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Arista alla Toscana

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Ingredienti

Regolare le porzioni
1kg Arista di maiale
4 cucchiai Olio Evo
2 rametti rosmarino
2 spicchi Aglio
qb Pepe in grani
qb Sale

informazioni Nutrizionali

23,28g
Proteine
292k
Calorie
21,24g
Grassi
0,9g
Carboidrati
0,5g
Zuccheri

Arista alla Toscana

Arista alla Toscana

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, l’arista di maiale, con un coltellino ben affilato praticare dei tagli sulla carne dove si inseriranno in alcuni le fese ed in altri ciuffettini di rosmarino.
Condire la carne, in ogni sua parte con sale e pepe, legarla con spago da cucina, come un arrosto.
Mettere l’arista preparata in una teglia da forno unta di olio evo, oliare tutta la carne con l’olio evo rimanente.
Infornare a forno caldo a 220°C per 20 minuti, girare ogni tanto la carne.
Abbassare il calore a 180°C e cuocere per 75 minuti, girare la carne di tanto in tanto.
Sfornare, avvolgere la carne in carta di alluminio per alimenti e far riposare per 10 minuti.
Affettare la carne e disporla ordinatamente su di un piatto di portata.

  • 110
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Arista alla Toscana

L’Arista alla Toscana è un secondo piatto, saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.

Per l’Arista alla Toscana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
gli aghi di rosmarino e tenere da parte.

Pelare, affettare l’aglio a fese e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, l’arista di maiale,
con un coltellino ben affilato praticare dei tagli sulla carne
dove si inseriranno in alcuni le fese ed in altri ciuffettini di rosmarino.

Condire la carne, in ogni sua parte con sale e pepe,
legarla con spago da cucina, come un arrosto.

 

Mettere l’arista preparata in una teglia da forno unta di olio evo,
oliare tutta la carne con l’olio evo rimanente.

Infornare a forno caldo a 220°C per 20 minuti,
girare ogni tanto la carne.

Abbassare il calore a 180°C e cuocere per 75 minuti,
girare la carne di tanto in tanto.

Sfornare, avvolgere la carne in carta di alluminio per alimenti
e far riposare per 10 minuti.

 

Affettare la carne
e disporla ordinatamente
su di un piatto di portata.

 

Servire in tavola su piatto di portata
o ad ogni commensale su piatto individuale.

 

 

Nota
L’Arista alla Toscana è ottima da gustare sia calda che fredda e si può accompagnare con fagioli toscanelli conditi con olio evo, sale e pepe.

Il maiale (Sus scrofa domesticus), chiamato anche suino o porco, è un suide addomesticato appartenente ai mammiferi dell’ordine artidattili suiformi. Il maschio fertile si chiama verro, la femmina scrofa e i cuccioli lattonzoli; questi ultimi, in particolare, a loro volta si definiscono verretti se maschi o scrofette se femmine.

Si tratta di uno tra gli animali da macello più diffusi e più utilizzati dall’uomo, anche in ragione dell’ampia gamma di sottoprodotti derivati, che vanno da articolatissime specifiche lavorazioni delle sue carni allo sfruttamento delle setole (da qui il detto “del maiale non si butta via niente”). Il maiale domestico appartiene alla stessa specie del cinghiale e può riprodursi con esso.

Il termine maiale deriva dal latino majalem (“porco castrato”), così chiamato poiché era spesso utilizzato come sacrificio a Maia, madre di Mercurio.

L’allevamento del maiale pare antichissimo, e raffigurazioni di suoi presumibili progenitori sono anche nei graffiti della grotta di Altamira (ca. 40.000 a.C.). Intorno al 5.000 a.C. si suppone che sia avvenuta la domesticazione, in Cina, e tracce di poco più recenti se ne hanno anche in Mesopotamia.

Il maiale è sempre stato di vitale importanza nel sistema alimentare dell’uomo e la sua copiosa produzione lo ha reso di generale popolarità. Molte delle caratteristiche morfologiche o comportamentali del maiale sono anzi entrate nella fraseologia comune presso quasi tutte le culture (per lo più in senso spregiativo o offensivo, sino alla blasfemia).

Le caratteristiche nutrizionali della carne di maiale, ricca di grassi, sono forse all’origine di taluni precetti di alcune religioni (particolarmente di alcune originate in aree calde del Pianeta) che vietano di cibarsene o ne limitano l’assunzione.

L’utilizzo del maiale in cucina è sempre stato il principale e spesso unico scopo del suo allevamento. La sua carne viene utilizzata in svariati modi culinari, cotta con tecniche simili a quelle della carne bovina, oppure utilizzata per farne salumi di vario genere o per utilizzarne il solo grasso, a seconda del taglio. Si usano in cucina anche alcune frattaglie, fra cui il cervello, il fegato, il sangue (come, ad esempio, nel migliaccio pistoiese) e addirittura i piedi. Le varie forme culinarie di utilizzo possono variare da paese a paese e, all’interno dello stesso, da regione a regione. Nemmeno il grasso distribuito nella parte interna del maiale viene sprecato: si tratta della sugna, che viene fusa e poi utilizzata in vari modi, tra i quali la ricopertura della parte magra del prosciutto nella fase di stagionatura di quest’ultimo. In Italia la cottura delle carni avviene quasi sempre in padella o sulla griglia, mediante frittura o a fuoco lento nella preparazione di arrosti e brasati. Nei paesi nordici quali Germania e Austria parti delle carni di maiale idonee vengono anche servite bollite.

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Chef Ricettiamo

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La mia collezione personale di ricette. Provale sono tutte state preparate e provate personalmente. Buon appetito :D

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