Ingredienti
- 2 Aragostafemmine da 1 kg l'una
- 4 Pomodori
- 1 Cipolle rosse
- 1 Tuorlo
- 4 Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Aragosta come in Provenza
L’Aragosta come in Provenza è un secondo piatto molto raffinato e gustoso, ideale da servire in pranzi o cene importanti.
Disporre tutti gli ingredienti
dosati sul piano di lavoro.
Lavare sotto acqua corrente le aragoste,
asciugare con carta assorbente da cucina,
dividerle in 2 parti incidendo con il coltello la parte superiore della testa
e proseguire il taglio per tutta la lunghezza,
togliere anche il budellino nero,
tagliarle a pezzi,
asportare i coralli
e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare la cipolla
e tenere da parte.
Lavare, tagliare a pezzetti i pomodori
e tenere da parte.
In una padella capiente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere la cipolla tritata
ed i pomodori a pezzetti,
rosolare per 5 minuti a fuoco moderato.
Unire i pezzi di aragosta,
meno i coralli, sale, pepe,
un po’ di acqua
e cuocere fino a cottura delle aragoste.
Pestare nel mortaio i coralli con 1 tuorlo,
mescolare bene ed aggiungere goccia a goccia 2 cucchiai di olio evo
e mescolare sempre in modo da ottenere una salsa liscia ed omogenea.
A cottura delle aragoste a pezzi,
depositarle su di un piatto di portata
ed unire la salsa preparata.
Servire in tavola su piatto di portata.
Nota
L’Aragosta come in Provenza ha un sapore inconfondibile delicato e prezioso.
L’aragosta (Palinurus elephas), conosciuta comunemente come aragosta mediterranea, aragosta spinosa europea, aragosta spinosa comune, è un crostaceo dell’ordine Decapoda che vive nei fondali del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico orientale. Ha una taglia medio – grande con una lunghezza media di 20–40 cm e massima di 50 cm ed un peso fino a 8 kg. Vive nei fondali rocciosi dai 20 m fino ai 150 m di profondità. È una specie gregaria, si trovano spesso insieme numerosi esemplari. Teoricamente questo crostaceo può vivere all’ infinito, dato che il suo DNA non invecchia, ma lo sforzo del cambio di carapace e le probabili infezioni a cui va incontro durante questa fase della sua crescita, sono la causa della sua morte.
Ne sono stati pescati esemplari di oltre 150 anni, più di uno con peso superiore ai 20 kg.
Si nutre di plancton, alghe, spugne, anellidi, echinodermi, briozoi, crostacei, pesci e alcune specie di coralli, a volte anche carcasse di questi.
In alcune ricette viene applicato il metodo della cottura a vivo in acqua bollente, in quanto è opinione diffusa che gli invertebrati non percepiscano dolore. Nel febbraio 2013 è stato pubblicato un nuovo studio di ricercatori irlandesi che ha smentito l’opinione comune ed il vecchio studio norvegese, evidenziando come i movimenti del crostaceo al momento dell’immersione non sarebbero dovuti a riflessi automatici, ma a reale percezione del dolore
Nelle aragoste, come per molti artropodi, la proteina tropomiosina è allergenica e può essere causa di allergia alimentare anche grave.