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Costolette di Agnello al Limone Fritte

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Ingredienti

Regolare le porzioni
8 Costolette d'agnello o capretto
1/2 litro olio arachidi
25gr Farina 00
25gr Pangrattato
2 Uova
2 limone
qb Pepe
qb Sale

informazioni Nutrizionali

24,9g
Proteine
271k
Calorie
18,1g
Grassi
1g
Carboidrati
0,8g
Zuccheri

Costolette di Agnello al Limone Fritte

Costolette di Agnello al Limone Fritte

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Costolette di Agnello al Limone Fritte:
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Aggiungere, in padella, le costolette allineate e farle rosolare da ambo le parti.
Prelevarle dalla padella con un mestolo forato e disporle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’unto in eccesso.
Allineare le costolette ordinatamente su di un piatto di portata e decorare con le fette di limone.

  • 35
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Costolette di Agnello al Limone Fritte

Le Costolette di Agnello al Limone Fritte sono un secondo piatto ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici specialmente nel periodo pasquale.

Per le Costolette di Agnello al Limone Fritte disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

In un piatto fondo mettere la farina e tenere da parte.

In un piatto fondo mettere il pangrattato e tenere da parte.

In un piatto fondo sbattere le uova con una forchetta e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, 1 limone, tagliare a fette e tenere da parte.

Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.

Lavare le costolette di agnello o capretto, asciugarle con carta assorbente da cucina, batterle con il pesta-carne per rompere le fibre, metterle in una ciotola con il succo del limone a marinare per almeno 30 minuti.

Sgocciolare le costolette dalla marinatura, salarle, peparle, passarle nella farina, poi nelle uova sbattute ed infine nel pangrattato e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.

Aggiungere, in padella, le costolette allineate e farle rosolare da ambo le parti.

Prelevarle dalla padella con un mestolo forato e disporle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’unto in eccesso.

Allineare le costolette ordinatamente su di un piatto di portata e decorare con le fette di limone.

Servire in tavola direttamente su piatto di portata.

Nota

Le Costolette di Agnello al Limone Fritte si accompagnano come contorno a patatine fritte o al forno o a verdura fresca di stagione.

L’agnello è l’esemplare della pecora con meno di un anno d’età. Nasce dopo un periodo di gestazione di circa cinque mesi, e dopo un parto che dura da una a tre ore. Di solito la pecora dà alla luce uno o due cuccioli per figliata. Nella storia dell’uomo, l’agnello ha assunto forti connotati simbolici e ha sempre rappresentato timidezza e mitezza. Nella religione cristiana viene spesso associato all’Agnus Dei (“Agnello di Dio”) e all’agnello Pasquale. Si tratta di un animale addomesticato in epoca antichissima, diffuso attualmente in ogni continente. Vive principalmente in greggi, per gestire i quali l’uomo si affida spesso a cani pastore.

Il nome pecora (in latino pecus “bestiame di piccolo taglio” passato poi a identificare un singolo animale) è riservato all’adulto femmina, il maschio della specie è chiamato montone (o anche ariete), mentre il piccolo è denominato agnello fino a un anno di età. Gli agnelli vengono allevati principalmente per la carne, solo una parte viene infatti allevata per essere destinata alla riproduzione. È tradizione diffusa in molte zone d’Italia mangiare carne d’agnello nel giorno di Pasqua, l’agnello è del resto l ‘animale sacrificale per eccellenza nelle culture che si affacciano sul Mediterraneo. La carne di pecora ha un sapore caratteristico, e dall’odore particolare, soprattutto se l’agnello è molto giovane e di media costituzione. Una delle regioni dove è più utilizzata la carne di questa specie è l’Abruzzo, dove possiamo trovare la tradizionale pecora alla callara (o alla cottora) e i celeberrimi arrosticini anche se in realtà per preparare questi ultimi tradizionalmente veniva usato il cosiddetto “castrato”, ovvero il maschio che ha subito la castrazione. L’usanza di cucinare la carne di pecora è anche diffusa in un paese alle porte di Firenze, Campi Bisenzio qui viene preparata nella maggior parte dei casi in umido. In molte zone dell’Italia centrale l’agnello da latte, cioè con poco più di un mese di vita, da molti preferito per la carne tenera, è chiamato abbacchio.

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