Costolette di Vitello alla Palermitana
Le Costolette di Vitello alla Palermitana sono un secondo piatto ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per le Costolette di Vitello alla Palermitana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere il pangrattato
e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere il pecorino grattugiato
e tenere da parte.
In un piatto fondo sbattere le uova con una forchetta
e tenere da parte.
Lavare le costolette di vitello, asciugarle con carta assorbente da cucina, batterle con il pesta-carne per rompere le fibre, metterle in una ciotola e coprirle con l’aceto bianco e far marinare per 60 minuti, rigirarle di tanto in tanto.
Sgocciolarle, asciugarle con carta assorbente da cucina, passarle nelle uuva sbattute, cospargerle con il trito di aglio e di prezzemolo, passarle nel pecorino, condirle con sale e pepe ed infine passarle nel pangrattato.
Aggiungere, in padella,
le costolette allineate e farle rosolare a fiamma vivace da ambo le parti.
Abbassare la fiamma e continuare la cottura per 15 minuti,
rigirandole una sola volta.
Prelevarle dalla padella con un mestolo forato
e disporle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’unto in eccesso.
Allineare le costolette ordinatamente su di un piatto di portata.
A piacere si può decorare il piatto con fette di limone.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
Le Costolette di Vitello alla Palermitana si accompagnano come contorno a patatine fritte o al forno o a melanzane fritte.
Le Costolette di Vitello alla Palermitana sono un piatto tipico della tradizione culinaria Palermitana.
Vitello (dal latino vitellus, diminutivo di vitulus) è il nome del bovino maschio di età inferiore ai 12 mesi, di peso inferiore ai 250 kg.
Rispetto alle relative carni da cucina, si distinguono due tipi di vitello:
Vitello comune, bovino precocemente svezzato e alimentato con foraggi e mangimi
Vitello sanato (o semplicemente “sanato”), vitello maschio castrato alimentato fino al raggiungimento del peso indicato, esclusivamente con latte e, negli ultimi mesi prima della macellazione, latte addizionato con uova
Data la giovane età di macellazione del bovino, la carne di vitello è considerata “bianca”.
Con questa denominazione s’intendono i bovini macellati in età compresa tra i 12 e i 18 mesi. La carne di vitellone, considerata anch’essa “bianca”, contiene meno acqua di quella del più giovane vitello, con differenze che vanno dal 20% al 30% in meno.
Si tratta di carne meno tenera, ma più gustosa di quella del vitello.