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Gnocchi al Radicchio

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Ingredienti

Regolare le porzioni
1kg Patate
300gr Radicchio trevigiano
300gr Farina 00
2 Tuorli
150gr Formaggio Morlacco
40gr Burro
qb Sale

informazioni Nutrizionali

1,8g
Proteine
89k
Calorie
1,1g
Grassi
21g
Carboidrati
0,9g
Zuccheri

Gnocchi al Radicchio

Gnocchi al Radicchio

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Gnocchi al Radicchio:
Dividere l’impasto a pezzi e formare delle bisce aiutandosi con i palmi delle mani.
Tagliare dei pezzetti da 3cm di lunghezza ed 1,5cm di diametro, passarli sui rebbi di una forchetta, in modo da rigarli e disporli sul piano di lavoro un po’ infarinato separati gli uni dagli altri.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare gli gnocchi con 1 cucchiaio di olio evo per impedire che si attacchino in cottura gli uni agli altri per 8 minuti a fiamma moderata.
Prelevarli con un mestolo forato ed adagiarli in una zuppiera.
Distribuire sopra gli gnocchi il morlacco fuso, mescolare bene.

  • 80
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Gnocchi al Radicchio

Gli Gnocchi al Radicchio sono un primo piatto gustoso da servire a pranzo o a cena con familiari ed amici.

Per gli Gnocchi al Radicchio disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Pelare le patate con il pela-verdure e lavarle sotto acqua corrente.

Mettere le foglie di radicchio nella centrifuga per verdure, lavarle cambiando almeno 3 volte l’acqua di lavatura, azionare la centrifuga per asciugarle, tagliarle a pezzetti e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a sfrigolare 20gr di burro.

Aggiungere il radicchio a pezzetti e far appassire, mescolando.

Passare in padella il minipimer ad immersione in modo da ottenere una purea piuttosto densa, lasciarlo ancora un po’ sul fuoco per eliminare l’umidità residua e tenere da parte.

In un pentolino far sciogliere il formaggio Morlacco, 20gr di burro a fiamma bassa per 10 minuti e tenere da parte.

In una pentola con 2 litri di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare le patate per 35 minuti a fiamma moderata.

Scolarle, passarle nello schiacciapatate facendole cadere sul piano di lavoro.

Unire 280gr di farina quando le patate sono ancora calde, 150gr di purea di radicchio, 2 tuorli, 1 pizzico di sale ed impastare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.

Dividere l’impasto a pezzi e formare delle bisce aiutandosi con i palmi delle mani.

Tagliare dei pezzetti da 3cm di lunghezza ed 1,5cm di diametro, passarli sui rebbi di una forchetta, in modo da rigarli e disporli sul piano di lavoro un po’ infarinato separati gli uni dagli altri.

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare gli gnocchi con 1 cucchiaio di olio evo per impedire che si attacchino in cottura gli uni agli altri per 8 minuti a fiamma moderata.

Prelevarli con un mestolo forato ed adagiarli in una zuppiera.

Distribuire sopra gli gnocchi il morlacco fuso, mescolare bene.

Servire in tavola direttamente in zuppiera.

Nota

Il Morlacco è un formaggio veneto a pasta molle. Chiamato anche Burlacco o “Formajo dei Puareti”, era prodotto nell’area del massiccio del Grappa, comprendente i Comuni delle province di Belluno, Treviso e Vicenza.

Prodotto con latte totalmente sgrassato perché il burro ricavato dalla sgrassatura risultava essere la fonte primaria di guadagno per i produttori.

La patata è un tubero commestibile ottenuto dalle piante della Specie Solanum tuberosum, molto utilizzato a scopo alimentare previa cottura. Originaria delle Ande, la patata fu domesticata nella regione del lago Titicaca e divenne uno degli alimenti principali degli Inca, che ne svilupparono un gran numero di varietà per adattarla ai diversi ambienti delle regioni da loro abitate.

I primi europei a conoscere la patata furono i Conquistadores spagnoli del Perù: la prima descrizione scritta della pianta risale al 1537. La patata giunse in Europa intorno alla metà del XVI secolo: è segnalata in Spagna nel 1573, un po’ più tardi nei Paesi Bassi ed in Italia (allora possedimenti spagnoli), in Inghilterra nel 1588 (portatavi da Walter Raleigh), in Germania alla fine del secolo. In Italia venne chiamata tartuffolo o tartufo bianco. Presente nei giardini botanici, a lungo il suo rilievo nell’agricoltura e nell’alimentazione fu marginale, e veniva considerata un cibo adatto prevalentemente agli animali.

La patata si affermò soltanto a partire dalla metà del XVIII secolo, quando il rapido incremento della popolazione in Europa, con l’aumento delle necessità di cibo, rese necessaria l’adozione di coltivazioni, come la patata ed il mais, che avevano un rendimento maggiore rispetto ai cereali. La patata poteva fornire una quantità di calorie di 2-4 volte superiore a parità di superficie coltivata rispetto al frumento, alla segale e all’avena; inoltre aveva tempi di maturazione minori.

I modi per preparare le patate sono vari. Le patate possono essere cotte con la buccia o senza, intere o a pezzi, con condimenti o senza. La cottura è sempre necessaria per scomporre gli amidi. La maggior parte delle preparazioni a base di patate sono servite calde. In alternativa – come nel caso dell’insalata di patate e delle patatine fritte – le patate possono essere servite anche fredde.

Le ricette più comuni sono quelle del purè di patate, preparato con patate bollite, pelate e schiacciate, cui in seguito si aggiungono latte e burro. Vi sono poi le patate cotte intere al forno; le patate bollite o cotte al vapore; tagliate in cilindri o in dischi e poi fritte; tagliate a cubetti e cotte al forno; cotte in casseruola e condite con salse dense; tagliate a cubetti o in fette e fritte; tagliate alla julienne e fritte; possono essere altresì usate per fare gnocchi, rosti e focacce. Tagliate in pezzi, le patate sono un ingrediente comunemente usato nello spezzatino.

Le patate sono molto popolari in Europa. In Italia sono utilizzate per preparare gnocchi e purè, oppure accompagnano i pasti bollite, arrostite o saltate; di solito vengono consumate senza buccia. Tra i piatti regionali, citiamo l’mbriulata siciliana e la pitta pugliese, il gâteau di patate tipico soprattutto inLazio, Campania e Calabria. In Svizzera accompagnano la raclette, oppure, nel rosti, ormai quasi un piatto nazionale, sono grattugiate e poi cotte. Le patate sono anche l’ingrediente principale di molte minestre o zuppe. In Irlanda il “side plate” (piattino laterale sempre presente nelle tavole apparecchiate) ha precisamente la funzione di accogliere una, due o più patate sempre in accompagnamento a qualsiasi secondo piatto. Se con il primo (solitamente una zuppa) in tavola era presente del pane, viene portato via perché carni e pesce si accompagnano con verdure miste ma soprattutto e sempre con patate bollite.

Le patate schiacciate sono un ingrediente importante di molti piatti inglesi, come la shepherd’pie. Le patate novelle sono considerate prelibate in Europa Settentrionale (Danimarca, Svezia, Finlandia): servite lesse e insaporite con aneto, fanno da contorno alle aringhe del Baltico. Il piatto nazionale della cucina lituana, gli cepelinai, è una sorta di gnocco, ottenuto da patate grattugiate e ripieno di carne e/o formaggio.

Si dice scherzosamente che gli inglesi parlino soprattutto del tempo atmosferico; ebbene invece gli irlandesi, immancabilmente, ad ogni pasto disquisiscono sulla bontà e la qualità delle patate, tanto più apprezzate quanto più farinose e capaci quindi di trattenere il burro salato che si usa per condirle. “Ball of flour” (palla di farina) è il miglior “complimento” per una patata in Irlanda. Molti (ma non tutti) la mangiano con la buccia. Persino nei ristoranti cinesi in Irlanda, qualsiasi piatto prevede, oltre ai classici tipi di riso, l’accompagnamento di patate fritte.

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