Flan di Spinaci e Patate

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Flan di Spinaci e Patate

Il Flan di Spinaci e Patate è un contorno gustoso e saporito, anche vegetariano, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.

Per il Flan di Spinaci e Patate
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Separare in 2 ciotole gli albumi dai tuorli.

Montare a neve ben ferma gli albumi utilizzando lo sbattitore elettrico
e tenere da parte.

Pelare le patate con il pela-verdure, lavarle sotto acqua corrente,
tagliarle a cubetti e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di spinaci,
tritarle e tenere da parte.

In un pentolino mettere a fondere 40gr di burro a fiamma bassa
e tenere da parte.

 

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare gli spinaci per 20 minuti a fiamma moderata.

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare le patate per 20 minuti a fiamma moderata.

 

Scolare spinaci e patate, metterli in una ciotola,
passarli il minipimer ad immersione in modo da ottenere una purea.

Aggiungere i 4 tuorli 1 per volta e mescolare bene ogni volta.

Unire il pangrattato, il parmigiano, il burro fuso,
2 grattate di noce moscata, sale e mescolare bene.

Unire gli albumi montati a neve
e mescolare delicatamente dal basso verso l’alto.

 

Mettere la purea preparata nello stampo grande per flan imburrato

Metterlo a bagnomaria ed infornare a forno caldo a 180°C per 30 minuti
o fino a gratinatura dei flan.

 

Sfornare lo stampo farlo riposare 3 minuti
e rigirarlo su di un piatto di portata.

 

Servire in tavola
direttamente su piatto di portata.

 

 

 

 

Nota

Il Flan di Spinaci e Patate può accompagnare carni bianche lesse o  pollame lessato.

Lo spinacio (Spinanacia oleracea) è della famiglia delle  Chenopodiaceae.

In Italia è arrivato attorno all’anno 1000, direttamente dalla Spagna dove era stato diffuso dagli arabi o dai crociati, a seconda delle versioni. L’origine più probabile è persiana. La sua coltivazione si diffonde solamente a partire dal quattordicesimo secolo, in particolar modo in Toscana, negli orti delle suore Benedettine. Si narra che fossero molto amati da Caterina de’ Medici, tanto che, alla sua partenza per la Francia dove sarebbe diventata moglie del futuro re Enrico II, portò con sé alcuni cuochi di corte per assicurarsi di avere sempre a disposizione sulla tavola gli amati spinaci. Sembra derivare da qui il detto tutto francese à la florentine, riferito alle pietanze servite su un letto di spinaci. Di questa pianta si consumano le foglie spesse e verdi. Gli spinaci sono tra gli ortaggi con il più alto contenuto di ferro, ma è diffusa l’errata convinzione che ne contenga un quantitativo elevato tanto che a volte si mangiano spinaci in alcuni casi di anemia. Sembra che questa credenza, più volte smentita, sia nata in seguito ad un errore di battitura su un’etichetta: invece di scrivere 3,4 mg ogni 100 gr, anche se secondo altre rilevazioni la quantità sarebbe di 2,9 mg ogni 100gr, fu scritto 34. Questo avvenne prima del 1929, quando fece la sua comparsa il fumetto Braccio di Ferro. A parità di peso altri vegetali hanno un contenuto di ferro molto più alto: lenticchie (9 mg di ferro ogni 100 g), semi di girasole (8,9 mg), farina di soia (8,4 mg), ceci (6,7 mg/100 g). Sono indicati per la salute dei nostri occhi, per prevenire patologie all’apparato cardiocircolatorio, oltre che per le gestanti. Pur essendo più comoda la cottura in acqua, il consiglio degli esperti per mantenere intatte tutte le proprietà positive degli spinaci è quello di mangiarli crudi, oppure di scottarli senza l’utilizzo di acqua, visto che ne contengono già in abbondanza. Gli spinaci possono essere surgelati ed hanno la proprietà di non perdere il sapore li hanno fatti diventare nel tempo uno dei prodotti principali dell’industria conserviera. I vari tipi di spinaci vengono impiegati in modi diversi in cucina, ci sono quelli piccoli e con foglie lisce, destinati ad essere mangiati crudi, in insalata; ci sono poi quelli con foglie molto sottili, difficili da trovare sul mercato perché coltivati per la produzione di surgelati; per finire ci sono quelli con foglie più coriacee e bollose, che sono invece destinate al consumo fresco solo a seguito di una cottura. Negli ultimi anni, si stanno sempre di più diffondendo le varietà a foglia liscia anche per la cottura casalinga, perché più facili da lavare e pulire dai residui di terra e sabbia. Si tratta di una verdura che si può trovare quasi tutto l’anno, anche se il picco di produzione si ha fra l’autunno e l’inverno, con semine che vanno dalla fine dell’estate all’inizio dell’autunno.

 

 

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