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Involtini di gamberi in pasta fillo

Gli Involtini di gamberi in pasta fillo sono facili da realizzare, profumati e gustosi sono ideali per aperitivo o antipasto. Gli Involtini di gamberi in pasta fillo sono buoni e semplici, croccanti e gustosi. Gli Involtini di gamberi in pasta fillo sono una ricetta con note orientali, ottimi anche come antipasto o secondo piatto light.

 

Per gli Involtini di gamberi in pasta fillo
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le 24 di code di gambero, togliere il guscio,
eliminare i filetti neri dorsali,
rilavare ed asciugare con carta assorbente da cucina e tenere da parte.

Salarli, peparli e spolverizzarli con la paprica dolce.

Rosolare le code di gambero prearate in una padella antiaderente con poco olio per 30 secondi.
Sul piano di lavoro dividere i fogli di pasta fillo in piccoli rettangoli.

Spennellarli d’olio d’oliva ed avvolgerli intorno alle code di gambero,
lasciando fuori le ultime parti.

Spennellare gli involtini creati con olio anche all’esterno
ed allinearli su di una teglia da forno ricoperta da carta da forno.

Infornare a forno caldo a 180° C per 10 minuti per parte.

 

Servirli caldi
Servire in tavola su piatto di portata
o ad ogni commensale su piatto individuale.

 

 

Nota
A piacere si possono guarnire con zucchine crude ridotte a fiammifero.

Gli Involtini di gamberi in pasta fillo sono un antipasto sfizioso e dall’aspetto accattivante.

Il nome volgare“gambero” identifica varie specie di crostacei acquatici appartenenti all’ordine dei Decapodi  e marginalmente agli ordini degli Euphausiacea (Krill), degli Stomatopoda (cannocchie), dei  Mysida e degli Amphipoda.

Il termine generico “gambero” viene utilizzato per indicare sia le specie marine sia quelle d’acqua dolce (p.es. famiglia Astacidae).

Il corpo dei gamberi è suddiviso in tre parti: capo, torace e addome.

Il capo presenta l’antenna, l’antennula, due mascelle e una mandibola.

Nel torace sono presenti cinque appendici ambulacrali più tre paia di appendici modificate a massillipedi. Tre paia di questi, muniti di chele, sono utilizzati per il nutrimento. Infine nell’addome sono presenti sei paia di appendici che non hanno funzione ambulacrale, ma rappresentano invece appendici atte al movimento dell’acqua in avanti. In questo modo l’acqua viene spinta in avanti e fatta filtrare nelle branchie che si trovano su una parte delle appendici biramose del torace.

Conducono un’esistenza prevalentemente notturna.

Cacciano con l’ausilio delle appendici frontali (le chele) e individuano la preda grazie alle antenne che percepiscono le vibrazioni e forniscono un’identificazione della preda.

 

Calamari ripieni alla Debora

 

Cozze al gratin

 

Gamberoni al forno al vino bianco

 

 

 

 

 

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