Ingredienti
- 4 Filetti di cappone
- 500gr Asparagi
- 1 limone
- 150gr Burro
- qb Noce moscata
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Filetti di Cappone ed Asparagi
I Filetti di Cappone ed Asparagi sono un secondo piatto completo, gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per i Filetti di Cappone ed Asparagi disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In un pentolino mettere 80gr di burro e farlo fondere a fiamma bassa e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, i petti di cappone o pollo, batterli leggermente con il pestacarne bagnato da una sola parte e tenere da parte.
Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.
Pareggiare gli asparagi tagliando tutta la parte del gambo terminale bianca, tenere solo le punte.
Lavarle sotto acqua corrente e sgocciolarle.
Metterle in una pentola con acqua bollente leggermente salata e cuocerli per 15 minuti a fiamma moderata.
Sgocciolare gli asparagi, disporli ordinatamente in una padella e farli saltare per 1 minuto a fiamma vivace.
Aggiungere 70gr di burro a pezzi, noce moscata, pepe, sale e cuocere per 10 minuti a fiamma moderata e tenere da parte..
In una teglia da forno disporre ordinatamente i filetti di cappone o pollo, irrorarli co il burro fuso, 1 cucchiaino di succo di limone e coprire la teglia con carta di alluminio per alimenti.
Infornare a forno caldo a 200°C per 10 minuti.
Sfornare, disporre ordinatamente i filetti di cappone o pollo su di un piatto di portata, irrorarli con il fondo di cottura e guarnire il piatto con le punte di asparagi.
Servire in tavola direttamente sul piatto di portata preparato.
Nota
Per i Filetti di Cappone ed Asparagi si possono usare anche i petti di pollo.
I Filetti di Cappone ed Asparagi non necessitano di contorno.
Il cappone è un pollo di sesso maschile, che è stato castrato prima del raggiungimento della maturità sessuale (all’età di circa 2 mesi) per raggiungere maggiore peso e conferire morbidezza della carne.
Costituisce uno dei più classici piatti del periodo Natalizio.
La castrazione dei galli era praticata fin dai tempi della Grecia antica per far fronte alle difficoltà pratiche di tenere più galli in uno stesso pollaio.
Inoltre c’era il vantaggio che la carne del gallo diventa dura e meno saporita col tempo, mentre quella dei capponi si mantiene tenera e prelibata.
Nell’antica Roma vi era poi una legge che proibiva di allevare le galline dentro casa, perciò l’allevamento dei capponi consentiva di aggirare abilmente questo divieto.
Il nome cappone deriva (attraverso il latino capo-onis) dal verbo greco “κόπτω”, che significa “tagliare”, a causa della castrazione ai danni dell’animale per la sua preparazione.
Secondo la normativa dell’Unione Europea il cappone deve essere allevato per almeno 140 giorni e castrato 70 giorni prima della vendita, nonché nutrito con almeno il 75% di cereali fino ad un mese prima della sua macellazione (a quel punto viene nutrito con prodotti lattieri).
È anche chiuso nell’oscurità ed al riparo delle intemperie.
Ciò permette all’animale di finire il suo sviluppo senza alcuno sforzo; il cappone non sviluppa uno strato di grasso ma la cosiddetta “pelle d’oca”, che lo renderà più tenero e morbido.
Solitamente viene lessato, ed il grasso che affiora durante la cottura è riutilizzato per preparare un brodo.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, su segnalazione delle Regioni:
Il Cappone friulano del Friuli Venezia Giulia, il Cappone rustico- nostrale delle Marche e 4 prodotti piemontesi: il Cappone di Monasterolo di Savigliano, il Cappone di Morozzo, il Cappone di San Damiano d’Asti e il Cappone di Vesime.