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Funghi al Ragù

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Ingredienti

Regolare le porzioni
500gr Funghi Ovuli
40gr Burro
30gr Parmigiano Reggiano
qb Pepe
qb Sale
1 Cipolle rosse Per Ragù
1 Carote Per Ragù
1 costa Sedano Per Ragù
60gr Pancetta Per Ragù
200gr trita Polpa di manzo Per Ragù
150gr Salsiccia Per Ragù
30gr Burro Per Ragù
3 cucchiai Olio Evo Per Ragù
1 tazza Passata di pomodoro Per Ragù
1/2 tazza Brodo vegetale Per Ragù
1 bicchiere Vino rosso Per Ragù
qb Pepe Per Ragù
qb Sale Per Ragù

informazioni Nutrizionali

2,6g
Proteine
38k
Calorie
3,1g
Grassi
2g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Funghi al Ragù

Funghi al Ragù

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Pulire con carta assorbente da cucina i funghi, eliminare la parte terrosa dai gambi, pulire le teste con carta assorbente da cucina, affettare teste e gambi e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare il burro.
Unire i funghi, pepe, sale, farli rosolare in ogni loro parte, a fiamma vivace e mescolare.
Versare il ragù preparato, cuocere per 10 minuti a fuoco basso ed a padella coperta, mescolare di tanto in tanto.
Togliere la padella dal fuoco e mettere la pasta preferita e mescolare.

  • 80
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Funghi al Ragù

I Funghi al Ragù sono un ottimo condimento per qualsiasi tipo di pasta, anche come secondo piatto gustoso, ottimo da servire a pranzo od a cena con familiari ed amici.

Per i Funghi al Ragù disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

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Preparare il ragù:

Sul piano di lavoro tritare finemente la carota, il sedano, la cipolla e la pancetta.

Spellare la salsiccia e spezzettarla con le mani.

In un tegame di coccio fare sciogliere una noce di burro ed unire le verdure e la pancetta tritata.

Cuocere, mescolando, per circa 10 minuti.

Unire la carne macinata, la salsiccia e far rosolare per qualche minuto.

Quando la carne ha preso colore, sfumare con il vino e lasciare evaporare.

Quando il vino è completamente evaporato, unire la passata di pomodoro ed un mestolo di brodo bollente.

Cuocere per circa 1 ora e 30 minuti, a fiamma bassa mescolando ogni tanto e unendo brodo bollente se il ragù dovesse asciugare troppo.

Salare e pepare solo alla fine.

Il ragù deve risultare abbastanza denso e tenere da parte.

Pulire con carta assorbente da cucina i funghi, eliminare la parte terrosa dai gambi, pulire le teste con carta assorbente da cucina, affettare teste e gambi e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a scaldare il burro.

Unire i funghi, pepe, sale, farli rosolare in ogni loro parte, a fiamma vivace e mescolare.

Versare il ragù preparato, cuocere per 10 minuti a fuoco basso ed a padella coperta, mescolare di tanto in tanto.

Togliere la padella dal fuoco e mettere la pasta preferita e mescolare.

Servire a tavola in una zuppiera.

Nota

I funghi commestibili, in senso comune sono in genere un’ampia gamma di specie di macromiceti. Molte sono commercialmente coltivate, ma altre devono essere raccolte in natura. Agaricus bisporus, venduto come fungo champignon (dal termine francese indicante genericamente i funghi macroscopici) è una specie comunemente mangiata, viene usato in insalate, minestre, e molti altri piatti. Molti funghi asiatici sono coltivati su scala commerciale e hanno via via aumentato la propria popolarità in Occidente. Spesso sono disponibili freschi in negozi e supermercati, tra cui funghi di muschio , funghi ostrica.

Ci sono molte più specie di funghi che vengono raccolti dal loro ambiente naturale per il consumo personale o per la vendita commerciale (prataioli, spugnole, finferli, tartufi, trombette, galletti e funghi porcini) e per tale motivo la domanda impone un prezzo elevato sul mercato. Essi sono spesso utilizzati nei piatti d’alta cucina e di cucina tipica.

Alcuni tipi di formaggi richiedono l’inoculazione di cagliata di latte con le specie fungine che conferiscono un sapore unico e la consistenza particolare del formaggio. Alcuni esempi sono il blu di formaggi come Stilton e Roquefort, che sono fatti per inoculazione con Penicillium roqueforti. I ceppi utilizzati nella produzione di formaggio non sono tossici e sono quindi sicuri per il consumo umano, tuttavia, micotossine come aflatossine, roquefortine C , patulina, o altre possono accumularsi a causa della crescita di altri funghi durante la stagionatura e la conservazione errata.

Molte specie di funghi sono velenose per l’uomo, con differenti gradi di tossicità, da complicazioni gastrointestinali più o meno lievi fino ad effetti più gravi come allucinazioni, gravi danni agli organi (ad esempio fegato o reni) e la morte.

I generi che comprendono le più note specie tossiche mortali sono Conocybe, Galerina, Lepiota, Gyromitra e Cortinarius, ma le specie più pericolose appartengono al genere Amanita, che comprende anche specie commestibili. Le specie Amanita verna, Amanita virosa e Amanita phalloides sono responsabili dei più frequenti avvelenamenti mortali da funghi. La Gyromitra esculenta è da alcuni considerata una prelibatezza quando è bollita, ma può esser molto tossica se mangiata cruda o poco cotta. Il  Tricholoma equestre è stato a lungo considerato commestibile, finché non è stato individuato come responsabile di rari episodi di avvelenamento: un consumo eccessivo di questo fungo ha causato in alcuni casi rabdomiolisi anche mortale.

L’Amanita muscaria è anche causa occasionale di avvelenamenti, anche a seguito di ingestione per l’uso come droga, per i suoi effetti allucinogeni dovuti a fenomeni tossici. Storicamente, questa specie è stata utilizzata da diversi popoli in Europa ed Asia per il suo utilizzo religioso o sciamanico. L’uso viene segnalato in alcuni gruppi etnici come il popolo Koryak del nord-est della Siberia. Poiché è difficile individuare con precisione un fungo sicuro, senza un’adeguata formazione e conoscenza, è spesso consigliato di assumere che un fungo selvatico sia velenoso e quindi non consumarlo. Esistono anche dei funghi allucinogeni che contengono psilocibina.

I funghi vanno comunque consumati, in genere e se non se ne è mai fatto un uso precedente, saltuariamente ed in modiche quantità in quanto spesso contengono carboidrati complessi e poco comuni negli altri alimenti, primo tra tutti, la chitina, che appesantiscono il lavoro dell’apparato digerente. La risposta dell’organismo a simili stimoli è spesso strettamente individuale, escludendo i casi di allergia ed intolleranza alimentare, la dotazione enzimatica dell’organismo umano atta a digerire queste molecole è estremamente variabile e personale.

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