Agnello alla Boulangère

Agnello alla Boulangère

L’Agnello alla Boulangère è un piatto semplicissimo da realizzare, perfetto da servire durante la domenica di Pasqua.

 

L’ Agnello alla Boulangère è un piatto squisito,
è un secondo piatto dal gusto fragrante e molto saporito.

Per l’Agnello alla Boulangère disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

In una pentola con 200ml di acqua bollente mettere
1 cucchiaino di dado vegetale (vedi Nota),
far bollire per 3 minuti e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:

  • il cosciotto di agnello e tenere da parte.
  • le patate, pelarle, tagliarle a fette sottili e tenere da parte.
  • gli aghi di rosmarino, tritarli e tenere da parte.
  • tagliare a fette sottili la cipolla e tenere da parte.
  • Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.

In una teglia da forno unta con poco olio,
depositare uno strato di patate e cipolle e sopra questo,
un altro strato di sole patate, salare e pepare.

Versare sopra il brodo vegetale preparato.

Spalmare su tutta la superficie del cosciotto di agnello,
l’aglio ed il rosmarino tritati.

Adagiare la carne sulle patate e cospargerla con il sale fino.

Infornare  a forno caldo a 200°C per 75 minuti
(25 minuti per ogni 450gr di carne).

Se le patate si dovessero asciugare troppo,
bagnarle con un po’ di brodo vegetale,
a fine cottura le patate lo avranno assorbito tutto.

Servire tagliando la carne a fette piuttosto grosse.

Servire in tavola ad ogni commensale su piatto individuale,
le fette di cosciotto di agnello con il contorno di patate.

 

Nota
Dado Vegetale fatto in Casa

Ingredienti:

  • 250gr sale grosso
  • 300gr carote
  • 200gr sedano
  • 2 cipolle grandi (o 1 cipolla+ ½ porro)
  • 2 spicchi d’aglio
  • 10 foglie di salvia
  • 1 rametto rosmarino
  • 1 mazzetto prezzemolo
  • 4 vasetti Bormioli da 250gr

Ricoprire col sale grosso il fondo di una pentola in acciaio a fondo spesso
e disporre sopra le verdure mondate, lavate e tagliate a pezzi non troppo piccoli e gli aromi.

Mettere il coperchio e cuocere a fiamma bassa per 1 ora.

Cotte le verdure, frullarle, con minipimer ad immersione,
con tutto il liquido che avranno rilasciato ed il sale non ancora sciolto.

A questo punto si possono intraprendere 2 vie:
una prevede la trasformazione del composto in “dado granulare”
l’altra detta ”fase umida” prevede  che dopo aver frullato tutto si invasi,
si chiudano ermeticamente i vasetti e si capovolgano per  fare il sottovuoto.

I vasetti si possono mettere in frigorifero o in luogo fresco ed asciutto,
durano più di un anno.

Le dosi di riferimento sono:
1 cucchiaino equivale ad 1 dado industriale.

Con il dado preparato può essere utilizzato
per tutte le preparazioni in cui è richiesto l’uso di dado o brodo vegetale.

 

L’ Agnello alla Boulangère è una ricetta di arrosto classico,
delizioso, saporito ed incontra il gusto di grandi e piccini.

 

L’agnello è l’esemplare della pecora con meno di un anno d’età.

Nasce dopo un periodo di gestazione di circa cinque mesi,
e dopo un parto che dura da una a tre ore.

Di solito la pecora dà alla luce uno o due cuccioli per figliata.

Nella storia dell’uomo, l’agnello ha assunto forti connotati simbolici
e ha sempre rappresentato timidezza e mitezza.

Nella religione cristiana viene spesso associato all’Agnus Dei
(“Agnello di Dio”) e all’agnello Pasquale.

Si tratta di un animale addomesticato in epoca antichissima,
diffuso attualmente in ogni continente.

Vive principalmente in greggi, per gestire i quali l’uomo si affida spesso a cani pastore.

Il nome pecora (in latino pecus “bestiame di piccolo taglio”
passato poi a identificare un singolo animale) è riservato all’adulto femmina,
il maschio della specie è chiamato montone (o anche ariete),
mentre il piccolo è denominato agnello fino a un anno di età.

Gli agnelli vengono allevati principalmente per la carne,
solo una parte viene infatti allevata per essere destinata alla riproduzione.

È tradizione diffusa in molte zone d’Italia mangiare carne d’agnello nel giorno di Pasqua,
l’agnello è del resto l ‘animale sacrificale per eccellenza nelle culture che si affacciano sul Mediterraneo.

La carne di pecora ha un sapore caratteristico, e dall’odore particolare,
soprattutto se l’agnello è molto giovane e di media costituzione.

Una delle regione dove è più utilizzata la carne di questa specie è l’Abruzzo,
dove possiamo trovare la tradizionale pecora alla callara (o alla cottora)
e i celeberrimi arrosticini anche se in realtà per preparare questi ultimi
tradizionalmente veniva usato il cosiddetto “castrato”,
ovvero il maschio che ha subito la castrazione.

L’usanza di cucinare la carne di pecora è anche diffusa in un paese alle porte di Firenze,
Campi Bisenzio qui viene preparata nella maggior parte dei casi in umido.

In molte zone dell’Italia centrale l’agnello da latte,
cioè con poco più di un mese di vita,
da molti preferito per la carne tenera,
è chiamato abbacchio.

 

Ricetta Cosciotto agnello arrosto al rosmarino

 

Bruschette con le verdure

 

Vastedda della Valle del Belice

 

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