Cavolini di Bruxelles al Prosciutto Cotto
I Cavolini di Bruxelles al Prosciutto Cotto sono un contorno o un secondo piatto, gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per i Cavolini di Bruxelles al Prosciutto Cotto
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In un piatto fondo mettere il pangrattato, il parmigiano,
mescolarli e tenere da parte.
Togliere le foglioline esterne ai cavolini,
lavarli sotto acqua corrente e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare i cavolini per 8 minuti a fiamma moderata.
Scolarli, tenere da parte ½ bicchiere di acqua di cottura
e disporli in un sol strato su di una teglia da forno.
In una ciotola mettere il latte e mescolarlo con il ½ bicchiere di acqua di cottura dei cavolini
e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 50gr di burro.
Aggiungere la farina, poco per volta latte ed acqua di cottura
e frustare bene per evitare la formazione di grumi.
Salare, 4 grattate di noce moscata e cuocere fino ad ottenere una salsa cremosa e liscia.
Disporre ordinatamente le fettine di prosciutto cotto sui cavolini in teglia,
versare sopra la salsa preparata e la passata di pomodoro.
Spolverizzare con pangrattato e parmigiano mescolati,
distribuire su tutta la superficie il rimanente burro a fiocchetti.
Infornare a forno caldo a 180°C per 20 minuti o a gratinatura della superficie.
Servire in tavola direttamente in teglia
o porzionato su piatto individuale.
Nota
Per limitare il cattivo odore, emanato dai cavoli, mettere nell’acqua di cottura 1 foglia di alloro.
I Cavolini di Bruxelles con Prosciutto Cotto si possono accompagnare a carni o pesci al forno.
Il cavolo di Bruxelles è una cultivar di Brassica oleracea.
La parte commestibile è costituita dai germogli ascellari della pianta, i cavolini o cavoletti di Bruxelles.
Questa cultivar è nota anche come Brassica oleracea var. gemmifera DC., nome ritenuto sinonimo di Brassica oleracea.
I germogli ascellari, di forma globulare, crescono alla base delle foglie principali e sono costituiti da foglioline embricate, l’una che copre una o due sottostanti, come i carciofi. Il portamento di questa pianta ricorda il cavolo nero toscano e la coltura è molto simile.
Per crescere, la pianta, predilige un clima fresco, tipico del nord Europa.
È però sensibile alle temperature troppo basse, oltre che al caldo eccessivo.
I cavolini, solitamente, vengono consumati cotti al vapore e poi spalmati con un po’ di burro.
A volte viene aggiunto del limone.
Ma ci sono svariate ricette che si ispirano a questa verdura.
Quando vengono cotti, tutti i cavoli emanano un cattivo odore perché sono ricchi di composti di zolfo, che vengono liberati dalla cottura.
I solfuri, in gran parte svaniscono al 90% dopo 8 minuti di cottura, e l’estrazione è totale dopo 16 minuti.
Tuttavia, tutti i cavoli contengono anche sostanze nutrizionali molto utili, per le quali è stato ipotizzato anche una funzione di prevenzione del cancro.
Poiché tali sostanze si disperdono con la cottura, alcuni ricercatori suggeriscono di cuocerli nella pentola a pressione, in modo da ridurre sia il tempo di cottura sia la perdita di tali sostanze, ottenendo anche una minor diffusione di cattivi odori.
È molto utile, nei casi in cui è possibile, ad esempio in insalata e nei crauti, usare anche i cavoli non cotti, dato che essi contengono in condizione non modificata sostanze utili, anche composti dello zolfo, e vitamine, infatti alcune vitamine, come la vitamina C, si degradano con la cottura.