Arancini con Piselli
Gli Arancini con Piselli e Funghi sono un antipasto gustoso e saporito ideali per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per gli Arancini con Piselli e Funghi
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una pentola con 2 litri di acqua leggermente salata
ed un cucchiaino di dado vegetale, vedi nota,
far raggiungere l’ebollizione e tenere da parte.
In una ciotola con acqua tiepida mettere a rinvenire i funghi secchi
per almeno 30 minuti, strizzarli e tenere da parte.
Sgranare, lavare sotto acqua corrente i pisellini.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare i pisellini per 20 minuti a fiamma moderata e tenere da parte
Pulire, lavare, tagliare la ½ cipolla in 4 parti e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tritare la fontina e tenere da parte.
In un piatto fondo sbattere le 2 uova con la forchetta e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere il pangrattato e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere la farina e tenere da parte.
In una padella antiaderente larga mettere a sfrigolare il burro.
Aggiungere le 4 fette di cipolla e farle appassire.
Eliminare la cipolla, mettere il riso e farlo tostare per 2 minuti mescolando.
Versare il vino bianco e far evaporare.
Versare un mestolo di brodo vegetale e mescolare,
all’assorbimento del brodo versare un altro mestolo di brodo
e continuare così fino alla cottura del riso al dente,
mescolare sempre.
Togliere il riso dal fuoco, unire il parmigiano,
2 grattate di noce moscata, mescolare bene
e lasciar raffreddare il riso.
Preparare il ripieno:
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare i 20gr di burro e 1 cucchiai olio evo.
Aggiungere i funghi, salare e cuocere per 20 minuti a fiamma moderata.
Unire i pisellini far insaporire, mescolando, per 3 minuti.
Togliere dal fuoco e far raffreddare.
Aggiungere la fontina tritata e mescolare bene il tutto per completare il ripieno.
Preparare gli arancini:
prendere una cucchiaiata il riso, con le mani formare una pallina grossa come una prugna, praticare sulla stessa un buco, riempirlo con un po’ di ripieno e richiuderlo con un po’ di riso, così via fino ad esaurimento degli ingredienti.
Passare gli arancini nella farina poi nelle uova sbattute ed infine nel pangrattato.
In una padella antiaderente capiente mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Aggiungere gli arancini panati, friggerli in ogni loro parte, girandoli ogni tanto fino a doratura completa.
Depositarli su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.
Disporre gli arancini ordinatamente su di un piatto di portata.
Servire in tavola direttamente sul piatto di portata preparato.
Nota
Il pisello (Pisum sativum) è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Fabaceae , originaria dell’area mediterranea e orientale.
La pianta è coltivata per i suoi semi, consumata come alimento o utilizzata come alimento per il bestiame. Il termine designa anche il seme della pianta, ricco di amidi e proteine (dal 16 al 40%).
Il pisello è coltivato dall’era neolitica e ha accompagnato i cereali nelle origini della agricoltura nel vicino Oriente. Nell’Antichità e nel Medioevo è stato un alimento base in Europa e nel Mediterraneo. Ai nostri giorni, la sua coltura è praticata nei cinque continenti, particolarmente nelle regioni a clima temperato.
Dopo il XVII secolo, il pisello è divenuto un legume fresco popolare, la cui consumazione durante tutto l’anno è favorita dalle tecniche di conservazione e di surgelazione.
Verso la fine del XIV secolo, alla corte dei Medici fu selezionata una varietà nana da consumare fresca, i cosiddetti “piselli novelli”. Nel 1533, quando Caterina dei Medici sposò Enrico II di Francia, i piselli novelli furono introdotti in Francia. La novità gastronomica ebbe un notevole successo e fu ribattezzata “petit pois”, nome che è arrivato sino ai nostri giorni. La popolarità dei “petits pois” raggiunse l’acme sotto il regno di Luigi XIV, divenendo oggetto di una vera e propria moda gastronomica.
Nel corso del XX secolo, nei paesi occidentali (Europa, America del Nord), grazie alle tecniche di coltivazione intensiva e di raccolta meccanizzata, si assiste alla industrializzazione della produzione dei piselli, ulteriormente stimolata dallo sviluppo della industria conserviera e della surgelazione.
il pisello coltivato è una pianta di clima temperato fresco e relativamente umido. La temperatura media ottimale di crescita si situa tra 15 e 19 °C.
Oltre i 27 °C, lo sviluppo vegetativo e la impollinazione rischiano di essere compromessi.
i piselli secchi, cioè i semi raccolti a maturità, costituiscono un legume secco, e sono utilizzati anche per gli animali domestici, sia come grani interi (volatili) sia sotto forma di farina (suini e bovini); rappresentano inoltre una importante materia prima per l’industria di trasformazione (amidi, estratti proteici)
i piselli freschi, sia sotto forma di semi immaturi sia di baccelli interi ugualmente immaturi, sono un legume fresco i giovani germogli foliari sono anch’essi usati nell’alimentazione umana, particolarmente in Asia, così come i semi germogliati la pianta nel suo insieme, sia fresca sia essiccata, è utilizzata come foraggio per i ruminanti.
Nell’alimentazione umana i piselli orticoli si utilizzano sia freschi, sia secchi.
I piselli freschi, noti come «piselli novelli» (o «petit pois» in francese) possono essere consumati subito dopo la raccolta ovvero essere conservati o surgelati; alcune varietà, le cosiddette «mangiatutto», si consumano con tutto il baccello.
Secondo il Codex Alimentarius i piselli conservati e surgelati possono essere distinti, in base al calibro, in 3-5 classi, da extra-fini a medi. I calibri più piccoli sono molto ricercati per le conserve, mentre la surgelazione privilegia i calibri maggiori.