Ingredienti
- 400gr Farina 00
- 120gr Burro
- 100gr Parmigiano Reggiano
- 100gr Fontina
- 150gr Mozzarella
- 40cl Panna
- 1 cucchiaio Olio Evo
- qb Sale
Direzione
Gnocchetti ai 3 Formaggi
Gli Gnocchetti ai 3 Formaggi sono un primo piatto gustoso e particolare da servire a pranzo o a cena con familiari ed amici.
Per gli Gnocchetti ai 3 Formaggi
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato,
- tagliare a dadini la fontina e tenere da parte
- tagliare a dadini la mozzarella e tenere da parte.
In una pentola con 1 litro di acqua bollente leggermente salata,
mettere 50gr di burro e far sciogliere.
Buttare in un colpo solo tutta la farina
e frustare velocemente in modo da evitare la formazione di grumi.
Continuare a mescolare per 20 minuti
a fiamma moderata.
Versare il composto sul piano di lavoro
e far raffreddare per 5 minuti.
Dividere l’impasto a pezzi
e formare delle bisce aiutandosi
con i palmi delle mani.
Tagliare dei pezzetti da 2cm di lunghezza ed 1cm di diametro,
disporli sul piano di lavoro separati gli uni dagli altri.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare gli gnocchetti con 1 cucchiaio di olio evo
per impedire che si attacchino in cottura gli uni agli altri
per 8 minuti a fiamma moderata.
Prelevarli con un mestolo forato
ed adagiarli in una teglia da forno imburrata.
Distribuire sopra ai gnocchetti il restante burro a fiocchetti,
la fontina e la mozzarella a dadini,
la panna ed il parmigiano grattugiato.
Infornare a forno caldo a 180°C per 15 minuti
o fino a doratura della superficie.
Servire in tavola ad ogni commensale
su piatto individuale.
Nota
La Fontina DOP (in francese Fontine) è un formaggio (DOP) Valdostano, prodotto ad ogni mungitura e stagionato almeno 3 mesi. Fontina DOP. Il Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina vigila sulla produzione della Fontina e provvede alla marchiatura delle forme conformi. La Cooperativa Produttori Latte e Fontina è il maggior produttore di Fontina Dop, che raccoglie, stagiona e commercializza. Nel 1996 ha ottenuto dall’ Unione Europea la Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.).
Nel 2016 la Fontina è stata inserita nei 26 formaggi migliori al mondo dal Wall Street Journal.
Il nome Fontina pare origini da un alpeggio di produzione chiamato Fontin; altre versioni lo collegano al villaggio di Fontinaz. Ma il nome potrebbe derivare dal termine francese antico “fontis” o “fondis” a indicare la particolare capacità della pasta di questo formaggio di fondersi col calore.
La sua origine viene fatta risalire al 1270, sebbene la prima testimonianza iconografica risalga al XV secolo, in un affresco del Castello di Issogne. La prima citazione della Fontina risale al 1477 nella Summa Lacticinorum del medico vercellese Pantaleone di Confienza, mentre la prima classificazione è del 1887 con “Le Fontine di Val d’Aosta” nell’annuario della Stazione Sperimentale del caseificio di Lodi.
Viene prodotta esclusivamente con latte intero crudo di bovine di razza valdostana (razze pezzate Valdostane rosse e Valdostana pezzata nera), alimentate prevalentemente con foraggio verde nel periodo estivo e con fieno locale nel resto dell’anno. L’aspetto al taglio, può variare leggermente nel colore e nella leggera occhiatura, in base al produttore nonché alla stagione in cui è stato fabbricato; anche la salatura, poco accentuata, varia leggermente a seconda del produttore. Le forme che non superano il controllo di idoneità al marchio Fontina, sono immesse al commercio come formaggio valdostano.
A stagionatura ultimata, dopo una serie di severi controlli, il Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina procede alla marchiatura: le forme contrassegnate con il marchio sono garantite per autenticità e qualità.
L’unica zona di produzione di questo formaggio è la Valle d’Aosta.
È consigliato un vino rosso leggero e delicato per fare risaltare il gusto del formaggio.
Tradizionalmente sono gli “arpian” (i pastori degli alpeggi) a preparare la fontina nelle baite. Ciò che resta del siero del latte usato per fare la fontina veniva e viene tuttora riscaldato sul fuoco per far affiorare sulla superficie la brossa, ossia la schiuma bianca prelevata man mano che si forma con un mestolo piatto e largo per condire, fredda o calda, la polenta.