Frittata con Cavolini di Bruxelles

Frittata con Cavolini di Bruxelles

La Frittata con Cavolini di Bruxelles è un secondo piatto gustoso e saporito, anche vegetariano, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.

Per la Frittata con Cavolini di Bruxelles disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Togliere le foglioline esterne ai cavolini, lavarli sotto acqua corrente, tagliarli a metà, metterli in una ciotola capiente con acqua e il succo di limone e tenere da parte.

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare i cavolini per 20 minuti a fiamma moderata.

In una padella antiaderente mettere a scaldare 30gr di burro.

Aggiungere i cavolini, pepe, sale e stufare per 10 minuti mescolando a fiamma moderata.

In una ciotola sbattere con una forchetta le 6 uova, mettere 1 pizzico di sale, il pepe, versare i cavolini e mescolare.

Nella padella apposita per frittata mettere a scaldare 1 cucchiaio di olio evo o in una padella antiaderente.

Versare il composto preparato, mescolare velocemente con un cucchiaio al silicone.

Quando la frittata inizia a rapprendersi scuotere la padella in modo che la frittata si stacchi dal fondo della padella.

Agganciare l’altra padella e girare la frittata, oppure mettere sopra la padella un coperchio od un piatto girare la frittata in modo che rimanga sul coperchio o sul piatto e farla scivolare in padella, aggiungere a piacere 1 cucchiaio olio evo.

Cuocere fino a doratura.

Togliere la frittata dal fuoco e depositare su di un piatto di portata.

Servire direttamente in tavola il piatto di portata preparato.

 

 

 

Nota

Per limitare il cattivo odore, emanato dai cavoli, mettere nell’acqua di cottura 1 foglia di alloro.

Il cavolo di Bruxelles è una cultivar di Brassica oleracea.

La parte commestibile è costituita dai germogli ascellari della pianta, i cavolini o cavoletti di Bruxelles.

Questa cultivar è nota anche come Brassica oleracea var. gemmifera DC., nome ritenuto sinonimo di Brassica oleracea.

I germogli ascellari, di forma globulare, crescono alla base delle foglie principali e sono costituiti da foglioline embricate, l’una che copre una o due sottostanti, come i carciofi. Il portamento di questa pianta ricorda il cavolo nero toscano e la coltura è molto simile.

Per crescere, la pianta, predilige un clima fresco, tipico del nord Europa.

È però sensibile alle temperature troppo basse, oltre che al caldo eccessivo.

I cavolini, solitamente, vengono consumati cotti al vapore e poi spalmati con un po’ di burro. A volte viene aggiunto del limone.

Ma ci sono svariate ricette che si ispirano a questa verdura.

Quando vengono cotti, tutti i cavoli emanano un cattivo odore perché sono ricchi di composti di zolfo, che vengono liberati dalla cottura.

I solfuri, in gran parte svaniscono al 90% dopo 8 minuti di cottura, e l’estrazione è totale dopo 16 minuti.

Tuttavia, tutti i cavoli contengono anche sostanze nutrizionali molto utili, per le quali è stato ipotizzato anche una funzione di prevenzione del cancro. Poiché tali sostanze si disperdono con la cottura, alcuni ricercatori suggeriscono di cuocerli nella pentola a pressione, in modo da ridurre sia il tempo di cottura sia la perdita di tali sostanze, ottenendo anche una minor diffusione di cattivi odori.

È molto utile, nei casi in cui è possibile, ad esempio in insalata e nei crauti, usare anche i cavoli non cotti, dato che essi contengono in condizione non modificata sostanze utili, anche composti dello zolfo, e vitamine, infatti alcune vitamine, come la vitamina C, si degradano con la cottura.

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