Carpa al Vino Bianco
La Carpa al Vino Bianco è un secondo piatto molto gustoso, ideale da servire in pranzi o cene con familiari ed amici.
Per la Carpa al Vino Bianco
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pelare, l’aglio e tenere da parte.
Se la carpa non fosse già pulita, togliere le pinne,
le interiora, squamarla con l’apposito attrezzo,
lavarla sotto acqua corrente,
asciugarla con carta assorbente da cucina,
introdurre l’aglio nella pancia,
cucire l’apertura e tenere da parte.
In una teglia da forno adagiare il pesce, salare,
pepare, cospargerlo con l’olio evo da ambo i lati
e versare sopra il vino bianco.
Infornare a forno caldo a 180°C per 20 minuti.
Bagnare la carpa ogni tanto con il sugo di cottura.
Sfornare la carpa depositarla su di un piatto di portata
cospargendola con il sugo di cottura.
Servire in tavola
nella direttamente su piatto di portata.
Nota
Questa ricetta semplice si può utilizzare per qualsiasi tipo di pesce.
La Carpa al Vino Bianco si può accompagnare con contorno di verdure fresche di stagione o con verdure cotte a piacere.
La carpa (Cyprinus carpio), conosciuta anche come carpa comune, è un pesce d’acqua dolce appartenente alla famiglia dei Cyprinidae.
La forma selvatica della carpa comune si ritiene originaria delle regioni dell’Europa orientale a est fino alla Persia, all’Asia Minore e alla Cina.
Oggi, anche a seguito di ripopolamenti, è possibile trovarla in tutta Europa nella quasi totalità delle acque dolci temperate. La carpa comune è stato uno dei primi pesci ad essere introdotto in altri paesi oltre a quello di origine.
Di solito vive nei laghi, ma si adatta molto bene in qualsiasi habitat, anche in quelli soggetti a inquinamento organico: non disdegna neanche le acque più sporche. È inserita nella lista delle 100 specie invasive molto dannose.
Onnivora, si ciba sia di organismi animali come insetti o lombrichi che di sostanze vegetali che trova sul fondo, nonché di qualsiasi tipo di detrito organico. Ricerca il cibo sul fondo, grufolando, mettendo il muso nel fango e aiutandosi con i due barbigli a localizzare il nutrimento. Durante la ricerca del cibo smuove molto materiale intorbidando l’acqua e facendo salire a galla bollicine di gas formatesi nel fondale.
La carpa è uno dei pesci d’acqua dolce più insidiati dai pescatori sportivi a causa delle grandi dimensioni che può raggiungere e della strenua resistenza che oppone alla cattura.
Si pesca soprattutto con la tecnica della pesca a fondo che, quando viene impiegata per questo pesce, prende il nome di carpfishing; la pesca a fondo utilizza una varietà di esche, in genere vegetali, che vanno dal mais alla cosiddetta “Polenta” alle più recenti e tecnologiche boiles, che sono utilizzate soprattutto nel carpfishing e che vengono innescate separatamente dall’amo, a una distanza di qualche centimetro.
Le carni della carpa sono buone, sapide, ricche di grassi insaturi.
Il sapore è fortemente influenzato dall’ambiente in cui vive.
In Italia il consumo di carpa è specifico di alcune realtà gastronomiche locali, in particolare delle aree del nord del paese distanti dal mare e quindi tradizionalmente legate ai pesci d’acqua dolce (ad esempio le risaie tra Piemonte e Lombardia).
La carpa avrebbe anche dato il nome ad un modo per cucinare e conservare il cibo con l’uso di aceto aromatizzato detto appunto “Carpione”, utilizzato oltre che per il pesce anche per altri cibi come bistecchine di pollo o vitello, zucchine etc….
Anche in molte altre parti del mondo le carni della carpa sono apprezzate e il loro utilizzo come alimento è parecchio diffuso; ad esempio in Europa centrale e orientale è regolarmente consumata, ma soprattutto in Estremo Oriente è largamente utilizzata per scopi alimentari, tanto da essere uno dei pesci maggiormente allevati nell’ acquacoltura cinese.
Per la presenza della paevalbumina, una proteina, la carpa può essere causa di allergia alimentare anche grave.