Crostini di Acciughe e Mozzarella

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Crostini di Acciughe e Mozzarella

I Crostini di Acciughe e Mozzarella sono un antipasto, veloce, gustoso e saporito ideale per iniziare un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.

Per i Crostini di Acciughe e Mozzarella
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Togliere la crosticina intorno al pancarrè,
tagliarlo in diagonale in modo da ottenere 24 triangoli e tenere da parte.

Sgocciolare i filetti di acciuga dall’olio di conservazione,
tagliarli a metà in modo da ricavare 24 filetti e tenere da parte.

Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato,
tagliare fettine sottili la mozzarella in modo da ricavare 24 fettine e tenere da parte.

Distribuire ordinatamente i crostini su di una teglia da forno unta di olio evo.

Mettere su ogni crostino 1 fettina di mozzarella,
un po’ di passata di pomodoro, ½ filetto di acciuga,
1 pizzico di origano, un po’ di olio evo, pepe e sale.

Infornare a forno caldo a 180°C per 15 minuti.

 

Togliere da l forno
e distribuire ordinatamente i crostini
su di un piatto di portata.

 

Servire in tavola
direttamente sul piatto di portata preparato.

 

 

 

 

 

Nota

I crostini di pancarrè possono essere sostituiti da fette di pane casereccio.

L’acciuga o alice (Engraulis encrasicolus (Linnaeus, 1758)) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Engraulidae di grande importanza economica. Acciuga deriva dal latino volgare apiua o apiuva per il classico aphyē, dal greco ἀφύη aphýē, nome di un piccolo pesce. Il termine alice, di area italiana meridionale, napoletana e siciliana (alici), deriva dal latino hallēx, allēx, alēc, hallēc o allēc, -ēcis, una salsa simile al garo, fatta con interiora fermentate di pesce, e a sua volta dal greco ἁλυκόν halykón, da confrontare con ἁλυκίς halykís (“salamoia”)

La specie è diffusa nell’Oceano Atlantico orientale, tra la Norvegia ed il Sud Africa. È presente e comune anche nei mari Mediterraneo , Nero e D’Azov. Alcuni esemplari sono stati catturati nel canale di Suez; si tratta quindi di una delle poche specie di pesci mediterranei che hanno intrapreso una migrazione verso il Mar Rosso in senso contrario a quello dei migranti lessepsiani. Si alimenta di giorno. Si nutre di zooplacton, le prede principali sono crostacei copepodi e stadi larvali di molluschi.

L’acciuga è una delle specie ittiche più importanti per le marinerie del mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico temperato caldo europeo. La sua cattura avviene con vari metodi (reti da strascico, reti da posta, ecc.), ma principalmente con un’apposita rete da circuizione nota come ciànciolo, in cui i banchi di acciughe e altri piccoli pesci pelagici vengono attratti da fonti luminose (lampàre). Nell’area mediterranea il bacino più produttivo risulta il mar Adriatico con l’80% dello sbarcato italiano. La misura minima per la commercializzazione nella UE è di 9 cm.

L’acciuga ha carni buone che vengono consumate sia fresche (ad esempio ripiene), sia conservate in svariati modi: sotto sale, sott’olio, come pasta d’acciughe, ecc. Le acciughe conservate entrano a loro volta in numerose ricette; ad esempio in Piemonte, dove in passato grazie alla conservazione sott’olio o sotto sale erano uno dei pochi pesci di mare tradizionalmente disponibili, oltre che alla base della bagna càuda sono utilizzate come antipasto sotto forma di acciughe al verde.

È oggetto, soprattutto nel mar Adriatico, di sovvrapesca. Si stima che la sola flotta di Chioggia in estate rigetti in mare tra le 6 e le 9 tonnellate al giorno di acciughe (e sardine) morte, per ogni coppia di navi, a causa del prezzo di mercato non remunerativo. Gli stock ittici si sono notevolmente ridotti nell’arco degli ultimi decenni.

 

 

 

Crostini con Acciughe

 

Mozzarella in Terracotta

 

Melanzane e Mozzarelle Fritte

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