Cavolfiore con Salsina Tartufata

Il Cavolfiore con Salsina Tartufata è una ricetta versatile infatti può essere servita come antipasto o come contorno ad un importante secondo piatto di carne.

Il Cavolfiore con Salsina Tartufata
è un antipasto od un secondo piatto vegetariano sfizioso e gustoso.

Per il Cavolfiore con Salsina Tartufata
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
il cavolfiore, scartare la parte finale del torsolo
e le foglie più dure e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
il limone, spremerlo nello spremiagrumi
e tenere il succo da parte.

Incidere profondamente il torsolo del cavolfiore
con un taglio a croce.

Spruzzare il cavolfiore con il succo di limone.

Cuocerlo a vapore per 30 minuti circa.

Cuocere le uova mettendole in un pentolino con acqua fredda
e calcolare 5 minuti dall’inizio dell’ebollizione.

Passarle sotto l’acqua fredda e sgusciarle,
tagliarle a metà per il lungo e tenere da parte.

Spazzolare rapidamente il tartufo sotto l’acqua corrente,
asciugarlo con carta assorbente da cucina e tagliarlo a bastoncini e tenere da parte.

Diluire la pasta di tartufo con il vino,
l’aceto balsamico, l’olio e frustare.

Se fosse necessario,
aggiungere 1 o 2 cucchiaini di acqua di cottura del cavolfiore,
se la salsina fosse troppo densa.

Regolare di sale e pepe ed amalgamare il tartufo a bastoncini delicatamente,
mescolando con un cucchiaio dal basso verso l’alto.

Dividere il cavolfiore in 6 parti
e sistemarlo su di un piatto di portata.

Disporre intorno ad ogni parte di cavolfiore 1 uovo sodo tagliato a metà
ed irrorare il tutto con la salsina al tartufo.

 

 

Nota
Il broccolo o Brassica oleraceae var. italica,
chiamato anche cavolo broccolo, è una varietà di Brassica oleraceae,
la grande famiglia di piante conosciute comunemente come cavoli
e che comprende numerose varietà molto diverse di aspetto.

I broccoli rientrano nel gruppo di piante di cui non vengono mangiate le foglie
bensì le infiorescenze non ancora mature.

Viene coltivato in varie zone d’Italia
e del mondo anche se è una pianta originaria dell’area mediterranea,
più precisamente dell’area compresa fra Grecia, Turchia, Siria e Isola di Cipro.

Da quest’area fu portato in Italia
e già al tempo dei Romani era consumato ed apprezzato,
come suggerisce anche il nome scientifico.

È un ortaggio molto conosciuto.
Il suo utilizzo in cucina è diffuso in gran parte d’Europa e del mondo,
soprattutto previa cottura e per la preparazione di zuppe e minestre.

Il broccolo è originario del Sud Italia e ancora oggi,
fuori dall’Italia, viene associato alla cucina italiana.

Si può consumare crudo in pinzimonio,
ma è valorizzato soprattutto dalla cottura al vapore,
gratinata o saltata.

Rientra in numerose preparazioni tipiche regionali.

In Campania è noto come broccolo o broccoletto barese.

Altrove, anche come broccolo calabrese o broccolo a rosetta.

Le varietà più note sono: il broccolo romanesco di colore verde chiaro,
ha una forma piramidale e tante piccole rosette a spirale.

Il broccolo parthenon che ha la forma di una cupola alta ed ha grana molto fine e compatta.

È di colore verde scuro intenso.

Il broccolo marathon ha la testa a forma di cupola,
ed ha grana fine di colore verde scuro.

Il broccolo fiolaro di Creazzo, tipico del Veneto.

 

Ricetta Ditali con cavolfiore

 

Vitello tonnato alla Luciano

 

Ricetta per Pasta gratinata con cavolfiore

 

 

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