Ingredienti
Per pasta bignè
- 80gr Burro
- 180gr Farina 00
- 5 Uova
- 1/2 litro Olio d'arachidi
- qb Sale
Per crema
- 30gr Zucchero
- 30gr Burro
- 1 vasetto di albicocche Marmellata
- 1 bicchierino Brandy
Direzione
Bignè alla Crema di Albicocche
I Bignè alla Crema di Albicocche sono un dessert scenografico e goloso, ottimo da servire a fine pasto in un pranzo o cena con familiari ed amici.
Per i Bignè alla Crema di Albicocche
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Preparare la pasta dei bignè:
In un pentolino mettere 250cl di acqua,
80gr di burro, 1 pizzico di sale
e far bollire a fiamma moderata.
Al primo bollore togliere il pentolino dal fuoco,
versare in un colpo solo la farina
e frustare velocemente per amalgamare bene.
Rimettere il pentolino su fiamma moderato
e mescolare con un cucchiaio al silicone
al fine di ottenere una pasta liscia
che si distacchi dalle pareti del pentolino.
Lasciar raffreddare,
poi unire 1 per volta le uova
mescolando energicamente
per incorporarle bene al composto.
Lasciar riposare il composto preparato per 10 minuti
poi inserirlo in un sac a poche con bocchetta liscia e larga.
In una padella antiaderente
mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Far scendere dal sac a poche il composto a palline nell’olio bollente,
friggerle in ogni loro parte, girandole ogni tanto fino a doratura completa.
Depositarle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.
Praticare un piccolo foro ai bignè
e farcirli con la marmellata di albicocche.
Disporre i bignè farciti ordinatamente su di una placca da forno
ricoperta da carta da forno
e tenere da parte.
Mettere in un pentolino ½ bicchiere di acqua,
il brandy, il burro, lo zucchero, la rimanente marmellata,
mettere sul fuoco, a fiamma moderata
e far bollire per 3 minuti mescolando.
Cospargere con questa crema i bignè disposti sulla placca da forno.
Infornare a forno caldo a 180°C per 15 minuti almeno
o fino a la crema si sia asciugata.
Disporli ordinatamente su di un piatto di portata.
Servire in tavola su piatto di portata
o su alzatina per dolci.
Nota
Per risparmiare tempo, per questa ricetta si possono usare anche i bignè già pronti, per cui si deve solo fare la crema ai canditi seguendo quanto riportato in ricetta.
I Bignè alla Crema di Albicocche si possono portare a tavola con la panna montata servita a parte.
Nella lingua corrente italiana i termini confettura e marmellata sono generalmente sinonimi, con la prevalenza di quest’ultima espressione. Tuttavia dal 1982, per effetto di una direttiva comunitaria, solo i prodotti ottenuti da agrumi possono essere venduti nell’Unione Europea con la denominazione di “marmellata”, mentre tutte le preparazioni con frutta differente devono essere chiamate “confettura”.
La confettura è la mescolanza portata a consistenza gelificata appropriata di zuccheri e polpa di una o più specie di frutta e acqua. Il frutto, a norma di legge, deve essere fresco, integro e sano, al giusto punto di maturazione ben pulito e spuntato; sono equiparate al frutto le radici dello zenzero, il pomodoro, il rabarbaro (limitatamente alle parti commestibili dei fusti), le carote, le patate, i cetrioli, le zucche, i meloni ed i cocomeri. La legge in vigore dal 1982 ed emendata nel 1992, stabilisce una definizione precisa per quattro prodotti distinti: confettura (extra e no), gelatina (extra e no), marmellata, crema di marroni. Dal 2004 è stata distinta la marmellata gelatina dalla marmellata.
La confettura oltre a zuccheri, acqua e polpa di frutta, può contenere purea di frutta; per gli agrumi può essere ottenuta dal frutto intero, tagliato od affettato.
La confettura extra deve contenere polpa non concentrata di frutta; in alcuni casi (cinorrodi, confettura extra senza semi di lamponi, more, ribes neri,mirtilli e ribes rossi può essere ottenuta, parzialmente o totalmente, anche dalla purea.
Per gli agrumi può essere ottenuta dal frutto intero, tagliato o affettato. Le mele, le pere, le prugne, le frutta, in generale, a nocciolo aderente come i meloni, i cocomeri, l’uva, le zucche, i cetrioli ed i pomodori, non possono essere usati mescolati ad altri per le confetture extra.
Con polpa di frutta s’intende la parte commestibile del frutto, eventualmente schiacciata e setacciata, per i frutti di bosco, ma non ridotta in purea. La purea è la stessa cosa ma ridotta in poltiglia attraverso procedimenti meccanici.
Sono ammessi:
miele, in sostituzione dello zucchero, succhi di frutta, non nella confettura extra.
Succo di agrumi, nella confettura e nella confettura extra, solo in prodotti ottenuti da altri frutti.
Succo di piccoli frutti rossi, nella confettura e nella confettura extra di cinorrodi, fragole, lamponi, uva spina, ribes rossi, prugne e e rabarbaro.
Succo di barbabietole rosse, solo nella confettura prodotta con fragole, lamponi, uva spina, ribes rossi e prugne.
Oli e grassi commestibili, pectina liquida, scorze di agrumi, foglie di malvarosa.
Sostanze alcoliche come: vino, vino liquoroso, noci, nocciole, mandorle, vaniglia, vanillina, spezie ed erbe aromatiche.
Secondo la legge vigente, la confettura e la confettura extra possono essere fatte a partire da agrumi mentre la marmellata deve essere fatta a partire da agrumi con l’aggiunta di estratti acquosi, succo e scorze.