Ingredienti
- 1kg Cavolfiore
- qb Sale
Per bagna cauda
- 100gr sotto sale Acciughe
- 5 spicchi Aglio
- 5 cucchiai Olio Evo
- 5 cucchiai Latte
Direzione
Cavolfiore alla Piemontese
Il Cavolfiore alla Piemontese è un contorno gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per il Cavolfiore alla Piemontese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le acciughe, deliscarle e tenere da parte.
Spellare gli spicchi d’aglio ed eliminare l’eventuale germoglio verde interno e tenere da parte.
Togliere le foglie ed il torsolo al cavolfiore, tagliarlo a cimette, lavarlo sotto acqua corrente e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente salata, mettere a lessare le cimette di cavolfiore per 25 minuti a fiamma moderata.
Scolarle al dente, metterle in una ciotola calda.
Mettere in un pentolino con il latte gli spicchi di aglio e cuocerli per 30 minuti, a fiamma moderata.
Eliminare il latte rimasto nel pentolino.
Recuperare l’aglio cotto e metterlo in un dianèt (ciotola di coccio) e schiacciarlo.
Aggiungere le acciughe dissalate e deliscate e l’olio evo.
Cuocere, a fiamma bassa per 25 minuti, fino a quando le acciughe si siano disciolte.
Versare la bagna cauda bollente sulle cimette di cavolfiore e mescolare delicatamente.
Servire in tavola direttamente nella ciotola o ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
Il Cavolfiore alla Piemontese può accompagnare carni o pesci lessati.
Il cavolfiore (Brassica oleracea L. var. botrytis) è una varietà di Brassica Olearacea. Il cavolfiore è caratterizzato da un’inflorescenza, detta testa o palla, costituita da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati.
L’infiorescenza a corimbo, che può assumere una varia colorazione (bianca, paglierina, verde, violetta) costituisce la parte commestibile dell’ortaggio.
Il cavolfiore ha numerose varietà, che vengono distinte in base all’epoca di maturazione, per cui vi sono varietà precocissime (raccolte ad ottobre), precoci (raccolte a novembre-dicembre), invernali (raccolte a gennaio-febbraio) e tardive (raccolte da marzo a maggio).
Oltre alle più diffuse varietà con l’infiorescenza bianca esistono altre con differenti colorazioni, come ad esempio il cavolfiore verde di Macerata o il cavolfiore violetto di Catania.
Il cavolfiore può essere consumato bollito, fritto, arrostito o cotto al vapore. Può essere usato come contorno o anche come piatto principale, nella preparazione di zuppe di verdura.
Contrariamente a ciò che si pensa, questo ortaggio può essere mangiato anche crudo, misto alle insalate.
Si deve prendere solo la parte superiore del “fiore”, le cosiddette testine, il resto si può usare cotto come al solito, e tagliarle a fettine sottili il più possibile.
Queste, aggiunte alle verdure miste, saranno una prelibatezza.
Un buon misto può essere fatto da varietà diverse di cicorie, lattughe e indivie.
E ancora, spinaci, cavolo cappuccio o verza, sempre tagliati sottili, cetriolo, pomodoro, rucola, valerianella o gallinella che dir si voglia, erba cipollina, tarassaco e infine cipolla, sempre tagliata.