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Crostini ai Formaggi e Mostarda

I Crostini ai Formaggi e Mostarda sono un antipasto ideale nelle occasioni di festa, come anniversari, compleanni, anniversari insomma ogni occasione importante familiare.

Per i Crostini ai Formaggi e Mostarda
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
l’erba cipollina e tenere da parte.

Tagliare a dadini i frutti di mostarda e tenere da parte.

In una ciotola, mescolare, con un cucchiaio di legno,
i formaggi e lo yogurt al fine di ottenere una crema bene amalgamata.

Raccogliere la crema ottenuta con 2 cucchiai bagnati,
aiuteranno a dare una forma regolare da disporre sui crostini.

Mettere la crema su ogni crostino
e depositarli su di un piatto di portata.

Completare ogni crostino
con un paio di dadini di frutti di mostarda.

Guarnire con alcuni fili di erba cipollina.

 

Nota
La mostarda è un prodotto culinario diffuso nell’ Italia settentrionale
e in Toscana realizzato con diversi ingredienti a seconda della zona.

Nella sua ricetta più essenziale, essa consiste di frutta,
zucchero ed essenza di senape, solitamente molto piccante.

Il quantitativo di gocce di senape usualmente varia da dieci a venti per kg di composto,
a seconda della piccantezza desiderata.

Alcune varietà, come la mostarda cremonese,
spesso sono scambiate per canditi di grosse dimensioni,
ma in realtà sono un alimento di gusto molto deciso da abbinarsi con piatti salati.

Il termine mostarda è spesso fonte di equivoci,
in quanto esso definisce sia la preparazione propriamente detta,
sia, per rimando alfrancese moûtarde,
al condimento più noto in italiano come senape,
che condivide la stessa base,
essendo entrambi gli alimenti preparati con i semi della stessa pianta.

A conferma dell’antichità della tradizione della mostarda
si cita la Secchia Rapita del Tassoni (1621), che,
nel descrivere i doni a un legato pontificio, menziona (XII, 38)
«due cupelle di mostarda di Carpi isquisitissime».

Peraltro già un secolo prima, nel 1522,
il Berni alludeva alla mostarda nelle sue lettere facete.

La diffusione di tale alimento nell’Italia settentrionale avviene verso il 1600
le testimonianze ne associano il consumo alle festività natalizie.

La diffusione si ebbe nelle diverse città della pianura Padana:
Mantova, Vicenza, Voghera e soprattutto Cremona
radicandosi in alcune ricette tradizionali.

La mostarda dolce carpigiana, forse l’unica ad avere origini nobili
invece che contadine, rientra nell’elenco dei prodotti tipici
e tradizionali dell’Emilia Romagna.

Le ricette sono varie e comprendono o meno le diverse varietà di frutta.

Quasi tutte impiegano mosto fermentato di uva rossa,
mele dolci, pere, mele cotogne e buccia d’arancia.

La mostarda vicentina, a base di polpa di mela cotogna,
che si ottiene dalla cottura della polpa con zucchero al 50% in peso.
Una volta raffreddata la confettura ottenuta,
si aggiunge olio essenziale di senape.
Si usa anche farla con le pere.

La mostarda mantovana, con mele cotogne,
eventualmente anche con pere ma con frutti interi,
rispetto alla Vicentina;
è usata come ingrediente nei tortelli di zucca.

La mostarda cremonese,
una miscela di frutta candita esciroppo con una percentuale di zucchero del 50-60%,
con l’aggiunta di olio essenziale di senape.

Usualmente si utilizzano ciliege pere, mele cotogne,
mandarini, fichi e albicocche

La mostarda di Voghera,
miscela di frutta candita e sciroppo;
il metodo era già diffuso tra i monaci prima del 1397 per conservare la frutta.

In quell’anno infatti Gian Galeazzo Visconti
scrisse una lettera al podestà di Voghera lodandone la bontà.

La mostarda piemontese o Cognà.

È una marmellata a base di mosto d’uva (barbera, uva fragola)
cui si aggiungono in cottura: mele cotogne,
pere madernassa, nocciole tostate.

Viene usata per accompagnare le robiole e i formaggi stagionati in genere.

La mostarda veneta è una confettura di frutta nella cui preparazione
oltre alla senape vengono usati vino e canditi.

Tradizionalmente viene consumata con il mascarpone durante le feste invernali.

La mostarda bolognese, confettura dal sapore asprigno a base di prugne,
mele cotogne e frutta mista, tipico ripieno delle raviole e della pinza.

La mostarda forlivese o romagnola, dolce e leggermente piccante;
alla frutta aggiunge tradizionalmente mele cotogne e prugne.

La mostarda toscana, a base di uva, mele, pere,
Vin Santo e cedro candito, si accompagna a bolliti e arrosti.

La mostarda d’uva nera,
antica ricetta toscana che si preparava all’inizio della vendemmia,
a base di uva nera (vitigno Canaiolo) e cedro candito ha gli stessi usi della mostarda toscana.

Tra le mostarde prodotte inItalia Meridionale figurano:

La mostarda calabrese, prodotta con mosto d’uva cotto,
depurato con la cenere e impastato con farina e cioccolata.

La mostarda siciliana,
dolce a base di mosto cotto impastato con farina di grano duro e aromi.

La mostarda pugliese,
dolce a base di uva che viene cotta e successivamente passata al setaccio
per rimuovere i semi per poi ultimare la cottura.

Tradizionalmente le mostarde vengono usate come accompagnamento
al bollito misto, mentre in tempi più moderni si è diffuso l’abbinamento con i formaggi,
in genere stagionati.

In tempi più recenti si sono diffuse anche mostarde di verdure:
zucca, peperoni, cipolline vengono canditi e senapati.

 

Ricetta per Dolce di riso al latte

 

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