Jota
La Jota è un primo piatto della tradizione culinaria triestina, da annoverare fra i confort food, è una ricetta tipicamente invernale.
Per la Jota
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una ciotola capiente
mettere a bagno in acqua fredda i fagioli
la sera prima della preparazione.
Sul piano di lavoro,
con un coltello ben affilati tritare separatamente il lardo,
la pancetta e tenere da parte.
Lavare, il crauto rosso,
togliere il fondo duro,
tagliare listarelle sottili
e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le patate, pelarle,
tagliarle a dadini
e tenere da parte.
In una pentola mettere 3 litri di acqua,
aggiungere i fagioli,
le patate a dadini
e far bollire a fuoco basso
fino a cottura.
In una padella antiaderente mettere la pancetta
ed i crauti, cuocere per 90 minuti
a fiamma bassa.
Versare nella pentola con i fagioli i crauti
e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere il lardo tritato,
la farina e far rosolare fino a quando la farina non diventa gialla.
Versare anche questa preparazione nella pentola con gli altri ingredienti
e mescolare bene in modo che non si formino grumi.
Servire la Jota in tavola
ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
Il fagiolo (Phaseolus vulgaris ) è una pianta della famiglia delle Leguminose anche detta Fabaceae o Papilionaceae, originaria dell’America Centrale. Fu importato, a seguito della scoperta dell’America, in Europa dove esistevano unicamente fagioli di specie appartenenti al genere Vigna, di origine Subsahariana. I fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi ovunque soppiantando il gruppo del mondo antico, in quanto si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi (rispetto al Vigna la resa per ettaro è quasi doppia).
Il fagiolo viene coltivato per i semi, raccolti freschi (fagioli da sgranare) o secchi, oppure per l’intero legume da mangiare fresco (fagiolini, o cornetti). Le varietà a ciclo vegetativo più lungo, nelle regioni temperate sono seminate in primavera, quelle a ciclo più breve in estate. Nel caso dei fagioli rampicanti è necessaria la collocazione di sostegni. I semi di fagiolo crudi ed anche i frutti acerbi sono spesso causa di avvelenamenti nei bambini, poiché i fagioli vengono da essi riconosciuti come alimento. Solo tramite una lunga cottura viene distrutta la proteina velenosa (fasina).
Varietà tipiche italiane:
Fagiolo tianese o fagiolo di Tiana. Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Sardegna. -Borlotto nano di Levada, Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolino Meraviglia di Venezia Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolo bianco di Pigna – Fagiolo della regina Gorga – Fagiolo di Atina – Fagiolo di Caria – Fagiolo di Mandia, inserito tra i prodotti tradizionali del Cilento della Regione Campania, sono coltivati sui terreni di Mandia di Ascea nel Parco Nazionale del Cilento. – Fagiolo di Controne Prodotto Agroalimentare Tradizionale – Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP – Fagiolo di Negruccio di Biella -Fagiolo di Saluggia Prodotto agroalimentare tradizionale -Fagiolo di Sarconi IGP -Fagiolo di Sorana IGP -Fagiolo Gialèt Prodotto agroalimentare tradizionale -Fagiolo Scalda Prodotto agroalimentare tradizionale – Fagiolo Tondino di Villaricca (NA) – Fagiolo Zolfino – Fasola Posenata di Posina (var. fagiolo di Spagna) Prodotto agroalimentare tradizionale – Fasou de’ Brebbie (Fagiolo di Brebbia) – Fagiolo a pisello del Turano –