Granseole alla Veneta
Le Granseole alla Veneta si possono servire come antipasto o come secondo piatto, gustoso e saporito ideale un pranzo od una cena, importante, a base di pesce, in famiglia o con amici o per un buffet.
Per le Granseole alla Veneta disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con centrifuga, i rametti di prezzemolo e tenere da parte.
Lavare, asciugare con centrifuga, il rametto di timo e tenere da parte.
Lavare, asciugare con centrifuga, i cuori di lattuga, tritarli e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di basilico, tritarle e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, la foglia di alloro e tenere da parte.
Spremere il limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.
In un pentolino pieno di acqua bollente leggermente salata far rassodare 4 uova per 9 minuti dalla ripresa del bollore.
Farle raffreddare sotto acqua corrente, sgusciarle, prelevare i tuorli sodi, tritarli e metterli in una ciotola.
Spazzolare sotto acqua corrente le granseole e lasciar scolare.
Immergere le granseole in una pentola in cui bolle abbondante acqua, con i rametti di prezzemolo, l’alloro, il timo, 4 grani di pepe e lasciar cuocere per 30 minuti a fiamma moderata.
Scolarle. farle raffreddare, staccare le chele e le zampe ed eliminare la coda.
Inserire la punta del coltello all’interno del guscio e facendo una leggera pressione con il coltello verso l’alto e staccarlo.
Con un cucchiaino asportare tutta la polpa ed il corallo dal carapace.
Rompere le chele ed aiutandosi con un coltello od uno schiaccianoci e prelevare la polpa.
Ricavare la polpa anche dalle zampe, utilizzando uno stuzzicadenti.
Con un coltello ben affilato tritare la polpa, metterla in una ciotola, mescolare e tenere da parte.
In una ciotola mettere i tuorli sodi tritati, la panna, la worchester, il basilico tritato, il succo di ½ limone, pepe, sale e mescolare bene.
In una insalatiera disporre i cuori di lattuga tritati, condirli con aceto di mele e sale, mettere sopra la polpa di granseole tritata e la salsa alla worchester appena preparata e mescolare.
Servire in tavola direttamente in insalatiera.
Nota
La granseola è un piatto perfetto per tutto l’anno, specie per il Natale e le festività.
La granceola o grancevola (Maja squinado Herbst, 1788), comunemente chiamata granseola, è un crostaceo decapode della famiglia dei Majidae.
Carapace colore bruno-arancio, talvolta rosso-arancio, ricco di spine ai bordi di colore bruno. Zampe sottili e lunghe, adatte al movimento sul fondale sabbioso. Chele anteriori piccole, punta più chiara, al termine di braccia snodate, dello stesso spessore delle zampe.
Il nome Granseola deriva dall’unione dei termini dal veneto granso (granchio) e seola (cipolla).
La granseola è la qualità di granchio più grossa per dimensioni oltre ad essere una delle più prelibate al pari dell’aragosta.
Questo crostaceo vive sui substrati rocciosi marini. La sua essenziale arma di difesa è l’eccezionale mimetismo, che le consente di nascondersi perfettamente tra le alghe e le rocce colorate del fondale marino. A periodi costanti la grancevola cambia il proprio carapace, attraverso una muta. Durante questo periodo l’animale è indifeso e vulnerabile a qualsiasi attacco. Perciò quando il vecchio carapace si rompe l’animale è coperto da un involucro molto tenero e, quindi, in breve tempo deve trovarsi un luogo sicuro ove rifugiarsi. Si nutre principalmente di alghe, bivalvi, larve di insetti, vermi e di piccoli pesci intrappolati nelle reti e in concave. Può riprodursi fino a quattro volte l’anno.
Oceano Atlantico orientale, dall’Irlanda alla Guinea, Mar Mediterraneo.
Nei mari italiani questo granchio del peso di circa 500 g vive alla profondità di circa 100 m ma può raggiungere profondità di migliaia di metri soprattutto nei mari della Sardegna, ma è possibile incontrarlo anche a basse profondità nell’alto Adriatico. In genere è ricoperto da lattuga di mare per meglio mimetizzarsi nei fondali. Viene pescato con delle nasse.