Brodetto alla Romana

Brodetto alla Romana

Il Brodetto alla Romana è un primo piatto ed un secondo piatto gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.

Per il Brodetto alla Romana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare sotto acqua corrente,
asciugare con carta assorbente da cucina,
le carni e tenere da parte.

Pulire, lavare la cipolla, steccarla con i chiodi di garofano
e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina il prezzemolo,
la metà legarlo a mazzetto con spago da cucina,
l’altra metà tritarlo e tenere da parte.

Pelare, lavare, la carota e tenere da parte.

Lavare, la costa di sedano tagliarla a metà e tenere da parte.

In una teglia da forno, ricoperta da carta da forno allineare le fette di pane,
irrorarle con olio evo e far tostare a forno caldo a 200°C per 10 minuti
e tenere da parte.

In una pentola con 3,5 litri di acqua mettere le carni, la cipolla steccata,
la carota, il sedano, il mazzetto di prezzemolo,
sale e far bollire per 90 minuti a fiamma moderata.

Togliere e scolare la carne di agnello e depositare su di un piatto.

Proseguire la cottura della carne di manzo per altri 60 minuti a fiamma moderata,
schiumare il brodo con un mestolo forato.

Togliere e scolare la carne di manzo metterla in una pentola con la carne di agnello
e coprirle con un po’ di brodo, tenerle al caldo.

Filtrare al colino fine il rimanente brodo in una pentola.

In una ciotola frustare energicamente i tuorli
ed il parmigiano con un po’ di brodo filtrato.

Versare il composto ottenuta nella pentola del brodo filtrato,
continuando a frustare per amalgamare bene il tutto.

Mettere la pentola su fuoco basso
e far cuocere fino a quando le uova cominceranno a rapprendersi.

Aggiungere 4 macinate di pepe bianco,
la maggiorana e mescolare velocemente.

Disporre sul fondo di 4 fondine 4 fette di pane tostato per fondina,
coprirle con il brodo filtrato e spolverizzare con il prezzemolo tritato

 

Servire in tavola
direttamente ad ogni commensale su piatto individuale.

 

Scolare le carni tagliarle a fette
e depositare ciascuna su di un piatto di portata separatamente,
contornate, a piacere, con patate e carote lessate
e servire come secondo piatto.

 

 

 

Nota

Il Brodetto alla Romana è un piatto tipico della tradizione culinaria Laziale.

L’agnello è l’esemplare della pecora con meno di un anno d’età.

Nasce dopo un periodo di gestazione di circa cinque mesi, e dopo un parto che dura da una a tre ore.

Di solito la pecora dà alla luce uno o due cuccioli per figliata. Nella storia dell’uomo, l’agnello ha assunto forti connotati simbolici e ha sempre rappresentato timidezza e mitezza.

Nella religione cristiana viene spesso associato all’Agnus Dei (“Agnello di Dio”) e all’agnello Pasquale. Si tratta di un animale addomesticato in epoca antichissima, diffuso attualmente in ogni continente. Vive principalmente in greggi, per gestire i quali l’uomo si affida spesso a cani pastore.

Il nome pecora (in latino pecus “bestiame di piccolo taglio” passato poi a identificare un singolo animale) è riservato all’adulto femmina, il maschio della specie è chiamato montone (o anche ariete), mentre il piccolo è denominato agnello fino a un anno di età.

Gli agnelli vengono allevati principalmente per la carne, solo una parte viene infatti allevata per essere destinata alla riproduzione.

È tradizione diffusa in molte zone d’Italia mangiare carne d’agnello nel giorno di Pasqua, l’agnello è del resto l ‘animale sacrificale per eccellenza nelle culture che si affacciano sul Mediterraneo.

La carne di pecora ha un sapore caratteristico, e dall’odore particolare, soprattutto se l’agnello è molto giovane e di media costituzione.

Una delle regioni dove è più utilizzata la carne di questa specie è l’Abruzzo, dove possiamo trovare la tradizionale pecora alla callara (o alla cottora) e i celeberrimi arrosticini anche se in realtà per preparare questi ultimi tradizionalmente veniva usato il cosiddetto “castrato”, ovvero il maschio che ha subito la castrazione.

L’usanza di cucinare la carne di pecora è anche diffusa in un paese alle porte di Firenze, Campi Bisenzio qui viene preparata nella maggior parte dei casi in umido.

In molte zone dell’Italia centrale l’agnello da latte, cioè con poco più di un mese di vita, da molti preferito per la carne tenera, è chiamato abbacchio.

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