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Acciughe Capperi e Peperoni

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Ingredienti

Regolare le porzioni
250gr Acciughe intere e sotto sale
1 Peperone rosso
2 cucchiai Capperi sotto sale
1 ciuffetto Prezzemolo
2 spicchi Aglio
1 bicchiere Aceto di mele
1/2 bicchiere Olio Evo

informazioni Nutrizionali

28,9g
Proteine
210k
Calorie
9,8g
Grassi
1g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Acciughe Capperi e Peperoni

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Mettere le acciughe pulite nella ciotola di aceto e far marinare per 10 minuti, sgocciolarle, asciugarle con carta assorbente da cucina e depositarle in una ciotola pulita.
Ricoprire le acciughe con il prezzemolo, il peperone, l’aglio, i capperi tutti tritati, versare 1 cucchiaio di aceto di mele e ricoprire il tutto con l’olio evo.
Far marinare per 1 giorno intero prima di servire.

  • 20
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Acciughe Capperi e Peperoni

Le Acciughe Capperi e Peperoni sono un antipasto gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.

Per le Acciughe Capperi e Peperoni disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.

Lavare sotto acqua corrente i capperi strizzarli, tritarli e tenere da parte.

Lavare sotto acqua corrente le acciughe, togliere le lische, sfilettarle, asciugare con carta assorbente da cucina e tenere da parte.

Pelare con il pela-verdure il peperone, svuotarlo del torsolo, dei semi, dei filamenti bianchi, tritarlo e tenere da parte.

Mettere in una ciotola l’aceto di mele a meno di 1 cucchiaio.

Mettere le acciughe pulite nella ciotola di aceto e far marinare per 10 minuti, sgocciolarle, asciugarle con carta assorbente da cucina e depositarle in una ciotola pulita.

Ricoprire le acciughe con il prezzemolo, il peperone, l’aglio, i capperi tutti tritati, versare 1 cucchiaio di aceto di mele e ricoprire il tutto con l’olio evo.

Far marinare per 1 giorno intero prima di servire.

Nota

L’acciuga o alice (Engraulis encrasicolus (Linnaeus, 1758)) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Engraulidae di grande importanza economica. Acciuga deriva dal latino volgare apiua o apiuva per il classico aphyē, dal greco ἀφύη aphýē, nome di un piccolo pesce. Il termine alice, di area italiana meridionale, napoletana e siciliana (alici), deriva dal latino hallēx, allēx, alēc, hallēc o allēc, -ēcis, una salsa simile al garo, fatta con interiora fermentate di pesce, e a sua volta dal greco ἁλυκόν halykón, da confrontare con ἁλυκίς halykís (“salamoia”)

La specie è diffusa nell’Oceano Atlantico orientale, tra la Norvegia ed il Sud Africa. È presente e comune anche nei mari Mediterraneo , Nero e D’Azov. Alcuni esemplari sono stati catturati nel canale di Suez; si tratta quindi di una delle poche specie di pesci mediterranei che hanno intrapreso una migrazione verso il Mar Rosso in senso contrario a quello dei migranti lessepsiani. Si alimenta di giorno. Si nutre di zooplacton, le prede principali sono crostacei copepodi e stadi larvali di molluschi.

L’acciuga è una delle specie ittiche più importanti per le marinerie del mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico temperato caldo europeo. La sua cattura avviene con vari metodi (reti da strascico, reti da posta, ecc.), ma principalmente con un’apposita rete da circuizione nota come ciànciolo, in cui i banchi di acciughe e altri piccoli pesci pelagici vengono attratti da fonti luminose (lampàre). Nell’area mediterranea il bacino più produttivo risulta il mar Adriatico con l’80% dello sbarcato italiano. La misura minima per la commercializzazione nella UE è di 9 cm.

L’acciuga ha carni buone che vengono consumate sia fresche (ad esempio ripiene), sia conservate in svariati modi: sotto sale, sott’olio, come pasta d’acciughe, ecc. Le acciughe conservate entrano a loro volta in numerose ricette; ad esempio in Piemonte, dove in passato grazie alla conservazione sott’olio o sotto sale erano uno dei pochi pesci di mare tradizionalmente disponibili, oltre che alla base della bagna càuda sono utilizzate come antipasto sotto forma di acciughe al verde.

È oggetto, soprattutto nel mar Adriatico, di sovvrapesca. Si stima che la sola flotta di Chioggia in estate rigetti in mare tra le 6 e le 9 tonnellate al giorno di acciughe (e sardine) morte, per ogni coppia di navi, a causa del prezzo di mercato non remunerativo. Gli stock ittici si sono notevolmente ridotti nell’arco degli ultimi decenni.

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