Cavolini di Bruxelles al Gratin
I Cavolini di Bruxelles al Gratin è un contorno gustoso e saporito, anche vegetariano, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per i Cavolini di Bruxelles al Gratin
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Togliere le foglioline esterne ai cavolini,
lavarli sotto acqua corrente e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare i cavolini per 20 minuti a fiamma moderata.
Scolarli e disporli ordinatamente in un sol strato
in una pirofila di ceramica da forno imburrata.
Cospargerli uniformemente con il parmigiano
e con il rimanente burro a fiocchetti.
Infornare a forno caldo a 200°C fino a doratura della superficie.
Servire in tavola direttamente nella pirofila o ad ogni commensale,
porzionato, su piatto individuale.
Nota
Per limitare il cattivo odore, emanato dai cavoli, mettere nell’acqua di cottura 1 foglia di alloro.
Il Cavolini di Bruxelles al Gratin si possono accompagnare a carni o pesci in umido o lessati.
Il cavolo di Bruxelles è una cultivar di Brassica oleracea.
La parte commestibile è costituita dai germogli ascellari della pianta, i cavolini o cavoletti di Bruxelles.
Questa cultivar è nota anche come Brassica oleracea var. gemmifera DC., nome ritenuto sinonimo di Brassica oleracea.
I germogli ascellari, di forma globulare, crescono alla base delle foglie principali e sono costituiti da foglioline embricate, l’una che copre una o due sottostanti, come i carciofi. Il portamento di questa pianta ricorda il cavolo nero toscano e la coltura è molto simile.
Per crescere, la pianta, predilige un clima fresco, tipico del nord Europa.
È però sensibile alle temperature troppo basse, oltre che al caldo eccessivo.
I cavolini, solitamente, vengono consumati cotti al vapore e poi spalmati con un po’ di burro.
A volte viene aggiunto del limone.
Ma ci sono svariate ricette che si ispirano a questa verdura.
Quando vengono cotti, tutti i cavoli emanano un cattivo odore perché sono ricchi di composti di zolfo, che vengono liberati dalla cottura.
I solfuri, in gran parte svaniscono al 90% dopo 8 minuti di cottura, e l’estrazione è totale dopo 16 minuti.
Tuttavia, tutti i cavoli contengono anche sostanze nutrizionali molto utili, per le quali è stato ipotizzato anche una funzione di prevenzione del cancro.
Poiché tali sostanze si disperdono con la cottura, alcuni ricercatori suggeriscono di cuocerli nella pentola a pressione, in modo da ridurre sia il tempo di cottura sia la perdita di tali sostanze, ottenendo anche una minor diffusione di cattivi odori.
È molto utile, nei casi in cui è possibile, ad esempio in insalata e nei crauti, usare anche i cavoli non cotti, dato che essi contengono in condizione non modificata sostanze utili, anche composti dello zolfo, e vitamine, infatti alcune vitamine, come la vitamina C, si degradano con la cottura.