Fegato di Vitello alla Parmigiana
Il Fegato di Vitello alla Parmigiana è un secondo piatto ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per il Fegato di Vitello alla Parmigiana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Togliere gli aghi dal rametto di rosmarino,
lavarli, asciugarli con carta assorbente da cucina
e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere il pangrattato
e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
i limoni, tagliarli a metà e tenere da parte.
Lavare le fettine di fegato ed asciugarle con carta assorbente da cucina,
passarle nel pangrattato e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.
Aggiungere gli aghi di rosmarino e farli dorare.
Aggiungere le lettine di fegato panate
e rosolarle da ambo le parti a fiamma vivace.
Abbassare la fiamma e continuare la cottura per 3 minuti,
rigirarle 1 volta.
Depositare le fettine di fegato allineati su di un piatto di portata, salarle,
irrorarle con il sugo di cottura e guarnire il piatto con i mezzi limoni.
Servire in tavola
direttamente su piatto di portata.
Nota
Il Fegato di Vitello alla Parmigiana si accompagna con verdure fresche o cotte di stagione a piacere o con patate al forno o fritte.
Vitello (dal latino vitellus, diminutivo di vitulus) è il nome del bovino maschio di età inferiore ai 12 mesi, di peso inferiore ai 250 kg.
Rispetto alle relative carni da cucina, si distinguono due tipi di vitello:
Vitello comune, bovino precocemente svezzato e alimentato con foraggi e mangimi
Vitello sanato (o semplicemente “sanato”), vitello maschio castrato alimentato fino al raggiungimento del peso indicato, esclusivamente con latte e, negli ultimi mesi prima della macellazione, latte addizionato con uova
Data la giovane età di macellazione del bovino, la carne di vitello è considerata “bianca”.
Con questa denominazione s’intendono i bovini macellati in età compresa tra i 12 e i 18 mesi. La carne di vitellone, considerata anch’essa “bianca”, contiene meno acqua di quella del più giovane vitello, con differenze che vanno dal 20% al 30% in meno.
Si tratta di carne meno tenera, ma più gustosa di quella del vitello.