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Faraona alla Cacciatora

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Ingredienti

Regolare le porzioni
1,3 kg faraona pulita
400gr Funghi Porcini
150gr Pancetta
50gr Burro
1 fettina Lardo
1 spicchio Aglio
1 limone
5 cucchiai Olio Evo
qb Pepe
qb Sale

informazioni Nutrizionali

23,4g
Proteine
158k
Calorie
6,45g
Grassi
1,1g
Carboidrati
0,9g
Zuccheri

Faraona alla Cacciatora

Faraona alla Cacciatora

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Faraona alla Cacciatora:
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, la faraona già pulita.
Salare e pepare esternamente ed internamente la faraona, legare, con spago per alimenti, la fettina di lardo sul petto della faraona, metterla in una padella capiente, spalmarla con il burro, unire la pancetta sbollentata e tagliata a filetti e far rosolare il tutto in ogni parte rigirando di tanto in tanto.
Portare a termine la cottura per 90 minuti a fiamma moderata ed a padella coperta, irrorarla con il suo fondo di cottura e rigirandola di tanto in tanto.
Dopo 85 minuti di cottura aggiungere in padella i funghi e far insaporire.
Sgocciolare la faraona sulla padella di cottura, depositarla su di un piatto di portata caldo, contornarla con i funghi ed i filetti di pancetta e mantenere in caldo.

  • 110
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Faraona alla Cacciatora

La Faraona alla Cacciatora è un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.

Per la Faraona alla Cacciatora
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Pulire con carta assorbente da cucina i funghi, togliere i gambi, tagliare la parte terrosa dai gambi, pulirli con carta assorbente da cucina, affettare finemente teste e gambi e tenere da parte.

In una pentola piena di acqua bollente mettere a sbollentare le fette di pancetta per 10 minuti, scolarle, tagliarle a filetti e tenere da parte.

Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.

Pelare l’aglio e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.

Aggiungere l’aglio, schiacciarlo con i rebbi di una forchetta e far rosolare.

Eliminare l’aglio, aggiungere le fettine di funghi porcini, pepare, salare e cuocere per 20 minuti a fiamma moderata ed a pentola coperta, mescolare di tanto in tanto e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, la faraona già pulita.

Salare e pepare esternamente ed internamente la faraona, legare, con spago per alimenti, la fettina di lardo sul petto della faraona, metterla in una padella capiente, spalmarla con il burro, unire la pancetta sbollentata e tagliata a filetti e far rosolare il tutto in ogni parte rigirando di tanto in tanto.

Portare a termine la cottura per 90 minuti a fiamma moderata ed a padella coperta, irrorarla con il suo fondo di cottura e rigirandola di tanto in tanto.

Dopo 85 minuti di cottura aggiungere in padella i funghi e far insaporire.

Sgocciolare la faraona sulla padella di cottura, depositarla su di un piatto di portata caldo, contornarla con i funghi ed i filetti di pancetta e mantenere in caldo.

Far restringere il fondo di cottura rimasto in padella, staccando, anche, il condimento rimasto attaccato alla teglia, unire una noce di burro ed il succo di limone e far bollire per 3 minuti.

Passare il sughetto al colino fine e versarlo sulla faraona.

Servire in tavola su piatto di portata preparato.

 

 

 

Nota

La Faraona alla Cacciatora è un secondo piatto della tradizione culinaria Piacentina che si usa consumare nelle festività di Ferragosto e per la festa patronale.

La faraona mitrata, più nota popolarmente come gallina faraona, anche faraona comune, gallina di Numidia o gallina di Faraone (Numida meleagris è un uccello galliforme della famiglia dei Numididi, diffuso allo stato selvatico soprattutto nell’Africa settentrionale. È l’unica specie del genere Numida. Per la prelibatezza delle sue carni, è stato importato in Europa, Medio Oriente e nelle Americhe, dove è stato introdotto sia come animale da allevamento, sia, in misura minore, come selvaggina.

Le singole specie si adattano a quasi tutti gli ambienti, sia in Africa sia nei paesi in cui sono ospiti, e si incontrano sia nelle foreste sia nelle praterie, sia nelle steppe nelle boscaglie come nelle zone semidesertiche.

Le faraone addomesticate hanno abitudini alimentari praticamente identiche al pollo. Per ottenere una migliore qualità delle carni, tuttavia, è preferibile che siano libere di pascolare in ampi spazi erbosi. Pur essendo prevalentemente monogame, nell’allevamento familiare è frequente trovare gruppi di 5-6 femmine governate da un solo maschio, il che rende la conduzione dell’allevamento ancora più simile al pollaio di galline; tuttavia una grande differenza si riscontra nella deposizione delle uova: contrariamente alle galline, infatti, le femmine di faraona non sono solite deporre in un nido comune costruito ad arte, ma scelgono siti di nidificazione solitari sul terreno, comportamento simile alle femmine di fagiano. Questa differenza comportamentale rende più difficile la raccolta delle uova per scopo alimentare o per l’incubazione. Le razze più comuni per l’allevamento da carne di questo volatile sono la grigia e la paonata o violetta. In entrambe queste razze, il maschio è mediamente più piccolo e leggero della femmina (la differenza è circa mezzo chilogrammo). Le uova di faraona sono piccole se confrontate a quelle di gallina, tuttavia contengono una quantità tripla di vitamina A

La gallina faraona può essere cotta al forno con le patate e insaporita con spezie, come alloro, salvia, aglio, menta, pepe, rosmarino, scalogno, coriandolo, ginepro, timo o con aromi esotici come curry, zenzero e pimento. In Toscana è solito cucinare la faraona in casseruola con conserva di pomodoro ed olive nere. Un’altra variante della cucina toscana è la faraona al forno con l’aggiunta di finocchio selvatico e nepetella e un pizzico di rosmarino selvatico.

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