Grongo in Salsa di Olive
Il Grongo in Salsa di Olive è un secondo piatto particolare, gustoso e saporito da proporre ad un pranzo o ad una cena, a base di pesce con familiari ed amici.
Per il Grongo in Salsa di Olive disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
Pelare le carote, lavarle, tritarle e tenere da parte.
Lavare il sedano, pestarlo con la lama di un coltello, tritarlo e tenere da parte.
Lavare sotto acqua corrente i capperi, asciugare con carta assorbente da cucina, strizzarli e tenere da parte.
Sgocciolare le olive dal liquido di conservazione, snocciolarle, tagliarle a fettine e tenere da parte.
Lavare il grongo, detto anche anguilla di mare, togliere la testa, la coda, le interiora, lavarlo sotto acqua corrente, asciugare con carta assorbente da cucina, tagliarlo a pezzi di 4 cm di lunghezza e tenere in acqua corrente per 120 minuti.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo con il burro.
Aggiungere la cipolla tritata, la carota tritata, il sedano tritato i pezzi di grongo, pepe, sale e far rosolare mescolando.
Versare il vino bianco secco e far evaporare quasi tutto il vino.
Aggiungere i pelati, i capperi, le olive a fettine, coprire la padella con il suo coperchio e cuocere a fiamma bassa per 30 minuti, aggiungere un po’ di acqua calda se la preparazione asciugasse troppo, mescolare di tanto in tanto.
Depositare i pezzi di grongo con la salsa di olive su di un piatto di portata.
Servire in tavola su piatto di portata o ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
Al Grongo in Salsa di Olive non necessita di contorno.
Il grongo comune (Conger conger Linnaeus 1758), è un pesce osseo di mare appartenente alla famiglia delle Concridae, detto anche anguilla di mare.
Diffuso nell’Oceano Atlantico, dalla Norvegia al Senegal, nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero occidentale. Molto comune nei mari italiani, si incontra da profondità minime di pochi metri fino a 300 metri. Sono stati catturati esemplari anche ad oltre 1100 metri di profondità. Frequente tra gli scogli e nei relitti ma si può incontrare spesso anche su fondi mobili.
Ha l’aspetto tipico degli Anguilliformi con pinne dorsale, caudale ed anale unite simili a quelle di un’anguilla.
Il grongo ha abitudini simili alla murena: vive negli anfratti rocciosi dai quali esce di notte per cacciare. Una volta insediatosi in una tana è raro che si allontani da essa. È il tipico abitatore dei relitti posati su fondali sabbiosi o fangosi. Gli esemplari che vivono in ambienti sabbiosi privi di tane si infossano nel sedimento durante il giorno.
Esclusivamente carnivoro, si ciba di invertebrati bentonici (è un grande cacciatore di polpi) e di pesci. Non disdegna i pesci morti.
Si tratta di una comune cattura con i più svariati sistemi di pesca commerciale: palamiti, reti a strascico, reti da posta, etc.
Le carni sono ottime anche se commercialmente considerate di poco valore e viene spesso smerciato (spellato) come palombo o altri pesci più pregiati. Si tratta di un ingrediente indispensabile per molte zuppe di pesce come il caciucco. È preda apprezzata dai pescatori sportivi per la tenace resistenza che oppone alla cattura. Si pesca spesso con la tecnica del surf casting di notte anche se tante catture avvengono di giorno.