Cavolo Nero della Nonna

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Cavolo Nero della Nonna

Il Cavolo Nero della Nonna è un contorno gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.

Per il Cavolo Nero della Nonna
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare le foglie di cavolo nero per eliminare eventuali residui di terra,
tagliarle a filetti, scolarle e tenere da parte.

Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.

In un piatto fondo mettere il pangrattato e tenere da parte.

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare i filetti di cavolo nero per 15 minuti a fiamma moderata.

Scolarlo e depositarlo ordinatamente su di un piatto di portata,
irrorare con succo di limone, salare, pepare e mescolare.

In un padellino antiaderente mettere a sfrigolare il burro.

Versare il burro fuso sul cavolo nero ed il pangrattato e mescolare.

 

Servire in tavola su piatto di portata
o ad ogni commensale su piatto individuale.

 

 

 

Nota

Il Cavolo Nero della Nonna è un ottimo contorno per accompagnare arrosti di maiale o di manzo al forno.

Il cavolo (Brassica oleracea) è una pianta appartenente alla famiglia delle brassicacee, è una pianta biennale che forma in genere una rosetta di foglie durante il primo anno di vita. Il secondo anno si forma una inflorescenza più o meno alta che porta numerosi fiori gialli a quattro petali. Oltre che per l’alimentazione umana i cavoli delle diverse cultivar vengono utilizzati come foraggio o come pianta ornamentale.

Il più rinomato tra i cavoli neri è quello toscano.

La pianta è coltivata da lunghissimo tempo e nel corso dei secoli ne sono state selezionate molte varietà e cultivar. La forma selvatica dalla quale hanno avuto origine tutte queste tipologie (talvolta indicata come Brassica oleracea subsp. oleracea), è originaria delle coste atlantiche dell’Europa occidentale.

Le diverse varietà di cavoli hanno numerosi impieghi in cucina.

Sono molto usati nella cucina italiana, e anche in quella europea e asiatica, sia crudi sia cotti. Per ciascuna varietà esistono ricette e utilizzi particolari.

Quando vengono cotti, tutti i cavoli emanano un cattivo odore perché sono ricchi di composti di zolfo, che vengono liberati dalla cottura.

I solfuri, in gran parte svaniscono al 90% dopo 8 minuti di cottura, e l’estrazione è totale dopo 16 minuti.

Tuttavia, tutti i cavoli contengono anche sostanze nutrizionali molto utili, per le quali è stato ipotizzato anche una funzione di prevenzione del cancro. Poiché tali sostanze si disperdono con la cottura, alcuni ricercatori] suggeriscono di cuocerli nella pentola a pressione, in modo da ridurre sia il tempo di cottura sia la perdita di tali sostanze, ottenendo anche una minor diffusione di cattivi odori.

È molto utile, nei casi in cui è possibile (ad esempio in insalata e nei crauti) usare anche i cavoli non cotti, dato che essi contengono in condizione non modificata sostanze utili (anche composti dello zolfo), e vitamine (infatti alcune vitamine, come la vitamina C, si degradano con la cottura).

 

 

 

Ricetta Crostini di cavolo nero e bianco

 

 

Cavolo Nero alla Fiorentina

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