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Carciofi Piccanti al Gratin

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Ingredienti

Regolare le porzioni
8 Carciofi piccoli
20gr Farina 00
100gr Burro
100gr Parmigiano Reggiano
30gr Capperi sotto sale
1 ciuffetto Prezzemolo
1 bicchiere Brodo vegetale
qb Sale

informazioni Nutrizionali

2,7g
Proteine
59k
Calorie
1g
Grassi
13g
Carboidrati
0,9g
Zuccheri

Carciofi Piccanti al Gratin

Carciofi Piccanti al Gratin

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Carciofi Piccanti al Gratin:
Tagliare i carciofi a spicchi e passarli nel parmigiano.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 30gr di burro.
Aggiungere la farina, i capperi, il prezzemolo mescolare bene.
Unire 1 bicchiere di brodo vegetale e cuocere fino ad addensamento della salsa.
In una teglia da forno unta di burro allineare gli spicchi di carciofi passati nel parmigiano, cospargerli con il burro fuso e versare sopra la salsa preparata.
Infornare sotto il grill fino a doratura dei carciofi.

  • 45
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Carciofi Piccanti al Gratin

I Carciofi Piccanti al Gratin sono un contorno gustoso, anche vegetariano, ottimo da servire a pranzo od a cena con familiari ed amici o per un buffet.

Per i Carciofi Piccanti al Gratin disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

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In una pentola con 0,5 litri di acqua leggermente salata ed un cucchiaino di dado vegetale, vedi nota, far raggiungere l’ebollizione e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Lavare sotto acqua corrente i capperi, asciugare con carta assorbente da cucina, strizzarli, tritarli e tenere da parte.

In un piatto fondo mettere il parmigiano e tenere da parte.

In un pentolino antiaderente mettere a fondere 70gr di burro e tenere da parte.

Pulire, togliere le foglie più dure, tagliare le spine, i gambi e gettarli.

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare i carciofi per 20 minuti, non devono essere completamente cotti.

Tagliare i carciofi a spicchi e passarli nel parmigiano.

In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 30gr di burro.

Aggiungere la farina, i capperi, il prezzemolo mescolare bene.

Unire 1 bicchiere di brodo vegetale e cuocere fino ad addensamento della salsa.

In una teglia da forno unta di burro allineare gli spicchi di carciofi passati nel parmigiano, cospargerli con il burro fuso e versare sopra la salsa preparata.

Infornare sotto il grill fino a doratura dei carciofi.

Depositarli su di un piatto di portata.

Servire in tavola direttamente sul piatto di portata.

Nota

DADO VEGETALE

Ingredienti: 250gr sale grosso – 300gr carote – 200gr sedano – 2 cipolle grandi (o 1 cipolla+ ½ porro) – 2 spicchi d’aglio – 10 foglie di salvia – 1 rametto rosmarino – 1 mazzetto prezzemolo – 4 vasetti Bormioli da 250gr –

Ricoprire col sale grosso il fondo di una pentola in acciaio a fondo spesso e disporre sopra le verdure mondate, lavate e tagliate a pezzi non troppo piccoli e gli aromi. Mettere il coperchio e cuocere a fiamma bassa per 1 ora.

Cotte le verdure, frullarle, con minipimer ad immersione, con tutto il liquido che avranno rilasciato ed il sale non ancora sciolto.

A questo punto si possono intraprendere 2 vie:

una prevede la trasformazione del composto in “dado granulare” l’altra detta ”fase umida” prevede  che dopo aver frullato tutto si invasi, si chiudano ermeticamente i vasetti e si capovolgano per  fare il sottovuoto.

I vasetti si possono mettere in frigorifero o in luogo fresco ed asciutto, durano più di un anno.

Le dosi di riferimento sono: 1 cucchiaino equivale ad 1 dado industriale.

Con il dado preparato può essere utilizzato per tutte le preparazioni in cui è richiesto l’uso di dado o brodo vegetale.

I Carciofi Piccanti al Gratin sono un ottimo contorno, si possono servire per accompagnare pesci e carni al forno od in padella.

Il carciofo (Cynara scolymus ) è una pianta della famiglia delle Asteracaee coltivata in Italia ed in altri Paesi per uso alimentare e, secondariamente, medicinale. Il carciofo è una pianta erbacea perenne alta fino a 1,5 metri, provvista di un rizoma sotterraneo dalle cui gemme si sviluppano più fusti, che all’epoca della fioritura si sviluppano in altezza con una ramificazione dicotomica. Le varietà di carciofo sono classificate secondo diversi criteri.

I principali sono i seguenti: in base alla presenza e allo sviluppo delle spine si distingue fra varietà spinose e inermi.

Le prime hanno capolini con brattee terminati con una spina più o meno robusta, le inermi hanno invece brattee mutiche o mucronate. In base al colore del capolino si distingue fra varietà violette e verdi.

In base al comportamento nel ciclo fenologico si distingue fra varietà autunnali o rifiorenti e varietà primaverili o unifere.

Le prime si prestano alla forzatura in quanto possono produrre capolini nel periodo autunnale e una coda di produzione nel periodo primaverile.

Le seconde sono adatte alla coltura non forzata in quanto producono capolini solo dopo la fine dell’inverno.

Fra le varietà più famose si annoverano il Brindisino, il “Paestum” (carciofo IGP proveniente dall’omonima città della magna Grecia di Capaccio-Paestum), Spinoso sardo (coltivato anche in Liguria con il nome di Carciofo spinoso d’Albenga), il Catanese, il Verde di Palermo, il Carciofo di Montelupone verde, il Romanesco, il Mazzaferrata di Cupello, il Violetto di Toscana, il Precoce di Chioggia, il Violetto di Provenza, il Violetto di Niscemi. Le varietà di maggiore diffusione in passato erano il Catanese, lo Spinoso sardo e il Violetto di Provenza, fra i tipi autunnali forzati, e il Romanesco e il Violetto di Toscana fra quelli primaverili non forzati. Lo Spinoso sardo, una delle varietà più apprezzate nel mercato locale ed in alcuni mercati dell’Italia settentrionale ha subito un drastico ridimensionamento dagli anni novanta a causa della ridotta pezzatura media dei capolini e della minore capacità produttiva rispetto ad altre cultivar (Tema, Terom, Macau, ecc.).

Il basso contenuto calorico del carciofo fa sì che sia specialmente indicato nelle diete dimagranti.

I fiori, contengono il lab-fermento (chimosina), che si usa come caglio del latte. La cucina Ligure valorizza molto questo ingrediente, che, per il fatto di maturare in primavera, diventa in tale periodo il componente di una variante della locale torta pasqualina, specialità tradizionalmente a base di bietole. Specialità della cucina Romana sono invece il Carciofo alla Romana (stufato in olio di oliva, brodo vegetale, prezzemolo, aglio e mentuccia), il carciofo alla Giudia fritto in olio di oliva, i carciofi fritti in pastella e l’insalata di carciofi (crudi a lamelle).

Anche nella cucina siciliana, dove specialmente nella piana di Gela, e nella vicina Niscemi, vengono prodotti una larga fetta dell’output nazionale, il carciofo ricopre un ruolo di rilievo, venendo utilizzato in molte pietanze ed anche consumato in occasione di festività locali e religiose.

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La mia collezione personale di ricette. Provale sono tutte state preparate e provate personalmente. Buon appetito :D

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