Ingredienti
- 800gr Calamari
- 6 cucchiai Olio Evo
- 1 bicchiere Brodo vegetale
- 100gr mollica panesecca
- 300gr Passata di pomodoro
- 1 Cipolla
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Calamari ripieni alla Romana
I Calamari ripieni alla Romana sono un secondo piatto gustoso, semplice e saporito ideale per un pranzo od una cena, a base di pesce, in famiglia o con amici.
Per i Calamari ripieni alla Romana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una pentola con 0,5 litri di acqua leggermente salata
ed un cucchiaino di dado vegetale, vedi nota,
far raggiungere l’ebollizione e tenere da parte.
Grattugiare la mollica di pane e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
Sciacquare i calamari sotto acqua corrente.
Prendere i calamari per la testa con una mano
e con l’altra i tentacoli, tirare fino a dividerlo in due parti.
Buttare le interiora che si trovano una parte attaccata ai tentacoli
e l’altra all’interno della testa.
Infilare un dito nella testa del calamaro e togliere tutti i residui di interiora.
Togliere l’osso del calamaro (gladio o penna)
situato all’interno della testa.
Sciacquare sotto acqua corrente.
Togliere la pelle del calamaro
partendo dalla base della testa
verso la parte appuntita.
Fare una piccola incisione alla base,
e da lì partire per toglierla.
Sciacquare sotto acqua corrente.
Dai tentacoli, eliminare il becco.
Togliere gli occhi del calamaro con le forbici.
Togliere la pelle dai tentacoli fin dove è possibile.
Se il calamaro è grosso togliere anche le ventose.
Sciacquare sotto acqua corrente.
Tritare i tentacoli dei calamari e tenere da parte.
In una ciotola mettere la mollica di pane grattugiata,
i tentacoli tritati, 3 cucchiai di olio evo,
il prezzemolo tritato, pepe, sale
e mescolare bene.
Con questo ripieno riempire per metà la sacca dei calamari,
cucire l’apertura di ognuno e tenere da parte.
In una padella antiaderente
mettere a scaldare 3 cucchiai di olio evo.
Aggiungere la cipolla tritata
e farla rosolare.
Disporre in padella ordinatamente i calamari
e farli rosolare in ogni loro parte.
Versare la passata di pomodoro,
il brodo vegetale, sale, pepe
e cuocere a fiamma bassa per 60 minuti,
a padella coperta, mescolare ogni tanto.
Se la preparazione asciugasse troppo
aggiungere un po’ di brodo vegetale.
Versare i calamari con il loro sugo in un piatto di portata
e spolverizzare con un po’ di prezzemolo tritato.
Servire in tavola
direttamente sul piatto di portata.
Nota
DADO VEGETALE
Ingredienti:
250gr sale grosso – 300gr carote – 200gr sedano
– 2 cipolle grandi (o 1 cipolla+ ½ porro) – 2 spicchi d’aglio
– 10 foglie di salvia – 1 rametto rosmarino – 1 mazzetto prezzemolo
– 4 vasetti Bormioli da 250gr
Ricoprire col sale grosso il fondo di una pentola in acciaio a fondo spesso e disporre sopra le verdure mondate, lavate e tagliate a pezzi non troppo piccoli e gli aromi. Mettere il coperchio e cuocere a fiamma bassa per 1 ora.
Cotte le verdure, frullarle, con minipimer ad immersione, con tutto il liquido che avranno rilasciato ed il sale non ancora sciolto.
A questo punto si possono intraprendere 2 vie:
una prevede la trasformazione del composto in “dado granulare” l’altra detta ”fase umida” prevede che dopo aver frullato tutto si invasi, si chiudano ermeticamente i vasetti e si capovolgano per fare il sottovuoto.
I vasetti si possono mettere in frigorifero o in luogo fresco ed asciutto, durano più di un anno.
Le dosi di riferimento sono: 1 cucchiaino equivale ad 1 dado industriale.
Con il dado preparato può essere utilizzato per tutte le preparazioni in cui è richiesto l’uso di dado o brodo vegetale.
Il calamaro (Loligo vulgaris Lamarck, 1798), conosciuto anche come calamaro europeo o calamaro comune.
Il calamaro è un mollusco cefalopode della famiglia Loliginidae.
Il nome comune ha lo stesso etimo di “calamaio”, dal greco kalamos (calamo), che da astuccio per le penne è passato a indicare nel medioevo il vasetto dell’inchiostro, con allusione quindi alla forma del mollusco e al secreto difensivo di colore nero che emette quando minacciato (analogo al nero di seppia). È caratterizzato da una conchiglia interna (detta gladio o penna) e un corpo allungato con pinne laterali che raggiungono l’estremità posteriore della sacca.
Possiede 10 arti ricoperti da più file di ventose, divisi tra 8 braccia e 2 tentacoli, questi ultimi di maggior lunghezza. Il colore è roseo-trasparente con venature rosso scuro e violetta. Raggiunge una lunghezza di 30–50 cm.
Si trova abbondante nelle acque costiere a partire dal mare del Nord fino a quelle del Mar Mediterraneo e lungo la costa occidentale dell’Africa. Questa specie vive dalla superficie fino a profondità di 500 m e viene estensivamente sfruttata dall’industria della pesca[
La riproduzione avviene tra gennaio e luglio, periodo in cui si avvicinano alle coste. La femmina depone uova piuttosto grandi, in ammassi gelatinosi e tubolari.