Lampasciuoli alla Barese
I Lampasciuoli alla Barese o Lampascioni sono un contorno gustoso e saporito ideali per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per i Lampasciuoli alla Barese
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Togliere le foglie esterne ai lampasciuoli detti anche lampascioni,
lavarli sotto acqua corrente e metterli in una ciotola coperti da acqua fredda per 2 giorni,
rinnovare l’acqua di tanto in tanto.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare i lampasciuoli per 40 minuti a fiamma moderata.
Scolarli e metterli in una insalatiera.
In una ciotola mettere l’aceto, pepe,
sale e sbattere con una forchetta.
Aggiungere l’olio evo e continuare a sbattere per emulsionare bene il tutto.
Versare questa salsina sui lampasciuoli
e mescolare bene.
Servire in tavola direttamente nella ciotola preparata.
Nota
I Lampasciuoli alla Barese sono ideali per accompagnare carni fredde.
I Lampasciuoli si possono cucinare anche con salsa di pomodoro e uova.
Il lampascione o lampagione o lampasciuolo, detto anche muscari chiomato, aglio di biscia, aglio delle vigne, bulboide lampocomoro, cipolla canina, cipolletta calabrese, cipollaccia turchina, cervellino, cipollaccio col fiocco o giacinto dal pennacchio (Leopoldia comosa è una pianta erbacea della famiglia delle Asparagacee.
I fiori della sua pianta sbocciano a fine inverno e sono persistenti fino all’estate.
Il bulbo globuloso di tale pianta, ricco di sali minerali e che cresce a 12-20cm circa nel sottosuolo, è simile a una piccola cipolla di sapore amarognolo ed è consumato specialmente nell’Italia Meridionale, particolarmente in Basilicata, Puglia e Calabria.
I lampascioni sono riconosciuti come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani di Basilicata e Puglia.
Il lampascione, nella cucina tradizionale Lucana, pugliese e calabrese, si prepara dopo aver ripulito i singoli bulbi di ogni traccia di terra e di radici, e dopo averli tenuti in acqua per diverse ore dopo una preventiva rapida bollitura per consentir loro di perdere il liquido amaro che caratterizza il loro sapore.
I bulbi vanno cucinati interi, ma dopo averli intaccati nella parte inferiore (quella più larga) con un coltello, in maniera diversa a seconda della preparazione, che può essere in padella semplice, in padella con le uova o sott’olio.
Nei primi due casi andranno incisi con numerosi tagli perpendicolari a formare una stella dalle molte punte, di modo che durante la cottura possano aprirsi come piccoli fiori. In tal modo possono essere stufati in padella con un coperchio, aggiungendo solo olio e poco sale, e schiacciandoli leggermente col dorso di una forchetta, oppure soffritti (poco), poi schiacciati leggermente con la forchetta e infine uniti alle uova sbattute con la sola aggiunta di un pizzico di sale.
Incisi invece con una semplice croce, i lampascioni possono essere bolliti in acqua e aceto (una parte di acqua e una di aceto) con l’aggiunta di circa due pugni di sale grosso per 5 litri d’acqua. Una volta raffreddati potranno essere posti in olio di oliva senza altri aromi, o con l’aggiunta di aromi quali timo, origano e peperoncino.
Si tratta di un prodotto che in tutte le preparazioni va cucinato con molta semplicità, poiché il già forte sentore di amaro è sufficiente a dargli il tipico carattere. I lampascioni hanno un profumo dolciastro e aromatico, e un sapore che coniuga una decisa nota amara con un retrogusto dolce molto rotondo e delicato.