Frittelle di Sedano alla Piemontese
Le Frittelle di Sedano alla Piemontese sono un piatto versatile si possono proporre come antipasto, come contorno o come secondo piatto gustoso e saporito, da proporre in un pranzo o cena con amici.
Per le Frittelle di Sedano alla Piemontese
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Lavare, le gambe di sedano,
tagliarle a pezzetti della lunghezza di 3 cm
e tenere da parte.
In un piatto fondo versare la farina
e tenere da parte.
In un piatto fondo sbattere le uova con una forchetta
e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere i pezzi di sedano a lessare.
Scolarli, lasciar raffreddare, salarli,
formare con le mani delle palline ovali.
Passare le palline ovali di sedano nella farina,
poi nell’uovo sbattuto.
In una padella antiaderente
mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Mettere a friggere le palline di sedano nell’olio bollente
e farle dorare in ogni loro parte.
Depositarle su carta assorbente da cucina
per far rilasciare l’olio in eccesso e tenere da parte.
In una padella antiaderente
mettere a scaldare l’olio evo ed il burro.
Aggiungere la carne trita, il prezzemolo tritato,
3 grattate di noce moscata e far rosolare bene.
Unire la salsa di pomodoro e far cuocere,
a fiamma bassa, per 25 minuti.
Disporre le frittelle di sedano ordinatamente su di un piatto di portata
e versare sopra ognuna la salsa preparata.
Servire in tavola su piatto di portata.
Nota
Le Frittelle di Sedano alla Piemontese se servite come secondo piatto, si accompagnano con patatine al forno o fritte, con verdure cotte o crude a piacere, se vengono servite come contorno sono ottime con le cotolette.
Il sedano (Apium graveolens) è una specie erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Apiaceae, originaria della zona Mediterranea e conosciuto come pianta medicinale fin dai tempi di Omero.
Il ciclo della pianta è di 6-7 mesi.
Apium graveolens allo stato spontaneo (“sedano selvatico”) fa parte della flora indigena italiana, fino a 1500 m circa di quota. Oggi però lo s’incontra più spesso allo stato coltivato, o spontaneizzato a partire da coltivazioni.
Il sedano selvatico sembra sia del tutto assente da Piemonte e Valle d’Aosta.
Oltre che in Italia, il sedano selvatico è indigeno nei paesi del bacino del Mediterraneo e in quasi tutta l’Europa centro-meridionale, nonché in ASia in una vasta fascia che va dal Medioriente fino alla Cina
Le varietà più utilizzate in cucina sono il “sedano da costa” (Apium graveolens var. dulce) di cui si utilizzano i piccioli fogliari lunghi e carnosi, e il “sedano rapa” (Apium graveolens var. rapaceum) di cui si consuma la radice.
Il sedano è annoverato tra le piante officinali fin dal tempo degli antichi Egizi.
I frutti contengono oli essenziali, in particolare il limonene, a cui vengono attribuite proprietà digestive (p.es. in forma d’infuso) e diuretiche, nonché emmenagoghe, cioè capaci di far affluire sangue nell’area pelvica.
Per la presenza di alcune proteine allergizzanti come Api g 1, Api g 4, Api g 5 può essere causa di allergia alimentare anche grave.