Crocchette di Luccio alla Calabrese
Le Crocchette di Luccio alla Calabrese sono un antipasto o un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici o per un buffet.
Per le Crocchette di Luccio alla Calabrese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere la farina e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere il pangrattato e tenere da parte.
In un piatto fondo sbattere 2 uova e tenere da parte.
Se il pesce non fosse già pulito, togliere le pinne, le interiora, squamarlo con l’apposito attrezzo, lavarlo sotto acqua corrente, asciugarlo con carta assorbente da cucina, con un coltello ben affilato praticare sul dorso qualche incisione in modo da agevolare la cottura.
Depositare il luccio in una teglia da forno unta di olio e versare anche un po’ di olio sul pesce.
Infornare a forno caldo a 180°C per 20 minuti.
Di tanto in tanto bagnare il pesce con il sugo di cottura.
Togliere la teglia dal forno e adagiare il pesce su di un piatto di portata.
Togliere la pelle, la lisca centrale, le altre spine in modo di avere solo la carne a disposizione, passare la polpa del pesce al tritatutto e metterla in una ciotola.
Aggiungere il pecorino, 60gr di pangrattato, il prezzemolo tritato, sale, pepe, noce moscata, 1 uovo intero ed 1 tuorlo e mescolare bene al fine di ottenere un composto omogeneo e denso.
Prendere un po’ di preparazione per volta e formare con le mani delle crocchette, passarle nelle uova sbattute ed infine nel pangrattato.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Aggiungere le crocchette, friggerle in ogni loro parte, girandole ogni tanto fino a doratura completa.
Prelevarle dalla padella con un mestolo forato e disporle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.
Disporle ordinatamente su di un piatto di portata.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
Le Crocchette di Luccio alla Calabrese si possono accompagnare con verdure fresche a piacere o con patatine fritte o al forno.
Il Luccio è un pesce di acqua dolce appartenente alla famiglia delle Esocidae.
È caratterizzato dalla bocca a becco d’anatra, dotata di denti robusti e acuminati.
Questo pesce è diffuso nel Nord America, pressoché in tutti i bacini fluviali atlantici e del Pacifico. In Eurasia è presente dalla Francia alla Siberia, compresa l’Italia. In Irlanda e Inghilterra è presente in gran numero.
Il luccio è un utile e prezioso equilibratore naturale. Nella sua dieta preferisce selezionare prede morte o deboli o malate, inibendo anche l’eccessiva prolificità di altri pesci, ciprinidi soprattutto, i quali, sviluppandosi in numero eccessivo, potrebbero modificare l’equilibrio di alcuni ambienti.
Può raggiungere 1,40 metri di lunghezza e superare i 20 kg di peso (sono stati catturati esemplari di quasi 30 kg). La crescita e le dimensioni finali sono piuttosto variabili in relazione all’alimentazione e alla temperatura dell’acqua. In genere raggiunge i 20 cm durante il primo anno di vita e il metro in età adulta. Gli esemplari di maggiori dimensioni sono generalmente femmine. Il luccio ha la particolarità singolare di avere più di 600 denti molto affilati sull’esoscheletro, più quelli che ha sulla lingua.
È un predatore di altri pesci: caccia restando immobile fra le piante acquatiche in attesa che la preda si avvicini; in assenza di prede consone non disdegna rane, piccoli mammiferi, giovani uccelli acquatici ed il cannibalismo.
È considerato il re dei predatori d’acqua dolce. Si pesca a spinning oppure con il vivo o l’esca morta, sia a fondo che con il galleggiante. Generalmente si pesca individuando la tana o il posto dove presumibilmente è in caccia: tronchi sommersi, canneti, erbai, tappeti di ninfee possono essere tutti posti dove l’esocide attende le sue prede in agguato. Nei grandi laghi spesso il luccio adotta una tecnica di caccia “sospeso”, praticamente cacciando sotto i banchi di pesce di cui si nutre in quel determinato ecosistema (negli Stati Uniti questa tecnica è nota come “suspending pike”).
Nel tratto lombardo del Po si possono trovare ottime ricette a base di luccio, che viene preparato in umido; da segnalare nel Cremonese il “Luccio alla Farnese”. È anche un piatto tradizionale della Cucina Milanese. A Mantova il luccio viene preparato “in salsa”, lessandolo in fumetto e poi lasciandolo riposare per parecchie ore, prima di servirlo, in una salsa composta di odori, capperi, peperoni, aceto, olio e fondo di cottura. Di solito è accompagnato da fettine di polenta abbrustolita. Il Luccio in salsa di Marmirolo, in provincia di Mantova che ha acquisito lo stato di “De.C.O.”
In Germania e nell’est europeo è considerato un buon ingrediente ed esiste una grande varietà di ricette di primi e secondi piatti a base di luccio. Tuttavia nella moderna pesca sportiva del luccio si sta tendendo sempre più a rilasciare il pesce catturato per non alterare il già fragile equilibrio del luccio nelle acque pubbliche.