Focaccia Siciliana

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Focaccia Siciliana

La Focaccia Siciliana è una gustosa specialità della tradizione culinaria Siciliana, si può gustare come companatico o come deliziosa merenda o per un buffet.

Per la Focaccia Siciliana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Togliere il burro dal frigorifero
e lasciare a temperatura ambiente.

Sul piano di lavoro
tagliare a dadini il caciocavallo
e tenere da parte.

Togliere il budello alla salsiccia
sbriciolarla con le mani,
metterla in una ciotola
e tenere da parte.

Sul piano di lavoro disporre la farina a fontana
aggiungere 220gr di burro, il sale,
l’acqua tiepida ed impastare
fino ad ottenere un impasto elastico
e liscio.

Mettere l’impasto in una ciotola capiente,
coprirla con pellicola per alimenti
e riporre per 60 minuti nel forno spento a riposare.

Togliere la pellicola
dividere l’impasto a metà,
mettere una metà in una teglia da forno imburrata
e stenderla nella teglia all’altezza di 1,5cm circa.

Distribuire sulla pasta la salsiccia sbriciolata,
il caciocavallo a dadini
e dei pezzetti di burro.

Coprire con l’altra metà di impasto
e premerlo con le dita
in modo da lasciare le impronte
e cospargere tutta la superfice con olio evo.

 

Preriscaldare il forno a 250°C.

Infornare nel forno caldo per 25 minuti
o fino a doratura.

Sfornare la focaccia,
tagliarla a quadri od a fette
e disporla su di un piatto di portata.

 

Servire in tavola su piatto di portata.

 

 

Nota
La Focaccia Siciliana si può consumare appena sfornata, tiepida o fredda.

In Sicilia per cuocere la focaccia si usa una teglia apposita che si chiama “Tiella”.

Per cuocere più focacce contemporaneamente usare il forno ventilato.

Si possono usare teglie usa e getta di alluminio per cuocere più focacce contemporaneamente.

La salsiccia, nell’uso popolare in alcune regioni anche salciccia, è un insaccato di carne, tipico di molte regioni italiane e diffuso in tutto il mondo. In Italia, secondo gli ingredienti e le zone dove viene prodotta, assume varie denominazioni: luganega, salamella, salamina, salamino, salametto, bardiccio, rocchio, zazzicchia.

La prima testimonianza storica sull’uso di insaccare nel budello di maiale la sua carne insieme a spezie e sale è dello storico romano Marco Terenzio Varrone, che ne attribuisce l’invenzione e l’uso ai Lucani: «Chiamano lucanica una carne tritata insaccata in un budello, perché i nostri soldati hanno appreso il modo di prepararla dai Lucani».

Secondo una tradizione lombarda, spuria e molto recente, la sua invenzione sarebbe invece opera della regina longobarda Teodolinda che inventò la salsiccia e che ne avrebbe poi regalato la ricetta agli abitanti di Monza.

Anche i Veneti rivendicano la paternità di questo prodotto, affermando che la salamella sarebbe nata sul loro suolo, e sono tante altre regioni italiane che ne reclamano i natali. Tuttavia, le fonti antiche che si occupano di questa ricetta sono concordi nel ritenere che essa sia un’invenzione del popolo dei Lucani, conquistato da Roma nel III secolo a.C. (l’antica Lucania corrisponde all’odierna Basilicata, comprese limitate zone della Campania meridionale).

Viene prodotta solitamente riempiendo un budello naturale di suino (budellozza) o di montone (lucanicchia o, nel linguaggio volgare, luganega) con un misto di parti magre (es. spalla) e grasse (es. pancetta) tagliate a dadini (o tritate) e mescolate con sale. All’impasto così ottenuto viene aggiunto solitamente vino (prevalentemente rosso) e altre spezie, quali possono essere pepe, peperoncino, coriandolo, finocchio, noce moscata, anche zucchero (destrosio e saccarosio).

Nelle produzioni industriali viene aggiunto di norma acido ascorbico (E300) come antiossidante e latte in polvere affinché il salume conservi una certa morbidezza nel tempo. L’insieme del sale e degli aromi viene denominato concia. Può essere consumata fresca (previa cottura) o secca (quindi stagionata).

Gli abitanti della Basilicata, e in particolare di Picerno, riadottarono il nome originario dell’insaccato, associandolo al territorio di provenienza. La “Lucanica di Picerno” è riconosciuta come prodotto IGP. Su proposta delle rispettive regioni, sono stati riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali le salsicce ed inserite nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Italiani.

 

 

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