Ingredienti
- da 1 kg Cavolfiore
- 2 spicchi Aglio
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 20gr Uvetta
- 20gr Pinoli
- 3 cucchiai Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Cavolfiore alla Napoletana
Il Cavolfiore alla Napoletana è un contorno gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per il Cavolfiore alla Napoletana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una ciotola con acqua tiepida mettere a rinvenire l’uvetta per almeno 30 minuti,
strizzarla, eliminare i semi, tagliarla a pezzetti e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Togliere le foglie ed il torsolo al cavolfiore, tagliarlo a cimette,
lavarlo sotto acqua corrente, mettere in una pentola con acqua bollente
leggermente salata e sbollentarle per 5 minuti dalla ripresa del bollore
a fiamma moderata.
A cottura ultimata scolarle.
In una padella antiaderente
mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere l’aglio,
schiacciarlo con i rebbi di una forchetta
e far rosolare.
Unire le cimette di cavolfiore, l’uvetta,
i pinoli, il prezzemolo, pepe, sale
e cuocere per 20 minuti
mescolando di tanto in tanto
a fiamma moderata.
Aggiungere qualche cucchiaio di acqua calda
se la preparazione asciugasse troppo.
A cottura ultimata
versare il cavolfiore in una insalatiera.
Servire in tavola
direttamente nell’insalatiera
o ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
Il Cavolfiore alla Napoletana può accompagnare carni o pesci in umido o lessati.
Il cavolfiore (Brassica oleracea L. var. botrytis) è una varietà di Brassica Olearacea. Il cavolfiore è caratterizzato da un’inflorescenza, detta testa o palla, costituita da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati.
L’infiorescenza a corimbo, che può assumere una varia colorazione (bianca, paglierina, verde, violetta) costituisce la parte commestibile dell’ortaggio.
Il cavolfiore ha numerose varietà, che vengono distinte in base all’epoca di maturazione, per cui vi sono varietà precocissime (raccolte ad ottobre), precoci (raccolte a novembre-dicembre), invernali (raccolte a gennaio-febbraio) e tardive (raccolte da marzo a maggio).
Oltre alle più diffuse varietà con l’infiorescenza bianca esistono altre con differenti colorazioni, come ad esempio il cavolfiore verde di Macerata o il cavolfiore violetto di Catania.
Il cavolfiore può essere consumato bollito, fritto, arrostito o cotto al vapore. Può essere usato come contorno o anche come piatto principale, nella preparazione di zuppe di verdura.
Contrariamente a ciò che si pensa, questo ortaggio può essere mangiato anche crudo, misto alle insalate.
Si deve prendere solo la parte superiore del “fiore”, le cosiddette testine, il resto si può usare cotto come al solito, e tagliarle a fettine sottili il più possibile.
Queste, aggiunte alle verdure miste, saranno una prelibatezza.
Un buon misto può essere fatto da varietà diverse di cicorie, lattughe e indivie.
E ancora, spinaci, cavolo cappuccio o verza, sempre tagliati sottili, cetriolo, pomodoro, rucola, valerianella o gallinella che dir si voglia, erba cipollina, tarassaco e infine cipolla, sempre tagliata.