Ingredienti
- 300gr Melequalsiasi tipo
- 500gr Farina 00
- 150gr Zucchero
- 30gr Zucchero a velo
- 20gr Lievitoin polvere
- 2 Tuorli
- 1 limone
- 1 bicchiere Latte
- 2 bicchierini Brandy
- 1 pezzetto Cannella
- 100gr Burro
- 1/2 litro olio arachidi
- qb Sale
Direzione
Frittelle di Mele al Brandy
Le Frittelle di Mele al Brandy sono un dessert o una merenda, gustoso e saporito ideale un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per le Frittelle di Mele al Brandy disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In un pentolino far sciogliere il burro a fiamma bassa e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, il limone, grattugiare la scorza e tenere da parte.
Sbucciare le mele, eliminare il torsolo, grattugiarle e tenere da parte.
In un pentolino intiepidire il latte e versarlo in una ciotola capiente.
Aggiungere lo zucchero, mescolare per farlo sciogliere, unire il brandy, 1 pizzico di sale, il lievito e mescolare bene.
Versare nella ciotola le mele grattugiate, i tuorli, il burro fuso, la cannella, la scorza di limone grattugiata e mescolare bene.
Sul piano di lavoro fare la fontana con la farina, versare al centro la preparazione appena fatta ed impastare al fine di ottenere un composto omogeneo e molto morbido, se la parte liquida fosse insufficiente aggiungere del latte.
Mettere il composto a far riposare per 60 minuti nel forno spento.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare l’olio di arachidi.
Aggiungere un po’ per volta delle cucchiaiate il composto di mele e far friggere in ogni loro parte, girandoli ogni tanto fino a doratura completa.
Depositare le frittelle ottenute su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.
Depositarle su di un piatto di portata e cospargerle di zucchero a velo.
Servire subito in tavola direttamente sul piatto di portata.
Nota
La mela, dal latino malum, è il falso frutto del melo.
Il melo ha origine in Asia Centrale (Kazakistan) e l’evoluzione dei meli botanici risalirebbe al Neolitico.
La specie è presente in Italia nominalmente con circa 2000 varietà, ma la definizione più precisa è difficile data la sovrapposizione storica delle denominazioni, e le specie estinte o irreperibili.
Il termine “mela” deriva dal latino melum, o malum, e, a sua volta, dal greco antico mêlon; la radice del termine potrebbe ricongiungersi all’indoeuropeo Mal- dal significato di “essere molle”, “dolce” e avere così un legame con “malva” e “miele”.
La mela è il “frutto” più destagionalizzato (si trova tutto l’anno) e ciò richiede la presenza di impianti che provvedono alla conservazione e ne distribuiscano la disponibilità su di un ampio arco di tempo.
La maturazione naturale varia da fine agosto a metà ottobre.
La disponibilità alla conservazione naturale dei frutti è drasticamente diversa nelle differenti varietà; dati gli elevati contenuti in acidi organici, di norma la conservazione va da uno a quattro mesi.
La mela ha un potere antiossidante, ORAC, con un indice di valore 4275 poiché provitamina A, vitamine B1, B2, B6, E e C, acido citrico, acido malico, niacina e acido folico, insieme a flavoidi e carotenoidi.
Le mele sono destinate prevalentemente al consumo casalingo, per quello immediato ma anche in cucina per la preparazione di primi, secondi e diversi dolci. Inoltre si presta anche ad essere utilizzata per preparare in casa maschere di bellezza..
La mela è da sempre alleata della bellezza: ha un apporto calorico piuttosto basso e, grazie alla pectina, aiuta ad eliminare dal corpo le sostanze tossiche. Altre destinazioni per le mele in industria sono: produzione di succhi, sidro, olio di semi di mela (molto utilizzato nei paesi del nord Europa ed ottenuto come sottoprodotto dalla produzione del succo e del sidro), creme, fette di mela essiccate, produzione di alcol da distillazione da fermentati.
Esistono circa 7000 varietà di mele di diversa origine nei vari paesi, differenti per colore, consistenza, sapore e contenuti nutrizionali.
Alcune di queste varietà sono tradizionali, altre sono note per la loro denominazione commerciale.
Di seguito alcuni esempi:
Annurca: di piccole dimensioni rispetto alle altre mele, di forma rotondeggiante con epidermide rossa striata. La polpa è bianca, compatta, croccante, succosa, dolce, gradevolmente acidula.
Braeburn: buccia colore rosso scuro o scarlatto, polpa compatta e croccante, sapore dolce-acidulo;;
Elstar: frutto di colore rosso e giallo, saporita, succosa;
Fuji: forma tondeggiante, buccia colore rosso-rosato, polpa croccante e succosa, sapore dolce, ricca di fruttosio;
Golden Delicius: forma tondeggiante, buccia colore giallo, polpa croccante e compatta, sapore dolce leggermente acidulo, varietà di origine americana;
Granny Smith: buccia verde intenso, polpa croccante, particolarmente ricca di magnesio;
Jonagold: sapore succoso, agrodolce, molto aromatico, incrocio fra Golden Delicius e Jonathan, 1953;
Pink Lady: questa varietà è nata dall’ ibridazione di due varietà già note quali la “Lady Williams” e la “Golden Delicious”. La sua buccia ha delle sfumature di colore rosa;
Renetta: forma irregolare, buccia rossa e verde;
Renetta Grigia: prodotto tipico della zona di Barge forma schiacciata, buccia ruvida e rugginosa, polpa grossolana dal colore bianco-crema, sapore dolce-acidulo;
Royal Gala: buccia rosso intenso con venature giallo chiaro, polpa soda e croccante, sapore dolce leggermente aspro;
Seuka: autoctona della provincia di Udine e molto diffusa nelle Valli del Natisone;
Stark Delicius: buccia rossa, polpa fine e croccante, sapore aromatico, particolarmente ricca di carotene e retinolo;
Stayman Winesap: buccia ruvida di colore giallo-verde punteggiata di rosso, polpa soda e croccante, sapore agrodolce.