Ingredienti
- 800gr Bianchetti
- 1 Carote
- 1 Cipolla
- 1 costa Sedano
- 1 foglia alloro
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 1 limone
- 4 cucchiai Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Bianchetti in Insalata
I Bianchetti in Insalata si possono servire come antipasto o come secondo piatto, gustoso e saporito ideale un pranzo od una cena, a base di pesce, in famiglia o con amici o per un buffet.
Per i Bianchetti in Insalata
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pulire, lavare, tagliare a metà la cipolla
e tenere da parte.
Pelare, lavare, la carota e tenere da parte.
Lavare, la gamba di sedano, tagliarla a metà
e tenere da parte.
Spremere un limone nello spremiagrumi
e tenere il succo da parte.
In una ciotola mettere l’olio evo, il succo di limone,
il prezzemolo tritato, sale, pepe e sbattere con una forchetta per emulsionare bene il tutto.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, i bianchetti e tenere da parte
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere la cipolla,
la carota, il sedano, la foglia di alloro e far bollire per 10 minuti.
Versare in pentola i bianchetti e lessarli per 5 minuti.
Scolarli, metterli sotto acqua corrente e versarli in una insalatiera capiente.
Versare sopra ai bianchetti la salsina preparata
e mescolare bene.
Depositarli su di un piatto di portata e guarnire con fettine di limone
e ciuffetti di prezzemolo.
Servire subito in tavola direttamente
sul piatto di portata.
Nota
Bianchetti è il nome commerciale attribuito al novellame del pesce azzurro (ma non solo), pescato nel Mar Mediterraneo (in particolare sardine e acciughe), mentre più rare sono quelle del cicerello e di altre specie come il pagello (rosastra). Gli adulti della specie Aphia minuta, spesso venduti in luogo dei gianchetti, hanno il nome commerciale di rossetti.
Tale tipo di pesce viene pescato con speciali reti, chiamate nel gergo ligure sciabegottu (simili alla rete a sciabica, ma con dimensioni più piccole), nei primi mesi dell’anno.
Nella cucina ligure i gianchetti si consumano prevalentemente scottati nell’acqua salata e serviti caldi conditi con olio e limone; un’altra versione prevede il confezionamento di frittelle preparate con pastella di uova e farina o in frittate insaporite dal limone (piatto, quest’ultimo, particolarmente popolare nel ponente ligure); si possono anche semplicemente infarinare e friggere. Nella cucina ligure si usano anche per insaporire un altro piatto tipico ligure: la farinata.
Nella cucina siciliana oltre agli “spaghetti con la neonata”, sono molto utilizzate le frittelle di neonata, delle polpette schiacciate di novellame, con prezzemolo, uovo e/o un pizzico di farina per amalgamare, e quindi fritte in olio di oliva o di semi. Alla stessa maniera si preparano gli esemplari più piccoli del cicirello.
Il novellame di acciughe viene chiamato sardella.
Nella cucina napoletana prendono il nome di cicinielli e si consumano fritti in pastella.
Nella cucina anconetana prendono il nome di paranzola.
Nella cucina maceratese prendono il nome di lattarina.
Nella cucina brindisina prendono il nome di Schuma ti mari (Letteralmente schiuma di mare).
Nella cucina tarantina prendono il nome di Faloppa, e si utilizzavano con le uova a mo’ di frittata.
Nella cucina crotonese prendono il nome di Bianchetto. Pestati e macerati con peperoncino e altre spezie vengono chiamati comunemente sardella.
Nella cucina reggina prendono il nome di “Neonata”, “ ‘Nnannata” o Biancomangiari, e si utilizzano per realizzare delle frittelle (Frittelli ‘i ‘Nnannata)
Nella cucina di Ajaccio, in Corsica, si fanno con i bianchetti una specie di bignè salati. La preparazione viene fatta con i bianchetti, uova sbattute, aglio e prezzemolo, un po’ di farina; il tutto è cotto nell’olio bollente.
Dall’entrata in vigore del Regolamento Europeo Ce n. 1967/2006 relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel Mar Mediterraneo, in base all’art. 15 (taglie minime degli organismi marini) ne è vietata la pesca, la tenuta a bordo, lo sbarco, il trasferimento, l’immagazzinamento e la vendita.
Il citato articolo 15 prevede la possibilità di una deroga per il novellame di sardine sbarcato ai fini del consumo umano, a condizione che tale novellame sia catturato esclusivamente con sciabiche da natante o da spiaggia e che le relative attività di pesca siano regolate nell’ambito di un Piano di gestione nazionale approvato dalla UE.