Ingredienti
- 4 fette Fontinaspesse 1 cm
- 2 Uova
- 4 Fette biscottateo 4 cucchiai di pangrattato
- 4 cucchiai Olio Evo
- 1 noce Burro
- qb Sale
- qb Pepe
Direzione
Fontina impanata o Croque Fondant
La Fontina impanata o Croque Fondant è ottima come antipasto o secondo piatto, accompagnato da verdure crude o cotte. La Fontina impanata o Croque Fondant è un piatto di sicuro effetto e piace ai grandi ed ai bambini.
Per la Fontina impanata o Croque Fondant
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Sul piano di lavoro, polverizzare le fette biscottate,
se si usano al posto del pangrattato, con il mattarello e tenere da parte.
Su di un tagliere, tagliare le fette di formaggio
in modo da ottenere 4 triangoli per ogni fetta e tenere da parte.
Rompere le uova in una fondina
e sbatterle come per una frittata, aggiungere il pepe.
Bagnare le fette di formaggio nell’uovo,
passarle nella polvere di fette biscottate o nel pangrattato.
Scaldare in una larga padella antiaderente con olio evo
e burro in egual quantità e friggere il formaggio impanato,
prima a fuoco vivo per dorarlo da entrambi i lati,
poi a fuoco più basso affinché fonda all’interno.
Estrarre il formaggio con la paletta e servirlo su di un letto di insalata croccante ( trevisana o riccia ),
a parte servire la senape.
Servire in tavola ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
La Fontina impanata o Croque Fondant
è un ottimo piatto perché al cuore morbido e filante contrasta il croccante dell’impanatura.
La Fontina DOP (in francese Fontine) è unformaggio (DOP) Valdostano, prodotto ad ogni mungitura e stagionato almeno 3 mesi. Fontina DOP. Il Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina vigila sulla produzione della Fontina e provvede alla marchiatura delle forme conformi. La Cooperativa Produttori Latte e Fontina è il maggior produttore di Fontina Dop, che raccoglie, stagiona e commercializza. Nel 1996 ha ottenuto dall’ Unione Europea la Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.).
Nel 2016 la Fontina è stata inserita nei 26 formaggi migliori al mondo dal Wall Street Journal.
Il nome Fontina pare origini da un alpeggio di produzione chiamato Fontin; altre versioni lo collegano al villaggio di Fontinaz. Ma il nome potrebbe derivare dal termine francese antico “fontis” o “fondis” a indicare la particolare capacità della pasta di questo formaggio di fondersi col calore.
La sua origine viene fatta risalire al 1270, sebbene la prima testimonianza iconografica risalga al XV secolo, in un affresco del Castello di Issogne. La prima citazione della Fontina risale al 1477 nella Summa Lacticinorum del medico vercellese Pantaleone di Confienza, mentre la prima classificazione è del 1887 con “Le Fontine di Val d’Aosta” nell’annuario della Stazione Sperimentale del caseificio di Lodi.
Viene prodotta esclusivamente con latte intero crudo di bovine di razza valdostana (razze pezzate Valdostane rosse e Valdostana pezzata nera), alimentate prevalentemente con foraggio verde nel periodo estivo e con fieno locale nel resto dell’anno. L’aspetto al taglio, può variare leggermente nel colore e nella leggera occhiatura, in base al produttore nonché alla stagione in cui è stato fabbricato; anche la salatura, poco accentuata, varia leggermente a seconda del produttore. Le forme che non superano il controllo di idoneità al marchio Fontina, sono immesse al commercio come formaggio valdostano.
A stagionatura ultimata, dopo una serie di severi controlli, il Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina procede alla marchiatura: le forme contrassegnate con il marchio sono garantite per autenticità e qualità.
L’unica zona di produzione di questo formaggio è la Valle d’Aosta.
È consigliato un vino rosso leggero e delicato per fare risaltare il gusto del formaggio.
Tradizionalmente sono gli “arpian” (i pastori degli alpeggi) a preparare la fontina nelle baite. Ciò che resta del siero del latte usato per fare la fontina veniva e viene tuttora riscaldato sul fuoco per far affiorare sulla superficie la brossa, ossia la schiuma bianca prelevata man mano che si forma con un mestolo piatto e largo per condire, fredda o calda, la polenta.