Ingredienti
- 1 Cosciotto agnelloo capretto
- 4 cucchiai Panna
- 50gr Burro
- 1/2 bicchiere Brandy
- 60gr Prosciutto crudo
- 1 Cipolla
- 1 limone
- 20gr Farina 00
- 3 Tuorli
- 4 cucchiai Vino bianco secco
- qb Noce moscata
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Cosciotto di Agnello con Panna e Brandy
Il Cosciotto di Agnello con Panna e Brandy è un secondo piatto gustoso, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per il Cosciotto di Agnello con Panna e Brandy
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Togliere il burro dal frigorifero e tenere a temperatura ambiente.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato,
tritare il prosciutto crudo e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato,
disossare il cosciotto facendo un taglio verticale sulla carne in modo da raggiungere l’osso,
poi aiutandosi con le mani togliere la carne dall’osso e tagliare a pezzi.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.
Aggiungere i pezzi di cosciotto, la cipolla tritata,
il prosciutto crudo tritato, noce moscata, pepe,
sale e far rosolare a fiamma moderata mescolando spesso.
Versare il brandy e far evaporare del tutto,
versare il vino bianco secco e far evaporare poco.
Unire la farina e mescolare bene.
Aggiungere tanta acqua quanto basta
per arrivare a filo dei pezzi di agnello.
Coprire la padella con il coperchio
e cuocere per 60 minuti a fiamma bassa.
Durante la cottura versare un po’ per volta la panna
e mescolare al fine di ottenere a fine cottura una salsa abbastanza fluida.
Togliere dal fuoco, aggiungere i tuorli sbattuti,
2 cucchiai di succo di limone e mescolare bene.
Rimettere al fuoco moderato fino al primo bollore.
Togliere dal fuoco e versare tutta la preparazione su un piatto di portata.
Disporla ordinatamente e servire.
Servire in tavola direttamente lei piatto di portata.
Nota
Il Cosciotto di Agnello con Panna e Brandy è un secondo piatto semplice e rustico.
L’agnello è l’esemplare della pecora con meno di un anno d’età. Nasce dopo un periodo di gestazione di circa cinque mesi, e dopo un parto che dura da una a tre ore. Di solito la pecora dà alla luce uno o due cuccioli per figliata. Nella storia dell’uomo, l’agnello ha assunto forti connotati simbolici e ha sempre rappresentato timidezza e mitezza. Nella religione cristiana viene spesso associato all’Agnus Dei (“Agnello di Dio”) e all’agnello Pasquale. Si tratta di un animale addomesticato in epoca antichissima, diffuso attualmente in ogni continente. Vive principalmente in greggi, per gestire i quali l’uomo si affida spesso a cani pastore.
Il nome pecora (in latino pecus “bestiame di piccolo taglio” passato poi a identificare un singolo animale) è riservato all’adulto femmina, il maschio della specie è chiamato montone (o anche ariete), mentre il piccolo è denominato agnello fino a un anno di età. Gli agnelli vengono allevati principalmente per la carne, solo una parte viene infatti allevata per essere destinata alla riproduzione. È tradizione diffusa in molte zone d’Italia mangiare carne d’agnello nel giorno di Pasqua, l’agnello è del resto l ‘animale sacrificale per eccellenza nelle culture che si affacciano sul Mediterraneo. La carne di pecora ha un sapore caratteristico, e dall’odore particolare, soprattutto se l’agnello è molto giovane e di media costituzione. Una delle regioni dove è più utilizzata la carne di questa specie è l’Abruzzo, dove possiamo trovare la tradizionale pecora alla callara (o alla cottora) e i celeberrimi arrosticini anche se in realtà per preparare questi ultimi tradizionalmente veniva usato il cosiddetto “castrato”, ovvero il maschio che ha subito la castrazione. L’usanza di cucinare la carne di pecora è anche diffusa in un paese alle porte di Firenze, Campi Bisenzio qui viene preparata nella maggior parte dei casi in umido. In molte zone dell’Italia centrale l’agnello da latte, cioè con poco più di un mese di vita, da molti preferito per la carne tenera, è chiamato abbacchio.