Ingredienti
- 1kg Cardo mariano
- 2 Salamelladi maiale
- 200cl Panna
- 60gr Burro
- qb Pepe
- qb Sale
Per bianco speciale
- 1/2 limone
- 40gr Burro
- 25gr Farina 00
- qb Sale
Direzione
Cardi alla Norcina
I Cardi alla Norcina sono un contorno gustoso, ottimo da servire a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per i Cardi alla Norcina
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Spremere il 1/2 limone nello spremiagrumi
e tenere il succo da parte.
Togliere il burro dal frigorifero
e lasciare a temperatura ambiente.
Sul piano di lavoro spellare le salamelle,
sbriciolarle con le mani e tenere da parte.
Togliere dai cardi i filamenti, tagliarli a pezzi di 8 cm di lunghezza,
lavarli sotto acqua corrente, scolarli
e tenere da parte.
Preparare il bianco speciale:
in una ciotola capiente mettere la farina,
4 cucchiai di acqua fredda
e stemperare la farina
mescolando con una forchetta.
Aggiungere 1 litro di acqua fredda,
il succo di ½ limone, il burro,
1 pizzico di sale e mescolare bene
per amalgamare il tutto.
Versare il bianco speciale in una pentola,
mettere i pezzi di cardi e far lessare per 30 minuti
a fiamma moderata.
Scolarli, allinearli ordinatamente in una pirofila a strati,
cospargendo ogni strato le salamelle sbriciolate
con e burro a pezzetti, pepare, salare
e cospergere il tutto con la panna.
Infornare a forno caldo a 180°C
per 15 minuti.
Sfornare e servire in tavola
direttamente in pirofila.
Nota
Il bianco speciale per verdure si utilizza per le verdure che devono conservare il loro colore naturale anche dopo la cottura, come i carciofi, i cardi, scorzonera ecc.
Per la cottura il bianco speciale deve coprire interamente la verdura.
I Cardi alla Norcina sono un ottimo contorno si possono servire per accompagnare delle carni bianche arrosto e cotte in padella.
Il cardo mariano (Silybum marianum è una pianta erbacea biennale della famiglia delle Asteracee, presente in tutto il Mediterraneo.
È distribuito in tutte le regioni del Mediterraneo dal livello del mare fino alla zona submontana.
Più raro al nord, diventa più frequente passando al centro, al sud e nelle isole fino a diventare invadente.
Si rinviene nei ruderi, lungo le strade, negli incolti.
Il cardo mariano è una pianta officinale, usata per il trattamento delle affezioni a carico del fegato. Per le sue proprietà è usato anche come ingrediente nella preparazione di liquori d’erbe.
Il fitocomplesso è stato usato con successo nel trattamento in pazienti affetti da epatite cronica sintomatica, con scomparsa completa dei sintomi clinici, quali astenia, inappetenza, grave meteorismo, dispepsia, subittero, e con normalizzazione delle transaminasi.
Gli stessi risultati si possono ottenere nei pazienti sottoposti a pesanti cicli di chemioterapia con gravi alterazioni biumorali e cliniche riguardanti la funzione epatica.
L’utilizzo a scopo terapeutico di questa pianta è noto fin dall’antichità ma l’isolamento e la caratterizzazione dei principi attivi sono stati completati negli 1970.
Le radici hanno proprietà diuretiche e febbrifughe.
Le foglie hanno proprietà aperitive.
Un’antica tradizione cristiana, vuole che il nome “mariano” derivi da piccole striature bianche sulle foglie della pianta, che dovrebbero rappresentare il latte di Maria Vergine, perso durante l’allattamento presso un riparo in una vegetazione di cardi, nel periodo di fuga in Egitto.
Successivamente, venne quindi indicato in particolare a tutte le madri in allattamento, appunto per i suoi principi depurativi.
Già nel 1500 Pietro Andrea Mattioli, noto umanista e medico descrisse le qualità del cardo mariano.