Indivia alla Romana
L’Indivia alla Romana è un contorno gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per l’Indivia alla Romana disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Sgocciolare i filetti di acciuga dall’olio di conservazione, tritarli finemente e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di mentuccia romana, tritarle e tenere da parte.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Lavare sotto acqua corrente l’indivia, tagliare il fondo, e metterla in una pentola a lessare a fuoco moderato per 15 minuti.
Sgocciolarla bene, tagliare ogni cespo in 4 parti.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere l’aglio e schiacciarlo con i rebbi di 1 forchetta, unire le acciughe tritate, l’indivia, pepe, sale e cuocere per 15 minuti a fuoco basso, rigirare almeno una volta i cespi di indivia.
1 minuto prima di terminare la cottura, eliminare l’aglio, aggiungere la mentuccia romana tritata e mescolare.
Togliere dal fuoco e depositare su di un piatto di portata.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
L’indivia belga non va lasciata troppo in acqua perché assume un sapore amarognolo.
L’Indivia alla Romana è ottima per accompagnare carni lesse e bolliti.
L’indivia Cichorium endivia var. latifolia, attestata nei Geoponica bizantini, chiamata anche scarola, è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Spesso confusa con la “cugina” cicoria (entrambe appartengono allo stesso genere Cichorium), l’indivia sviluppa una rosetta di foglie assai increspate le quali formano un cespo piuttosto lasso.
L’imbianchimento delle foglie si esegue raccogliendole e legandole con un filo di rafia. La varietà belga, Indivia Belga, si presenta a forma di grosso sigaro color crema perché fatta crescere al buio; questa tecnica consente alle foglie di rimanere bianche e più tenere.
Si presenta fondamentalmente in due varietà: la varietà classica detta crispum (particolare in foto) e la varietà latifolium, comunemente chiamata scarola.
Tra la varietà crispum ricordiamo: la Riccia fine d’estate, la Riccia fine di Ruen, la riccia grossa di Pancalieri, la Riccia a cuore giallo.
Tra la varietà scarola ricordiamo: la Gigante degli ortolani, la Dilusia, la Bionda a cuore pieno, la Cornetto di Bordeaux.
La raccolta si esegue in autunno, inverno e all’inizio primavera.
Dal punto di vista nutrizionale va evidenziato il buon contenuto di vitamina A.