Coratella di Agnello alla Veneta

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Coratella di Agnello alla Veneta

La Coratella di Agnello alla Veneta è un secondo piatto rustico, saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.

Per la Coratella di Agnello alla Veneta disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Passare la coratella sotto acqua fredda corrente e lavare bene tutte le parti.

Eliminare, con un coltellino ben affilato, il grasso in eccesso, i filamenti e gli eventuali grumi di sangue, asciugare ogni pezzo con carta assorbente da cucina, tagliare a fettine il fegato, ed a pezzetti ogni pezzo di coratella, tenere separato ogni tipo di interiora e tenere da parte.

Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.

Spremere il limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.

In una padella antiaderente mettere a scaldare 3 cucchiai di olio evo.

Aggiungere la cipolla tritata e far rosolare per 3 minuti a fiamma vivace.

Aggiungere prima le fettine di polmone, le altre parti di interiora ma per ultimo il fegato, mescolare bene e cuocere per 25 minuti a fiamma moderata, mescolare la preparazione di tanto in tanto.

Terminata la cottura, fuori dal fuoco aggiungere 1 cucchiaino di succo di limone, sale, pepe e mescolare.

Sgocciolare la coratella sulla padella di cottura e metterla su di un piatto di portata.

Nella padella con il fondo di cottura versare il vino bianco secco e far evaporare un po’.

Versare il sugo bollente sulla coratella.

Servire in tavola su piatto di portata preparato.

 

 

 

Nota

Coratella è il termine che indica le interiora degli animali di piccola taglia come agnello, coniglio o pollame.

La Coratella sono gli organi interni degli animali come il fegato, i polmoni, i rognoni, la trachea, la milza e le animelle.

Coratella è il diminutivo di Corata, che indica le interiora degli animali di grossa taglia.

La Coratella di Agnello alla Veneta viene chiamata “Fongadina” in Veneto.

La Coratella di Agnello alla Veneta si può accompagnare con polenta o con verdure cotte a piacere.

L’agnello è l’esemplare della pecora con meno di un anno d’età. Nasce dopo un periodo di gestazione di circa cinque mesi, e dopo un parto che dura da una a tre ore. Di solito la pecora dà alla luce uno o due cuccioli per figliata. Nella storia dell’uomo, l’agnello ha assunto forti connotati simbolici e ha sempre rappresentato timidezza e mitezza. Nella religione cristiana viene spesso associato all’Agnus Dei (“Agnello di Dio”) e all’agnello Pasquale. Si tratta di un animale addomesticato in epoca antichissima, diffuso attualmente in ogni continente. Vive principalmente in greggi, per gestire i quali l’uomo si affida spesso a cani pastore.

Il nome pecora (in latino pecus “bestiame di piccolo taglio” passato poi a identificare un singolo animale) è riservato all’adulto femmina, il maschio della specie è chiamato montone (o anche ariete), mentre il piccolo è denominato agnello fino a un anno di età.

Gli agnelli vengono allevati principalmente per la carne, solo una parte viene infatti allevata per essere destinata alla riproduzione.

È tradizione diffusa in molte zone d’Italia mangiare carne d’agnello nel giorno di Pasqua, l’agnello è del resto l ‘animale sacrificale per eccellenza nelle culture che si affacciano sul Mediterraneo.

La carne di pecora ha un sapore caratteristico, e dall’odore particolare, soprattutto se l’agnello è molto giovane e di media costituzione.

Una delle regione dove è più utilizzata la carne di questa specie è l’Abruzzo, dove possiamo trovare la tradizionale pecora alla callara (o alla cottora) e i celeberrimi arrosticini anche se in realtà per preparare questi ultimi tradizionalmente veniva usato il cosiddetto “castrato”, ovvero il maschio che ha subito la castrazione.

L’usanza di cucinare la carne di pecora è anche diffusa in un paese alle porte di Firenze, Campi Bisenzio qui viene preparata nella maggior parte dei casi in umido.

In molte zone dell’Italia centrale l’agnello da latte, cioè con poco più di un mese di vita, da molti preferito per la carne tenera, è chiamato abbacchio.

 

 

Coratella di Agnello alla Sarda

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