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Crespelle con le Ciliegie

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Ingredienti

Regolare le porzioni
300gr Ciliegie
250gr Crema pasticcera
30gr Burro
30gr Zucchero
1 bicchierino Maraschino
per crespelle
50gr Farina 00
10cl Latte
30gr Burro
4 Uova
qb Sale
Per crema pasticcera
1/2 litro Latte
150gr Zucchero
50gr Farina 00
5 Tuorli
1 bustina Vanillina

informazioni Nutrizionali

1,1g
Proteine
66k
Calorie
0,5g
Grassi
16g
Carboidrati
12,9g
Zuccheri

Crespelle con le Ciliegie

Crespelle con le Ciliegie

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Crespelle con le Ciliegie:
Spalmare, con una spatola per dolci, le crespelle con uno strato di crema pasticcera e arrotolarle su sé stesse, depositarle su di un piatto di portata.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.
Aggiungere 3 crespelle per volta e farle rosolare in ogni loro parte, depositarle allineate su di un piatto di portata, contornarle con le ciliegie macerate e spolverizzare con lo zucchero.

  • 50
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

  • per crespelle

  • Per crema pasticcera

Direzione

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Crespelle con le Ciliegie

Le Crespelle con le Ciliegie sono ottime da servire come dessert a fine pasto ma anche per la merenda.

Per le Crespelle con le Ciliegie
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le ciliege, togliere il nocciolo metterle in una ciotola con il maraschino,
lo zucchero e far macerare per almeno 30 minuti.

 

Preparare la crema Pasticcera:

In una pentola scaldare il latte con vanillina o scorza di limone.

Miscelare bene lo zucchero con la farina
ed aggiungere un pizzico di vanillina.

A questo impasto va versato sopra il latte e frustare bene.

Aggiungere i tuorli e mescolare il tutto a fuoco medio
con cucchiaio di legno in modo da ottenere una crema.

Si può aromatizzare con chicchi di caffè, chiodi di garofano,
cannella o altro. Se si usano spezie filtrare il latte prima di versarlo sull’impasto.

Questa crema messa in un contenitore
e coperta con pellicola per alimenti dura in frigorifero per 4 giorni.

 

Preparare le crespelle:

In un pentolino antiaderente
far sciogliere il burro a fiamma bassa
e tenere da parte.

In una ciotola mettere la farina
e farla sciogliere con il latte mescolando con una forchetta.

Aggiungere le uova, il sale, il burro fuso tiepido
e frustare con lo sbattitore elettrico
al fine di ottenere un composto liscio ed omogeneo.

In una padella per crepes,
o in una padella antiaderente di 22cm di diametro,
far sciogliere 20gr di burro, a fuoco moderato.

Versare 2 cucchiai di composto preparato,
agitare la padella in modo che il composto ricopra tutta la superfice della padella,
e far rassodare da una parte.

Montare l’altra parte di padella per crepes e girarla
per far rassodare la crepe anche dall’altra parte,
se non si possiede la padella apposita aiutarsi con un piatto piano
per girare la crepe dall’altro lato, come fare una frittata.

Depositare la crespelle cotta su di un piatto di portata
e continuare come sopra descritto fino ad esaurimento del composto.

Ogni tanto mescolare il composto per evitare che la farina depositi.

Far raffreddare le crespelle.

Spalmare, con una spatola per dolci,
le crespelle con uno strato di crema pasticcera
e arrotolarle su sé stesse, depositarle su di un piatto di portata.

In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.

Aggiungere 3 crespelle per volta
e farle rosolare in ogni loro parte,
depositarle allineate su di un piatto di portata,
contornarle con le ciliegie macerate e spolverizzare con lo zucchero.

 

Servire in tavola su piatto di portata
o su alzatina per dolci.

 

 

 

 

Nota

Il burro è la parte grassa del latte, separata dal latticello tramite un processo di inversione di fase, derivante dalla panna. Il risultato del procedimento è un’emulsione, principalmente di acqua, in cui risultano disciolti zuccheri e proteine, nei grassi, nella cui fase fluida cristallizzano in parte.

Si tratta di un fluido con punto di rammollamento prossimo alla temperatura ambiente (32-35 °C), di aspetto solido e consistenza morbida con un colore variabile da bianco latte fino a giallo deciso, ricavato dalla parte lipidica del latte di diversi animali per inversione della panna ed eventuale fermentazione, nella tradizione europea continentale, o salatura, nei paesi anglosassoni. Viene usato come condimento e in cucina, analogamente oli vegetali e allo strutto. A parte l’uso alimentare, ha trovato uso come ingrediente in cosmetici, medicinali e lubrificanti.

Solitamente è di colore giallo pallido, e può variare da giallo intenso a quasi bianco. Indicativamente, per quanto riguarda il prodotto naturale e nelle produzioni derivanti da latte di animali ad alimentazione fresca, è bianco d’inverno e più giallo d’estate, a causa della diversa alimentazione degli animali da latte, fonte di caratenoidi naturali. Il colore giallo può anche essere conseguenza di alterazioni, dall’irrancidimento fino all’eventuale aumento della carica batterica acquisita, a causa di un periodo di tempo relativamente lungo trascorso tra la mungitura e la burrificazione, inoltre può essere colorato artificialmente con carotene ed altre sostanze. Il colore bianco, può invece riottenersi per procedimenti industriali di rifusione.

Secondo la legge italiana (l. 202/1983) la denominazione senza aggettivi di burro “è riservata al prodotto ottenuto dalla crema ricavata dal latte di vacca e al prodotto ottenuto dal siero di latte di vacca” e non può contenere grassi diversi aggiunti; come sovrascritto esistono varietà di burro di altre origini.

La composizione tipica di un prodotto commerciale definita dal Cosex Alimentarius è:

Grasso: minimo 80% con fosfolipidi (0,35%) steroli (0,21%) acidi grassi liberi(0,12%) Acqua: max 16% Solidi non lipidi : max 2% di cui lattosio (0,5-1,0%), proteine (0,4-0,8%), sali (0,1-0,2%)

I grassi presenti nel burro hanno la caratteristica di vedere una dominanza di acidi grassi volatili, solubili o insolubili in acqua, fatto che rende il burro differente dagli altri analoghi prodotti alimentari, per digeribilità (più digeribile a crudo e prestare attenzione a caldo per il suo basso punto di fumo, 150 °C contro i 238 °C dell’olio di soia) e per le vie metaboliche che caratterizzano la digestione degli stessi.
In Italia il principale tipo di burro è da affioramento, mentre in altri paesi d’Europa prevale il migliore tipo da centrifugazione.

Il burro generalmente inizia ad ammorbidirsi attorno ai 15°, molto al di sopra delle temperature dei normali frigoriferi. Il “cassetto del burro” che si può trovare in molti frigoriferi può essere una delle parti più calde all’interno dell’elettrodomestico, ma lascia comunque il burro piuttosto duro. Mantenere il burro strettamente incartato ritarda l’irrancidimento, causato dall’esposizione alla luce o all’aria, ed evita che il burro assuma altri odori. Il burro, se ben incartato, può essere conservato diversi mesi in un normale frigorifero.

Il burro ricopre un importante ruolo in pasticceria, dove è usato analogamente ad altri grassi solidi (come lo strutto, mantenendo una posizione privilegiata in virtù del suo sapore, particolarmente adatto alla preparazione di dolci. Talvolta, per alcuni prodotti dolciari, viene utilizzato un particolare burro, prodotto per winterrizzazione, che ha un punto di fusione più alto

Il burro ha anche altri usi, tradizionali e non legati alla cucina. Per esempio, nei Paesi Bassi il burro rancido era utilizzato come lubrificante degli ingranaggi dei mulini a vento, mentre nell’area himalayana è tuttora utilizzato per produrre lampade a burro accese nei monasteri con finalità sia religiose che pratiche.

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Chef Ricettiamo

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La mia collezione personale di ricette. Provale sono tutte state preparate e provate personalmente. Buon appetito :D

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