Ingredienti
- 10 Porri
- 80gr Burro
- 30gr Parmigiano Reggiano
- 50cl Panna
- qb Pepe
- qb Sale
- 100cl LattePer Besciamella
- 10gr BurroPer Besciamella
- 10gr Farina 00Per Besciamella
- qb Noce moscataPer Besciamella
- qb PepePer Besciamella
- qb SalePer Besciamella
Direzione
Flan di Porri
Il Flan di Porri è un contorno gustoso e saporito, anche vegetariano, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per il Flan di Porri
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pelare i porri dalle foglie esterne verdi, lavarli,
togliere testa e fondo, tenere solo la parte bianca,
affettarla sottilmente e tenere da parte.
Preparare la besciamella:
In una pentola mettere a scaldare il latte con sale,
pepe e noce moscata, fino al raggiungimento del punto di fumo cioè 80/90° C
(non bollire).
In un’altra pentola mettere a sciogliere il burro,
una volta sciolto aggiungere la farina
e girare il tutto con una frusta.
Quando il burro e la farina cuociono
aggiungere un po’ di olio di arachidi.(roux)
Togliere il roux dal fuoco e versarlo nel latte.
Il roux serve a dare densità alla besciamella.
Cuocere fino a quando il latte non bolle diventando denso
(per circa 10 minuti) sempre mescolando con un cucchiaio al silicone.
Aggiungere la panna e mescolare bene.
Mettere in una padella con 50gr burro,
i porri affettati sottilmente, pepe,
sale e ridurli in poltiglia mescolando a fiamma moderata.
Aggiungere la besciamella con la panna
e cuocere a fiamma moderata fino a quando la preparazione sarà ben densa.
Versare il composto ottenuto negli stampi per flan leggermente imburrati
e coprirli con il parmigiano grattugiato ed il rimanente burro a fiocchetti.
Infornare a forno caldo a 180°C per 25 minuti
o fino a gratinatura dei flan.
Sfornare e rigirare ogni stampo
su di un piatto di portata.
Servire in tavola direttamente
su piatto di portata
o ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
Il Flan di Porri può accompagnare carni o pesci lessati.
Il porro (Allium ampeloprasum L.) è una pianta erbacea monocotiledone biennale, tradizionalmente classificata nella famiglia delle Liliaceae, che la moderna classificazione APG colloca tra le Amaryllidaceae. È il simbolo nazionale del Galles. Le varietà più diffuse, attestate in Italia sono quattro: il Grosso corto d’ estate, il Grossissimo di Rouen, il Lungo gigante d’ inverno d’ Italia, il Mostruoso di Carentan e il famosissimo Cervere. La sua coltivazione si è sviluppata soprattutto nelle regioni del centro Italia ed in Piemonte, specialmente a Chivasso. Il porro è usato in numerose ricette, in cui compare da protagonista. Usato in tutte le sue varianti, ben si adatta alle richieste crescenti di una cucina vegetariana e vegana. Nell’ultimo caso, alla buonissima crema di porro, realizzata con brodo vegetale, farina, olio extra vergine d’olivo e crostini, basterà sostituire il parmigiano reggiano con del lievito in scaglie, ed ecco una ricetta vegana. Il porro è ottimo gustato lesso, con un filo d’olio, può anche essere usato per i soffritti in sostituzione della cipolla o dell’aglio. Il sapore, decisamente più dolce, è ideale per i palati più delicati. Per apprenderne al meglio il suo largo impiego bisogna sbizzarrirsi con le zuppe, regine dell’inverno, dove mescolato al farro ed all’ orzo, arricchirà di gusto di ogni pietanza.