Ingredienti
- 400gr Bucatini
- 4 cucchiai Olio Evo
- 400gr Passata di pomodoro
- 400gr Filetti di pescepesce misto(nasello, spada, tonno, palombo, merluzzo, ecc)
- 1 ciuffetto Basilico
- 1/2 Carote
- 1/2 Cipolla
- 1/2 costa Sedano
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Bucatini alla Maremmana
I Bucatini alla Maremmana sono un primo piatto gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena, a base di pesce, in famiglia o con amici.
Per i Bucatini alla Maremmana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di basilico, tritarle e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare la cipolla
e tenere da parte.
Pelare, lavare, la carota, tritarla
e tenere da parte.
Lavare, pestare con la lama di un coltello la gamba di sedano,
tritarla a pezzetti e tenere da parte.
Lavare, i filetti di pesce di mare misto
(nasello, spada, tonno, palombo, merluzzo, ecc)
sotto acqua corrente, asciugarli con carta assorbente da cucina,
tagliarli a striscioline e tenere da parte.
In una padella antiaderente capiente
mettere a scaldare 4 cucchiai di olio evo.
Aggiungere la cipolla, il basilico, il sedano,
la carota tutti tritati e mescolare.
Unire le striscioline di pesce, sale, pepe,
cuocere per 15 minuti a fiamma moderata e mescolare.
Togliere con un mestolo forato il pesce dalla padella,
depositarlo su di un piatto e tenere da parte.
Versare la passata di pomodoro nella padella di cottura del pesce
e cuocere per 15 minuti a fiamma moderata e mescolare.
Aggiungere il pesce messo sul piatto
e cuocere per 5 minuti a fiamma moderata
e mescolare.
In una pentola piena di acqua bollente salata,
mettere a cuocerei bucatini,
per il tempo di cottura indicato sulla confezione dal produttore.
Scolarli al dente,
metterli in una zuppiera con la salsa di pesce preparata
e mescolare bene.
Servire in tavola
direttamente nella zuppiera.
Nota
Il Basilico Genovese è un tipo di coltivazione del Basilico Ocimum basilicum e il nome di un prodotto ortofrutticolo italiano a Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.).
Il basilico è un’erba annuale della famiglia delle Labiate.
La zona di origine della specie è quella dell’India e dell’Asia tropicale, dove veniva coltivata come pianta ornamentale e per le sue proprietà curative Si tratta di una pianta originaria dell’India, già conosciuta dagli antichi egizi che la consideravano sacra, era apprezzata anche dagli antichi romani, compare nei testi di Plinio il Vecchio. Grazie a queste proprietà curative, distanti dall’impiego alimentare, il basilico è stato introdotto dai Romani nel Mediterraneo e, a partire dal XIX secolo, la coltivazione si sviluppa nell’area agricola di Genova.
Il Basilico Genovese è un prodotto coltivato esclusivamente sul versante tirrenico della Liguria secondo un disciplinare che prevede la coltivazione tradizionale su terra naturale; non è quindi una cultivar, infatti si definisce “Basilico Genovese” solo quello certificato che rappresenta un tipo di coltivazione del basilico tradizionale della Liguria. Il Basilico Genovese si distingue per le foglie più piccole, dalla forma ovale e convessa, e il colore verde tenue. Il profumo è più delicato e privo della fragranza di menta.
Il Basilico Genovese è frutto dell’unione di due fattori: il territorio, inteso anche come vero e proprio terreno dove viene coltivato, e le tecniche di coltivazione via via sviluppate dagli agricoltori liguri nell’arco della storia.
Sebbene l’indicazione D.O.P. si riferisca alla coltura praticata in tutta la Liguria, il Basilico Genovese viene principalmente coltivato nel quartiere genovese di Pra’.
Rinomato per la sua qualità è particolarmente indicato per la preparazione del classico Pesto, il condimento tipico della cucina ligure adatto a confezionare uno svariato numero di piatti asciutti, tartine e focaccette.
La semina può essere effettuata durante tutto l’anno, pur concentrandosi prevalentemente nel periodo primaverile. Si semina manualmente a una profondità di mezzo centimetro, in siepi appositamente predisposte (denominate tacche) lunghe circa 140 cm. La coltivazione annuale avviene in pieno campo all’aperto ed è maggiormente utilizzata dalle aziende alimentari per la trasformazione.
La coltivazione di serra è una tipicità ligure e garantisce commercio e possibilità di consumo del basilico fresco per tutto l’anno.
La semina in serra avviene durante tutto l’anno. Il terreno di semina viene reso soffice grazie a una lavorazione meccanica e disinfettato con vapore acqueo, per ridurre la presenza delle malattie nel terreno e limitare così l’uso dei prodotti chimici.
Il Consorzio di Tutela Basilico Genovese D.O.P. viene riconosciuto nel 2008 dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Vi aderiscono quasi tutti i produttori di basilico della Liguria. Il consorzio svolge la sua azione a favore del prodotto destinato al consumo fresco e a quello destinato alla trasformazione.
La DOP garantisce il rispetto delle regole di produzione e la qualità del prodotto in tutte le sue fasi, dalla coltivazione al consumo e soprattutto riserva l’uso del nome Basilico Genovese al solo prodotto che dimostra, certificandola, l’origine dal territorio.
Il 4 giugno 2006 è stato ufficialmente inaugurato il “Parco del basilico di Pra'” allestito nella villa Lomellini-Doria-Podestà, ristrutturata dall’amministrazione provinciale di Genova ed utilizzata dal Centro per l’Impiego del Ponente. La villa è limitrofa alle grandi e moderne serre attigue al casello autostradale di Genova Pra’.