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Barchette con Besciamella e Formaggio

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Ingredienti

Regolare le porzioni
1 rotolo Pasta sfoglia Rettangolare
200gr Mozzarella
80gr Emmental
1 Tuorlo
Per Besciamella
35gr Burro
35gr Farina 00
1/2 litro Latte
qb Noce moscata
qb Pepe
qb Sale

informazioni Nutrizionali

25g
Proteine
357k
Calorie
28g
Grassi
1,4g
Carboidrati
1,4g
Zuccheri

Barchette con Besciamella e Formaggio

Barchette con Besciamella e Formaggio

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Dalla pasta sfoglia rettangolare ricavare dei pezzi di pasta che si dovranno inserire nelle formine a barchetta precedentemente imburrate, ritagliare i pezzi di pasta che fuoriescono dalle formine.
Punzecchiare con una forchetta il fondo di ogni formina.
Foderare con carta da forno ogni formina e inserire dei fagioli secchi in ogni formina.
Disporre le formine ordinatamente su di una placca da forno.
Infornare a forno caldo a 200°C per 15 minuti.
Toglierle dal forno capovolgerle ed eliminare carta e fagioli, disporle ordinatamente su di una placca da forno ricoperta da carta da forno e riempirle fino ai ¾ del loro volume con la besciamella al formaggio.
Infornare a forno caldo a 180°C per 5 minuti.

  • 60
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

  • Per Besciamella

Direzione

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Barchette con Besciamella e Formaggi

Le Barchette con Besciamella e Formaggio sono un antipasto gustoso e saporito, anche vegetariano, ideale per un pranzo od una cena o per un aperitivo, in famiglia o con amici o per un buffet.

Per le Barchette con Besciamella e Formaggio
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Grattugiare l’emmental e tenere da parte.

Sul piano di lavoro tagliare la mozzarella a dadini
e tenere da parte.

In un piatto fondo sbattere il tuorlo
e tenere da parte.

 

Preparare la besciamella:

In una pentola mettere a scaldare il latte con sale,
pepe e noce moscata, fino al raggiungimento del punto di fumo
cioè 80/90° C (non bollire).

In un’altra pentola mettere a sciogliere 35gr di burro,
una volta sciolto aggiungere la farina e girare il tutto con una frusta.

Quando il burro e la farina cuociono
aggiungere un po’ di olio di arachidi. (roux)

Togliere il roux dal fuoco e versarlo nel latte.

Il roux serve a dare densità alla besciamella.

Cuocere fino a quando il latte non bolle diventando denso
(per circa 10 minuti) sempre mescolando con un cucchiaio al silicone.

Aggiungere alla besciamella preparata il tuorlo sbattuto,
la mozzarella a dadini, l’emmental grattugiato e mescolare delicatamente,
con un cucchiaio al silicone, dal basso verso l’alto per amalgamare bene il tutto.

Dalla pasta sfoglia rettangolare ricavare dei pezzi di pasta
che si dovranno inserire nelle formine a barchetta precedentemente imburrate,
ritagliare i pezzi di pasta che fuoriescono dalle formine.

Punzecchiare con una forchetta il fondo di ogni formina.

Foderare con carta da forno ogni formina
e inserire dei fagioli secchi in ogni formina.

Disporre le formine ordinatamente su di una placca da forno.

Infornare a forno caldo a 200°C per 15 minuti.

Toglierle dal forno capovolgerle ed eliminare carta e fagioli,
disporle ordinatamente su di una placca da forno ricoperta da carta da forno
e riempirle fino ai ¾ del loro volume con la besciamella al formaggio.

 

Infornare a forno caldo a 180°C per 5 minuti.

Sfornarle disporre ordinatamente le barchette
su di un piatto di portata.

 

Servire in tavola
direttamente nel piatto di portata.

 

 

 

Nota

Se non si possiedono le formine di alluminio a barchetta vanno bene anche quelle di altre forme.

Nel roux il burro e la farina sono in parti uguali per 1 litro di latte, la proporzione è:

70gr di burro × litro di latte

70gr di farina × litro di latte

Si chiama roux 70

Per quantità maggiori o minori si deve riproporzionare il tutto.

La besciamella fu inventata nel seicento in Francia dal cuoco del marchese di Béchameil, questa salsa classica ha superato un momento di oblio, all’epoca della nouvelle cuisine, oggi torna a stupire e a trionfare come una regina ricca di fascino e classe.

La mozzarella è un latticino a pasta filata originario dell’Italia Meridionale prodotta da secoli anche nel Centro Italia, oggi la sua produzione è diffusa in vari paesi del mondo.

Viene preparata con latte bufalino oppure con latte vaccino, assumendo per legge le seguenti denominazioni.

“Mozzarella di bufala campana”: indica la mozzarella di latte bufalino a denominazione di origine protetta – fino al 1996 era la sola a poter essere chiamata semplicemente “mozzarella”.

“Mozzarella (nome marca) di latte di bufala”: indica la mozzarella di latte bufalino che non ha la denominazione di origine protetta.

“Mozzarella” (senza ulteriori specificazioni) o “mozzarella di latte vaccino” o “fior di latte”: indicano la mozzarella di latte vaccino.

“Mozzarella di bufala” e “Mozzarella bufalina” sono denominazioni non consentite dalla legge.

La mozzarella deve il suo nome all’operazione di mozzatura compiuta per separare dall’impasto i singoli pezzi durante la lavorazione artigianale, come testimonia anche la sua antica denominazione: mozza.

Le origini della mozzarella si perdono nel tempo e gli autori non sono d’accordo sull’epoca in cui fu inventato questo latticinio (più comunemente, ma meno correttamente, detto latticino); certamente esso ha una lunga storia. La mozzarella, a causa della necessità di essere consumata freschissima, sino all’avvento delle ferrovie era prodotta in piccole quantità ed era consumata esclusivamente nei pressi dei luoghi di produzione. Nei ricettari di epoca medioevale, tra i latticini più citati ci sono invece le provature, maggiormente conservabili della mozzarella, e dunque più facilmente commerciabili.

Oltre che da solo latte di bufala o solo latte vaccino, questo latticinio si può ricavare anche da latte misto ossia miscelato: in questo caso, i produttori sono tenuti a specificare le varie percentuali di latte bufalino e vaccino contenute adeguandosi alla legge che impone di apporre sull’etichetta il solo nome generico mozzarella, seguito dalla lista degli ingredienti.

Altre qualità sono quelle di solo latte pecorino e solo latte caprino la variante pecorina è tradizionalmente preparata in certe zone, mentre quella caprina è di origine recente. Esiste anche la variante definita da pizza che è riconosciuta da una norma legale; deve contenere meno acqua e grasso: 15-20% contro il 20-25% di quella da tavola.

La mozzarella è prodotta nelle tipiche forme tonde e sferoidali più o meno appiattite, in varie pezzature, ossia dal bocconcino di 80-100 grammi alle forme da mezzo chilo e più: certi pezzi da latte bufalino arrivano a 5 chili; altre forme sono quella a treccia e, recentemente, a rotolo; esiste anche in versione affumicata. Di produzione esclusivamente industriale, è la pezzatura a ciliegina. In Molise(in particolare a Bojano) ed in Puglia viene prodotta anche nelle tipiche forme a fiaschetto.

La mozzarella viene consumata soprattutto al naturale; a volte è accompagnata da prosciutto crudo, altre volte condita con olio o utilizzata in insalate: tipica la caprese, con pomodori, origano, basilico e olio evo.

La mozzarella è inoltre molto usata su pizze, calzoni, panzerotti, cresce e in moltissime altre ricette, tradizionali come le melanzane alla parmigiana e la mozzarella in carrozza, o anche innovative, come le mozzarelline impanate e fritte.

Per produrre la tradizionale Pizza Napoletana SGT bisogna utilizzare, secondo il disciplinare, esclusivamente la mozzarella STG o il fior di latte Appennino meridionale (per la “Pizza Napoletana Margherita” STG) oppure la mozzarella di bufala campana DOP (per la “Pizza Napoletana Margherita Extra” STG) tagliata a listelli.

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Chef Ricettiamo

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La mia collezione personale di ricette. Provale sono tutte state preparate e provate personalmente. Buon appetito :D

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