Ingredienti
- 6 Cipollagrosse
- 400gr Salsiccia
- 4 cucchiai Olio Evo
- 2 cucchiai Farina 00
- 1 bicchiere Vino bianco secco
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Cipolle e Salsiccia
Le Cipolle e Salsiccia sono un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per Cipolle e Salsiccia
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
la salsiccia tagliarla a pezzi lunghi 6 cm
e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare finemente le cipolle
e tenere da parte.
In una padella antiaderente
mettere a scaldare 2 cucchiai di olio evo.
Aggiungere la salsiccia tagliata a pezzi
e far rosolare in ogni sua parte,
togliere i pezzi di salsiccia dalla padella
e tenerle da parte al caldo.
Mettere, nella padella di cottura della salsiccia,
le cipolle tritate finemente,
2 cucchiai di olio evo, sale,
pepe e cuocere a fiamma bassa
ed a padella coperta, per 15 minuti,
mescolare ogni tanto.
Spolverizzare le cipolle con la farina bianca,
versare il vino bianco, mescolare,
coprire la padella e cuocere per 10 minuti.
Unire i pezzi di salsiccia,
mescolare bene e cuocere ancora a fiamma moderata
fino alla riduzione in purea delle cipolle.
Servire in tavola su piatto di portata
o servire ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
La salsiccia, nell’uso popolare in alcune regioni anche salciccia, è un insaccato di carne, tipico di molte regioni italiane e diffuso in tutto il mondo. In Italia, secondo gli ingredienti e le zone dove viene prodotta, assume varie denominazioni: luganega, salamella, salamina, salamino, salametto, bardiccio, rocchio, zazzicchia.
La prima testimonianza storica sull’uso di insaccare nel budello di maiale la sua carne insieme a spezie e sale è dello storico romano Marco Terenzio Varrone, che ne attribuisce l’invenzione e l’uso ai Lucani: «Chiamano lucanica una carne tritata insaccata in un budello, perché i nostri soldati hanno appreso il modo di prepararla dai Lucani».
Secondo una tradizione lombarda, spuria e molto recente, la sua invenzione sarebbe invece opera della regina longobarda Teodolinda che inventò la salsiccia e che ne avrebbe poi regalato la ricetta agli abitanti di Monza.
Anche i Veneti rivendicano la paternità di questo prodotto, affermando che la salamella sarebbe nata sul loro suolo, e sono tante altre regioni italiane che ne reclamano i natali. Tuttavia, le fonti antiche che si occupano di questa ricetta sono concordi nel ritenere che essa sia un’invenzione del popolo dei Lucani, conquistato da Roma nel III secolo a.C. (l’antica Lucania corrisponde all’odierna Basilicata, comprese limitate zone della Campania meridionale).
Viene prodotta solitamente riempiendo un budello naturale di suino (budellozza) o di montone (lucanicchia o, nel linguaggio volgare, luganega) con un misto di parti magre (es. spalla) e grasse (es. pancetta) tagliate a dadini (o tritate) e mescolate con sale. All’impasto così ottenuto viene aggiunto solitamente vino (prevalentemente rosso) e altre spezie, quali possono essere pepe, peperoncino, coriandolo, finocchio, noce moscata, anche zucchero (destrosio e saccarosio).
Nelle produzioni industriali viene aggiunto di norma acido ascorbico (E300) come antiossidante e latte in polvere affinché il salume conservi una certa morbidezza nel tempo. L’insieme del sale e degli aromi viene denominato concia. Può essere consumata fresca (previa cottura) o secca (quindi stagionata).
Gli abitanti della Basilicata, e in particolare di Picerno, riadottarono il nome originario dell’insaccato, associandolo al territorio di provenienza. La “Lucanica di Picerno” è riconosciuta come prodotto IGP. Su proposta delle rispettive regioni, sono stati riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali le salsicce ed inserite nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Italiani.