Baci di Dama i biscotti di nonna Bruna
I Baci di Dama, i biscotti di nonna Bruna sono biscottini originari della città di Tortona dove nacquero alla metà del 1800.
I Baci di Dama,
i biscotti di nonna Bruna sono dei biscotti tipici
della pasticceria piemontese,
molto buoni e ideali per l’ora del tè.
Per i Baci di Dama, i biscotti di nonna Bruna
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro,
per 40 baci..
Nel mixer, tritare le mandorle e le nocciole fino a ridurle a farina.
Setacciare la farina 00 e disporla a fontana.
Mettere, nella fontana,
il burro spezzettato e lo zucchero ed il sale.
Aggiungere la farina di mandorle e nocciole.
Amalgamare bene tutti gli ingredienti
e formare una palla.
Ricoprire l’impasto con pellicola per alimenti
e lasciare riposare in frigorifero per 2 ore.
Con l’impasto formare delle palline,
aiutandosi con le palme della mani, della grossezza di una noce.
Disporle su di una teglia ricoperta da carta da forno,
a debita distanza l’una dall’altra.
Infornare a 160°C per 30 minuti.
Far raffreddare e nel frattempo,
sciogliere il cioccolato a bagnomaria.
Frapporre nella parte inferiore di 2 palline un po’ di cioccolato fuso
in modo da farle incollare l’una con l’altra formando, così, il bacio.
Servire in tavola su piatto di portata o su alzatina per dolci.
Nota
I Baci di Dama, i biscotti di nonna Bruna
sono biscottini originari della città di Tortona
dove nacquero alla metà del 1800.
Sono dei biscotti tipici della pasticceria piemontese,
molto buoni e ideali per l’ora del tè.
I Baci di Dama,i biscotti di nonna Bruna
sono i biscotti tipici della tradizione dolciaria piemontese
ed apprezzati in tutta l’Italia.
La nocciola,
La Tonda Gentile delle Langhe (sinonimo Trilobata),
o Nocciola Piemonte, è una varietà di nocciola IGP
prodotta nel basso Piemonte,
comprendente alcune aree delle province di Cuneo,
di Asti e di Alessandria.
Fra le caratteristiche che rendono particolarmente pregiata
questa varietà vanno citate in particolare:
la forma tonda del frutto che favorisce una veloce sgusciatura meccanica,
mantenendo intatto il seme,
il guscio sottile che dà una resa del prodotto sgusciato elevata,
dal 46 al 50%. il seme dotato di buon aroma e di sapore delicato,
il tenore dei grassi è limitato ed ha quindi buona conservabilità
senza problemi di irrancidimento,
la sottile pellicola che avvolge il seme (perisperma)
viene facilmente asportato dopo la tostatura.
La Nocciola Piemonte è coltivata ad altitudini
comprese tra i 150 ed i 750 metri
e per la sua particolare adattabilità si è diffusa con ottimi risultati
anche in Emilia e in Toscana.
Si segnala anche qualche esemplare ad uso privato
sulle zone collinari della Puglia e del Molise.
La resa è solitamente tra 20 e 30 quintali per ettaro.
Per la sua buona resa e soprattutto per le sue qualità
organolettiche è considerata in ambito mondiale
la migliore varietà e spunta sul mercato
prezzi superiori a qualsiasi altra.
Grazie alle condizioni climatiche,
questa pianta prospera nel Bacino del Mediterraneo.
I maggiori produttori sono:
Turchia, Italia Stati Uniti d’America eSpagna;
le regioni italiane con quantità maggiore sono:
Piemonte, Campania, Lazio e Sicilia.
La nocciola è comunemente annoverata fra la frutta secca,
è di colore verdastro (inizialmente) e poi marroncino,
con il proseguire del grado di maturazione.
Il pericarpo è in parte ricoperto da un involucro fogliaceo
a margine irregolare.
Ilseme, posto all’interno,
è commestibile ed è di consistenza croccante.
Viene consumato sia allo stato fresco sia allo stato secco.
La nocciola è utilizzata principalmente nelle lavorazioni industriali,
in quanto è il frutto che meglio si sposa con il cioccolato,
sia al latte che fondente, in pasticceria,
per la produzione di torroni, dolci e creme.
Per la maggioranza degli impieghi viene sottoposta prima a tostatura).
Nei paesi di lingua tedesca la nocciola è utilizzata
sotto forma di farina per la preparazione di un dolce tipico
(simile ad una crostata, la Torta Linzer).
I Piccillatti, tipici biscotti ripieni di nocciole di Fondachelli-Fantina, Sicilia.
Molto ricercato anche il suo olio,
che viene utilizzato dall’industria cosmetica o per uso alimentare,
ma è molto costoso per le piccole quantità prodotte.
La nocciola è inoltre ingrediente base per la produzione del frangelico,
infuso liquoroso.
Al tempo della antica Roma si usava donare piante di Corylus Avellana
(volgarmente: nocciòlo) per augurare felicità.
Ugualmente accadeva in Francia,
dove la pianta veniva donata agli sposi come simbolo di fecondità.