Ingredienti
- 500gr Gamberetti
- 1 vasetto maionese
Per pasta frolla
- 250gr Farina 00
- 130gr Burro
- 50gr Parmigiano Reggiano
- 1 Uova
- qb Sale
Direzione
Barchette con Crostacei
Le Barchette con Crostacei sono un antipasto particolare e sfizioso, ideale per introdurre un pranzo od una cena a base di pesce od un buffet.
Per le Barchette con Crostacei
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Togliere il burro e l’uovo dal frigorifero
e lasciarli a temperatura ambiente.
Sciacquare bene i crostacei
ed asciugarli con carta assorbente da cucina.
I crostacei devono essere sciacquati a lungo con acqua fredda,
affinché vengano eliminate le possibili sostanze che vengono utilizzate per la conservazione.
Lavare i crostacei con acqua e aceto e lasciarli a bagno per qualche minuto.
Questa procedura si può utilizzare sia per i crostacei surgelati
sia per quelli freschi in quanto toglie i residui di ammoniaca
che viene usata per il mantenimento del crostaceo.
Queste accortezze sono sufficienti come misure igieniche.
Incidere la corazza dei crostacei con un coltello ben affilato.
Togliere la corazza ed il filino nero sul dorso.
Risciacquare ancora sotto acqua corrente
trasferire i crostacei su di un panno asciutto a scolare.
In una pentola piena di acqua bollente salata,
mettere a cuocere i gamberetti per 10 minuti.
Scolarli, depositarli su di un piatto di portata
e tenere da parte.
Preparare le barchette di pasta frolla salate.
Mettere in una ciotola capiente la farina,
1 un pizzico di sale, 1 uovo,
il burro a tocchetti morbidi,
il parmigiano grattugiato ed impastate con lo sbattitore elettrico
con fruste ritorte fino a ottenere un panetto compatto ed omogeneo.
Ricoprire il composto con la pellicola trasparente per alimenti
e metterlo a riposare in frigorifero per 30 minuti.
Mettere il panetto sulla spianatoia
e stenderlo con il mattarello allo spessore di 5 mm.
Tagliare il composto in tanti rettangoli
delle dimensioni adatte per le formine a barchetta.
Imburrare le formine di alluminio distribuire un rettangolo di frolla
all’interno di ogni stampino, schiacciare la pasta con le dita
per farla aderire bene ai bordi.
Se si usano degli stampini in silicone
non è necessario imburrarli.
Togliere la pasta in eccesso che fuoriesce dallo stampino
e bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta.
Con la carta da forno ritagliare dei pezzi della misura del fondo degli stampini
e posizionarli all’interno di ogni stampino, direttamente sulla pasta.
Riempire ogni stampino con dei legumi secchi,
per evitare che la pasta frolla si gonfi in cottura.
Depositare le barchette su di una leccarda da forno.
Infornare a forno caldo a 180°C per 20 minuti.
Sfornarle e rimuovere i legumi e la carta da forno.
Rinfornare ancora, le barchette senza legumi,
per 3 minuti in modo di dorare anche il fondo delle barchette.
Farle raffreddare, sformarle,
cioè toglierle dalla formina di alluminio
o di silicone e disporle su di uno o più piatti di portata.
Farcire ogni barchetta con 1 o 2 gamberetti
e ricoprirle con la maionese.
Servire in tavola sul piatto di portata.
Nota
Per la farcitura delle barchette, usando questa ricetta, si possono usare, al posto dei gamberetti, scampi, vongole o cozze.
Per ottenere barchette ancor più delicate invece della farina 00 si può usare la farina di riso.
In generale, fatte le barchette, si possono farcire a piacere con qualsiasi ingrediente ridotto in crema come verdure cotte, carne e pesce, legumi e formaggi cremosi.
Il nome volgare “gambero” identifica varie specie di crostacei acquatici appartenenti all’ordine dei Decapodi e marginalmente agli ordini degli Euphausiacea (Krill), degli Stomatopoda (cannocchie), dei Mysida e degli Amphipoda.
Il termine generico “gambero” viene utilizzato per indicare sia le specie marine sia quelle d’acqua dolce (p.es. famiglia Astacidae).
Il corpo dei gamberi è suddiviso in tre parti: capo, torace e addome.
Il capo presenta l’antenna, l’antennula, due mascelle e una mandibola.
Nel torace sono presenti cinque appendici ambulacrali più tre paia di appendici modificate a massillipedi. Tre paia di questi, muniti di chele, sono utilizzati per il nutrimento. Infine nell’addome sono presenti sei paia di appendici che non hanno funzione ambulacrale, ma rappresentano invece appendici atte al movimento dell’acqua in avanti. In questo modo l’acqua viene spinta in avanti e fatta filtrare nelle branchie che si trovano su una parte delle appendici biramose del torace.
Conducono un’esistenza prevalentemente notturna.
Cacciano con l’ausilio delle appendici frontali (le chele) e individuano la preda grazie alle antenne che percepiscono le vibrazioni e forniscono un’identificazione della preda.